"Al Red Time. Vuole vedere Vasilisa, ma immagino non rechi problemi la vostra presenza."
Al terminare della frase, un bidone dell'immondizia distrugge la vetrina poco distante. Josh e Uvula osservano il vetro andare in pezzi e due ragazzini intrufolarsi nel buio negozietto. Diffuso il video, infatti, un'orda di persone furiose ha cominciato a marciare per le strade dell'East Side. Josh aveva richiesto un incontro con Golden Uvula proprio lì, con l'intenzione di osservare il lento declino di quella città e constatare coi suoi occhi che il piano stesse dando i suoi frutti. Che abbia funzionato lo si evince dai soliti teppisti, che approfittando della manifestazione non violenta, creano caos e svaligiano qualche incustodito locale. Vasilisa lo aveva previsto, sa come vanno queste cose, conosce bene la natura di una società ghettizzata e sfavorita che sta per esser data in pasto a degli squali. Lo aveva visto accadere a Tokyo, nel suo quartiere, quando la Yakuza aveva cominciato a mangiare sempre più terreno. Lo aveva visto accadere a Los Angeles, ogni volta che i vicini di casa difendevano la propria abitazione da possibili minacce armate. Lo si vede ovunque, a dire il vero... nei film, nei libri, nelle strade che si percorrono di giorno e di notte. Vasilisa si è servita di quell'informazione per distruggere le fondamenta di Dustville, per spingere una folla inferocita verso il centro della città in cerca del suo padrone. Ed è Josh a verificare la veridicità della sua teoria... persino in un posto timorato come quello, il popolo non sarebbe stato a guardare senza agire.
Josh e Uvula sono seduti nel buio di un bar sul ciglio della strada: lei sgranocchia patatine alla paprika, lui sorseggia un bicchiere di latte fresco senza staccare gli occhi dallo spettacolo.
"Garanzie?" Domanda Josh.
"JJ è al sicuro."Gli occhi verdi si proiettano all'istante sulla donna. Ora la inquadra, la osserva con stupore, china persino la testa incredulo e solo infine sorride. JJ. Non vede JJ da tanto tempo. Josh ricorda il giorno in cui l'affidò a Eden, con la speranza che l'aiutasse a proteggere la bambina di Vasilisa. Peccato non avesse fatto lo stesso con lei... la morte di quella donna fu un colpo al cuore per Josh. Tutt'ora la sola idea gli causa pena.
"Ah, fosse stato per lui non ne avresti avute. Ma lei è figlia di una volpe, questo è certo." Prosegue Uvula, ma il suo interlocutore sorride a malapena nel sentirglielo dire. Non ha mai avuto dubbi su quale sarebbe stata l'eredità della figlia di Vasilisa.
"Sai dove si trova il loro rifugio?"
Uvula scuote la testa, Josh torna a guardare la strada. Il caos ovattato al di là del vetro è surreale se contrapposto al silenzioso abitacolo che ospita i due. Josh lo trova rilassante. "Dovremmo saperlo. Sarebbe un'ulteriore garanzia."
"Colin sarà pur presuntuoso a pensare che accettiate il messaggio senza domandarvi se sia o meno una trappola, ma ti garantisco ch'è molto bravo a nascondersi. È un diavolo, un'ombra. Non lo vedi se non vuole farsi vedere. Non saprei neanche dove prendere quest'informazione. E se lo seguissi..."Uvula s'interrompe, viene scossa da un lieve tremolio e poi riprende a parlare in un sussurro." Mi vengono i brividi solo a pensare cosa potrebbe farmi. Perderei quella poca fiducia che ho guadagnato in questi anni, sarebbe un suicidio."
Lo spilungone annuisce, il suo pomo d'Adamo s'abbassa e si rialza a seguito dell'ultimo lungo sorso e le labbra si stirano in un sorrisetto sghembo. Si schiudono solo per constatare quella che nella sua mente è ormai un'ovvietà." Dunque è vero ciò che si dice." Afferma, confermando a sé stesso, con convinzione, che le leggende riguardo la famiglia numero uno di Dustville siano sincere.
