"Ti ricordavo con la mano ferma. O ti stai vendicando di qualcosa?"
Il proiettile nel braccio di Colin naviga nella carne tinta di un rosso vivido. Colpa delle pinze con cui stai cercando di afferrarlo prima di pulire e ricucire la ferita. Non sai cosa ti prenda, o meglio... ti autoconvinci d'essere scossa per quel ch'è accaduto nel seminterrato del pub, per la scomparsa di Uvula, per la testa dell'estraneo, per la minaccia della Yakuza e – ancor di più – per il mancato appuntamento con tua madre. Ma in cuor tuo sai bene di star tremando per Colin e per quella ferita. È vivo, è salvo, sta bene... e quando starà meglio sarai tu stessa a prenderlo a pugni. Eppure la sua vicinanza e quella dannata ferita sortiscono sulla tua mano un effetto a cui non sei abituata. Non può esser colpa tua. No, tu sei un cecchino, tu sei un chirurgo nato.
"Se ti muovessi meno..." lo rimproveri, scaricando la responsabilità su di lui.
"Non mi sono mosso di un millimetro." Risponde lui costringendo gli angoli della sua bocca a non sollevarsi, fallendo miseramente e irritandoti.
"E invece sì."
"Ti dico di no. È la tua mano a tremare.""La mia mano non trema mai."
"Lo credevo anch'io."Saccente figlio di puttana, pensi tra te e te portando le iridi a scontrarsi con le sue. Ma com'è possibile che regga così bene il dolore? Perché possiede ancora facoltà di parola? Dovresti sentire solo gemiti e imprecazioni, se non grida di sofferenza. Quella sì che sarebbe musica per le tue orecchie.
"Allora fallo tu."
Replichi stizzita, abbandonando le pinze sul vassoio e prendendo le distanze. Ti alzi dal divano in cerca di un posto in cui isolarti, in cui essere al sicuro dal suo odore e dall'aura magnetica che lo circonda. E riesce persino ad accennare una risata sotto i baffi. Avresti dovuto lasciarlo sotto il bancone, in mezzo alle macerie e con la sola compagnia della testa mozzata che ti è sembrato riconoscere.
Com'è potuta finire così? Eri ormai certa di esserci riuscita, che il momento dell'incontro tanto agognato fosse giunto e che avreste messo un punto a quella maledetta storia. Perché mai Vasilisa sarebbe dovuta mancare? Che non si fidasse? O forse vedendo la Yakuza se la sia data a gambe? No, lei può sconfiggerli, lo sai. E dunque...
"Credi sia stata lei?" la domanda di un'ingenua bambina. Contempli per un solo istante l'idea che tua madre possa essere diversa da ciò che t'aspettassi. Che sia il cattivo e non l'eroe che Eden ha sempre descritto. Colin sembra indignato e ferito da tale quesito, quasi stessi insultando un membro della sua famiglia. Eppur ti risponde quieto, impegnato a ricucirsi la ferita sulla spalla. Diamine! È stato veloce!
"È stata la Yakuza."
"E lei non è più nella Yakuza, vero?"
"Nana."I suoi buchi neri tornano a inchiodarti, ti tengono ferma sulla poltroncina su cui ti sei raggomitolata, fermando il tremolio. L'orgoglio asciuga i tuoi occhi lucidi, ma non abbastanza in fretta da non farti notare dal Kray. E per la prima volta riesci a osservare le sopracciglia modellarsi esibendo tristezza. Due piccole rughe si formano tra di esse, curvandole all'insù e incorniciando un'espressione pensierosa. Quando ha dimostrato empatia nei tuoi confronti? Insomma, ne ha fatte di cose per render chiara la sua alleanza, ma non gli avevi mai letto in faccia emozioni al di fuori della rabbia o della determinazione.
Un sospiro libera i suoi polmoni. Ora che ha spostato lo sguardo sul pavimento, a testa china, hai tutto il tempo d'osservarlo con più premura. È davvero tristezza quella che vedi? Lo sembrerebbe. Eppure ti sei ripromessa di non fidarti dei Kray.
"Potrebbe esser successo di tutto."
"Potrebbe esser stata anche Uvula?"La tua domanda fa mutare di poco l'espressione sul suo viso. Senso di colpa? Che questa eventualità lo faccia sentire responsabile d'averti messo in pericolo? No. Non è possibile. È più probabile che a spezzarsi fosse il suo orgoglio per aver fallito ed essersi affidato alla persona sbagliata.
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Il Filo Bianco
Action𝘈 𝘋𝘶𝘴𝘵𝘷𝘪𝘭𝘭𝘦 𝘭𝘢 𝘨𝘪𝘶𝘴𝘵𝘪𝘻𝘪𝘢 𝘴𝘪 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘳𝘢. È questa la violenta certezza che muove i fili della città. Chi la abita si è da tempo arreso al dominio di Roger Kray e alla corruzione che striscia tra pistole e distintivi. Dustvill...