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|Chapter Eighty two|
"Play with my pussy, but don't play with my 'motions"

Era passata mezz'ora da quando Draco era uscito con Stephen e Ivan.

Erano rimasti a parlare fino al tardo pomeriggio, o meglio, loro avevano parlato, mentre Angel era rimasta in disparte a pensare (e soprattutto a bere), non solo alla conversazione avuta con Stephen e all'appuntamento con Jon che avrebbe dovuto affrontare a breve, ma ad Ade. Sapeva di dover assolutamente parlare con lui, ma non sapeva cosa dirgli o cosa si aspettasse che facesse.

Prima di uscire, Draco le aveva avvolto le braccia intorno alla vita, e le aveva sussurrato all'orecchio: "Fatti trovare nuda."

Ovviamente, Angel non lo aveva fatto.

Indossava ancora il suo vestito, ed era tentata di aggiungere dei pantaloni e una sciarpa, solo per dargli sui nervi. Moriva dalla voglia di vedere la sua reazione.

Moira era addormentata sul davanzale della finestra, sembrava esausta, ed Angel aveva perso tempo a continuare a bere nell'attesa.

Appoggiò il bicchiere sul comodino solo quando sentì il suono della porta che veniva aperta, e alzò lo sguardo per vedere Draco entrare.

Camminò verso di lei, fermandosi a pochi passi dal letto. "Angel."

"Tutto bene?" chiese lei, con un tono dolce. Il whiskey iniziava a farsi sentire, e percepiva una sensazione calda e contorta nel suo corpo, che veniva amplificata solo dalla vista di lui con la camicia nera.

"Si" rispose Draco, socchiudendo gli occhi. "Non hai fatto ciò che ti ho detto" constatò, dando un occhiata al suo vestito. "Hai dimenticato l'avvertimento che ti ho dato prima che me ne andassi?" chiese, facendo qualche passo verso di lei.

Angel guardò in basso, facendo scorrere le mani sul tessuto che indossava, e poi alzò nuovamente lo sguardo su di lui. "No, ti ho sentito. Non ti piace il mio vestito?"

Draco strinse la mascella, alzando la mano per grattarsi la punta del naso. "Vieni qui."

"Nemmeno un 'per favore'?" disse Angel, non avendo nessuna intenzione di alzarsi. "Sei un ragazzo maleducato."

Draco incrociò le braccia al petto, piegando un braccio per mettere una mano intorno al mento, e la guardò negli occhi. "Mi alzerei dal letto e verrei qui, se fossi in te."

"Sto bene qui, grazie" rispose Angel, accarezzando il lenzuolo. "Se mi vuoi, dovrai venire a prendermi."

Draco lasciò cadere entrambe le braccia lungo i fianchi, e alzò le sopracciglia. Fece dei passi lenti verso di lei, e per quanto minaccioso potesse sembrare, Angel non riuscì a non sorridere.

Draco si fermò a pochi centimetri da lei, guardandola dall'alto. "Pensi davvero che sia stata una buona idea sederti su di me e muovere i fianchi in quel modo, per poi farmi andare con Steph e costringermi a nascondere il mio cazzo duro? E adesso vuoi davvero trattarmi in questo modo, Angel?" chiese, studiando la sua espressione. "Sai cosa succederà se continui così?"

Angel si alzò, inclinando la testa di lato con un sorriso dolce. "Perché non me lo mostri?"

Draco lanciò un'occhiata al bicchiere sul comodino, per poi guardarla di nuovo. "Quanto hai bevuto? Ti ho vista bere un po' con Stephen, ma non sei ubriaca, vero?"

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