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|Chapter Sixty Three|
"Bitch don't kill my vibe"

Ivan era andato a prendere Draco a Hogsmeade, sarebbero andati ad un pub nella Londra babbana, lo stesso della prima tragica esperienza con i doppi appuntamenti; Angel e Stephen erano già lì, Ade e Pansy sarebbero arrivati più tardi.

Era stata, anche questa volta, un'idea di Ivan e Stephen; avevano iniziato a chiamarla "serata in famiglia" e cercavano di coinvolgere Angel ogni volta che potevano. A Draco andava bene unicamente perché sapeva che fosse un bene per lei passare del tempo con loro, aprirsi di più con qualcuno che non fosse lui. Angel, invece, non si era ancora rilassata all'idea degli appuntamenti di gruppo, ma aveva iniziato a tollerarli, e non si comportava più come se volesse dare fuoco a tutto il locale.

"Andiamo?" chiese Ivan, salutando calorosamente Draco. "Per quanto ne sappiamo, Angel potrebbe aver già ucciso Stephen."

In realtà, Angel sembrava essere abbastanza tranquilla.

Quando entrarono nel locale, la videro seduta ad un tavolo con Stephen; lui muoveva le braccia con entusiasmo, come se fosse nel bel mezzo di un discorso esilarante, ma il viso teso di Angel diceva tutto il contrario.

Beh, almeno non lo ha ancora ucciso.

Il locale non era molto affollato, c'era musica rock e alcuni uomini vicino al bancone del bar a bere e parlare tra di loro.

Mentre si avvicinavano al tavolo, gli occhi di Angel si posarono su quegli di Draco e il suo sguardo si addolcì immediatamente.

Stephen non si era ancora accorto di nulla e Draco iniziò a sentire le sue divagazioni.

"Ascolta, ti sto dicendo, se vuoi che quello stronzo esca dal nascondiglio, mostra a tutti quel ricordo con cui lo hai minacciato. Non vedo quale sia il problema."

Di che cosa stanno parlando?

"Ho detto di no" scattò Angel, lanciandogli uno sguardo d'avvertimento, prima di alzarsi e fare un cenno con la mano a Draco.

Stephen si girò e sorrise. "Ehi, siete arrivati! Forse puoi far ragionare questa piccola puttana scontrosa."

"Non chiamarla così" disse Draco, allungando la mano per prendere quella di Angel, per poi sedersi accanto a lei.

Le rivolse un sorriso dolce e le baciò il dorso della mano. "Stai bene?"

Angel scrollò le spalle, guardando Stephen. "Non voglio parlarne."

Draco aggrottò le sopracciglia, chiedendosi che cosa la stessa infastidendo tanto, ma decise di non insistere.

Ivan si sedette di fronte a lui, accanto a Stephen che ora aveva il mento appoggiato sulla mano, e fissava Draco con un'espressione compiaciuta.

"L'hai proprio conquistata, vero?" sorrise, spingendo il mento verso Angel. "Ti sorride, si alza per farti sedere e tutto il resto... il potere che deve avere quel cazzo, Malfoy, dannazione."

Ivan, come al solito, sembrava indifferente, ma Draco lo sorprese a lanciagli un'occhiata divertita.

Angel sospirò infastidita, la sua mascella si tese e Draco allungò la mano per appoggiarla sulla sua coscia. "Sei un idiota" borbottò lei.

Stephen sorrise e scrollò le spalle, un'espressione da "ne sono consapevole" sul viso.

"Non sono dell'umore per le tue buffonate" aggiunse Angel.

"Quando mai sei di buon umore?" sbuffò Stephen, alzando gli occhi al cielo; bevve un altro sorso del suo drink e puntò il dito verso di lei. "Sai che se rilasci quel ricordo Victor uscirà allo scoperto e ce lo toglieremo di torno? È per questo che sei più stronza del solito oggi, no?"

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