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|Chapter seventy one|
"What if I'm someone I don't want around?"

Quando Draco si svegliò, i suoi occhi bruciavano e aveva mal di stomaco per tutto lo stress vissuto quella notte.

Dov'è Angel?

Si alzò dal letto e andò in bagno per lavarsi i denti. Il suo riflesso era un disastro, sembrava completamente a pezzi. I suoi occhi erano scuri per la mancanza di energia e la sua pelle era pallida come se fosse malato.

Finito di lavarsi, sentì la porta della camera aprirsi e, dopo essersi asciugato il volto, uscì dal bagno.

"Angel?"

Lei si passò una mano tra i capelli e, senza neanche guardarlo, si sedette sul letto e appoggiò i gomiti sulle ginocchia, nascondendo la testa tra le mani.

"Angel..." camminò verso di lei e si sedette sul pavimento, in mezzo alle sue gambe, e allungò le mani per afferrarle il viso, costringendola a guardarlo. I suoi occhi azzurri si aprirono, rivelando il rossore in loro. Era pallida, il che lo fece preoccupare, esausta. Sembrava che non avesse dormito. "Hai avuto un altro attacco di panico?"

Lei lo guardò negli occhi come se non potesse sentirlo, rimanendo il silenzio. I suoi occhi azzurri erano contaminati da una striatura di rosso e, più li guardava, più sembravano lucidi.

"Cosa è successo, amore?" sussurrò; c'era qualcosa che non gli stava dicendo. "Parla con me..."

Dopo averlo guardato in silenzio, Angel abbassò la testa e chiuse gli occhi. "Si tratta sempre di tutti gli altri... mai di te."

Draco aggrottò le sopracciglia, confuso. La sua voce era calma e vuota, appena udibile. Fissò i suoi capelli che le cadevano sul viso, notando quanto sembrasse abbattuta.

"Ehi..." Posò le mani sulle sue cosce e iniziò a strofinarle su e giù.

"No." Angel alzò le braccia come se non volesse essere toccata, così si fermò. "Non posso lasciarti continuare a farlo."

Draco abbassò le mani, un po' sorpreso che stesse reagendo in quel modo al semplice conforto. "Fare cosa?"

Angel chiuse di nuovo gli occhi, e si allontanò quando Draco le mise le mani sulle guance.

"Angel... parlami, solo così potrò aiutarti-"

"No" si lamentò, alzandosi rapidamente, come se non potesse più stare seduta, e iniziò a camminare per la stanza.

Draco si girò e si rialzò, guardandola. Non era un attacco di panico, era qualcos'altro; sembrava che stesse davvero male.

"Mi aiuti sempre..." Angel scosse la testa, camminando avanti e indietro.

"Perché mi importa di-"

"Non ti merito, non l'ho mai fatto" lo interruppe come se fosse persa nei suoi pensieri e stesse parlando da sola. "Non posso continuare ad essere egoista con te."

Questa volta, fu Draco a rimanere in silenzio, sperando che continuasse a parlare così da poter capire cosa le stesse accadendo. Lo rendeva nervoso quando parlava come se volesse lasciarlo.

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