Dwight era a malapena un marmocchio quando il grosso mantello della morte s'aggirava per casa. Il suo regalo a otto anni, il primo di cui ha ricordo, era una Smith & Wesson 44 magnum argentata. Un gioiellino, una figata pazzesca, per qualunque incosciente bambino cresciuto in quell'ambiente... meno che per lui. Mai aveva apprezzato l'utilizzo della violenza, ma suo padre non accettava che potesse comportarsi da "checca". Così, a suon di sberle, aveva tentato invano per anni di risvegliare i geni di famiglia, come se la mela marcia dell'albero genealogico fosse lui. C'erano stati momenti in cui Dwight aveva ceduto, costretto dal dolore fisico causato dalle mille torture che l'aguzzino si inventava ogni giorno. E dopo il suo primo omicidio, qualcosa si era rotto in lui.
La vendetta ribolle oggi nelle sue vene, il desiderio di fargliela pagare e di farsi giustizia da solo, contro l'uomo più potente della città, lo tiene sveglio ogni notte... be', eccetto questa. Era stata una giornata impegnativa per lui, come lo erano state quelle della settimana precedente. E sebbene abbia tentato di ignorare la venuta di Morfeo, egli aveva vinto. Sono infatti le tue palpebre, con perfetto tempismo, a schiudersi per prime; come due serrande, lasciano che l'occhio si abitui pian piano alla soffusa luce dell'abat-jour in fondo alla stanza. Di fianco a essa, un uomo ben piazzato giace su una poltrona. Impieghi qualche decina di secondi a inquadrarlo bene e, anche una volta trascorsi, la tua vista rimane offuscata, in parte persino di una tinta differente simile al rosso. Ma quel viso tu lo conosci, seppur ti sfugga il nome. Dorme ignaro del tuo risveglio, con un pollice tra le pagine di un libro dal nome "L'ultima carta è la morte". I ciuffi neri come la pece coprono la fronte corrucciata e le maniche della camicia arrotolate e sgualcite al di sopra dei gomiti mostrano cicatrici indelebili che persino la tua debole vista riesce a notare.
E tu? Tu non eri morta?
Ti metti a sedere tra le lenzuola di cotone bianco, ripercorri gli eventi, trasalisci al suono del grilletto. Ti ha sparato, ti ha colpita dritto in mezzo agli occhi. O forse no?
"Hai il chiodo della vendetta fisso nella testa, ti ha offuscato la ragione. Credevi di poter entrare in casa mia, puntarmi un coltello alla gola e intagliarci un bel sorriso da orecchio a orecchio senza che i miei se ne accorgessero? È un piano da romanzo, Clara. Non funziona così questo mondo. A Dustville la giustizia si compra." Quelle erano state le ultime parole che il tuo cervello aveva elaborato, le ultime di cui oggi possiedi un ricordo. Dopo di esse, il buio... un buio che si è dimostrato essere la tua salvezza poiché, a causa della violenta lotta col bestione e della pressione emotiva subita all'interno dell'ufficio, avevi perso conoscenza. Eri crollata all'indietro nell'esatto momento in cui il proiettile aveva colpito il tuo petto e a tal punto nessuno s'era accertato della tua morte. Ti sfugge il motivo tanto dell'assenza di controllo quanto della zona colpita dalla pallottola, ma non hai tempo di rifletterci, te ne occuperai in seguito.
La tua mano non attende alcun comando. Si solleva, prende il controllo di sé e raggiunge la zona colpita. Non entri in contatto con nulla se non con la fasciatura umida di sangue e la stoffa della maglietta con cui hai dormito. Ma sai di esser stata incredibilmente fortunata, perché una ferita tanto profonda avrebbe potuto ammazzarti se avesse mirato meglio o se solo non avessi avuto cure mediche così tempestive. Pare evidente ormai che l'uomo in fondo alla stanza abbia avuto un ruolo rilevante nella tua salvezza. Ciononostante, non ti concederai mai il lusso di fidarti ciecamente.Scruti attorno a te, cercando di delineare gli oggetti che ti circondano con l'aiuto della poca luce artificiale. Devi andartene da lì. Colui che dorme davanti ai tuoi occhi non è altro che un estraneo di cui sei quasi certa di aver già visto il volto. E non conosci molta brava gente... meglio non rischiare. I piedi nudi e addormentati formicolano appena nel sentir il pavimento freddo a contatto con le loro piante. Tenti di risvegliarli, ma non ne vogliono sapere, non nell'immediato futuro. Dunque come scappi senza l'ausilio delle gambe?
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Il Filo Bianco
Action𝘈 𝘋𝘶𝘴𝘵𝘷𝘪𝘭𝘭𝘦 𝘭𝘢 𝘨𝘪𝘶𝘴𝘵𝘪𝘻𝘪𝘢 𝘴𝘪 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘳𝘢. È questa la violenta certezza che muove i fili della città. Chi la abita si è da tempo arreso al dominio di Roger Kray e alla corruzione che striscia tra pistole e distintivi. Dustvill...