"Che i Kray prima uccidano e poi domandino? Lo è, lo è sul serio. Ne ho vista morire di gente." Risponde Uvula, leggendo il pensiero dell'uomo al suo fianco. Al solo ricordo si rattrista, ma l'indignazione nei confronti dell'ennesimo affetto a cui si è debolmente arresa, si insinua ben più violenta della malinconia. Il rimprovero vien spontaneo e prevedibile, allargando il bianco sorriso di Josh ma senza attirarne lo sguardo. Gli occhi verdi sono fin troppo coinvolti nella rissa che ha preso forma dinanzi a loro, per dare attenzioni a una donna di cui conoscono già le fattezze." E per inciso: quel che state cercando di fare, tutti e cinque, è... apocalittico, in una città come Dustville."
"Bisogna distruggere per ricostruire." Risponde lui, con tono placido, sereno. Ciò che ne ricava è la frase fatta che meno si sarebbe aspettato di sentirle dire.
"Ma quando gli elefanti combattono è l'erba a rimaner schiacciata." Josh ride, finalmente torna a guardare la donna. La fronte corrugata e lo scherno ben visibile su ogni ruga d'espressione.
"Ora mi rifili i proverbi africani?"
"Non ne esiste di più vero." Si limita a dire lei, abbassando lo sguardo sulle proprie mani, ferme ora in grembo, entrambe a stringere la busta di patatine.
Se solo riuscisse a reggere quel contatto visivo, saprebbe del cambio d'espressione dell'uomo, della serietà che è derivata dalla visione dei muscoli tesi e del rossore sulle gote. Ma per fortuna ci sente ancora, non s'è estraniata dal mondo e può allietarsi del paterno consiglio di Josh. "Allora mettiti a riparo, tu che puoi. Questa guerra non prevede confini e la Kitsune non prevede superstiti... non dopo ciò che ha visto fare a sua figlia."Quando i due si dividono nel vicolo al confine tra l'East Side e il centro, il clima che si percepisce somiglia a quello di un glaciale addio.
Così, insoddisfatta, Uvula torna al suo quartiere assorta nei pensieri, nei crucci, prestando maldestramente poca attenzione ai pericoli circostanti. Pensa che avrebbe quantomeno potuto fiondarsi su di lui per ricevere il suo ultimo bacio o strappargli un abbraccio. E l'adolescenziale idea la tormenta, la schernisce al cospetto della ragione, ma la salva anche dalla minaccia che ignora per le strade di Dustville. Se solo si fosse resa conto d'esser seguita, avrebbe tentato di attaccare... e quella scelta le sarebbe stata fatale.
Il suo stalker non è come quelli a cui è abituata: uomini attempati o ragazzini infatuati di lei che la seguono in attesa di trovar coraggio per tentare il molesto approccio. No, l'uomo alle sue spalle sa come non farsi notare, come mantenere le distanze, nonostante i suoi occhi a mandorla ne annuncino la presenza colpendo intensamente il sistema limbico della vittima. L'uomo dal completo total black si mimetizza alla perfezione tra i pensieri di Uvula, calpestando il ruvido asfalto al ritmo dei passi delicati della donna. Lo fa indisturbato, fino al portone esterno di quella graziosa abitazione.
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Il Filo Bianco
Action𝘈 𝘋𝘶𝘴𝘵𝘷𝘪𝘭𝘭𝘦 𝘭𝘢 𝘨𝘪𝘶𝘴𝘵𝘪𝘻𝘪𝘢 𝘴𝘪 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘳𝘢. È questa la violenta certezza che muove i fili della città. Chi la abita si è da tempo arreso al dominio di Roger Kray e alla corruzione che striscia tra pistole e distintivi. Dustvill...