"Forse non hai ben compreso cosa vi sto offrendo, Nana." Ringhia tra i denti, in un tirato sorriso. "È l'unica alternativa che avete alla morte. Siete numericamente inferiori. Morirete tutti in questa guerra, persino voi due. Io non credo nella leggenda... io credo voi siate solo dannatamente fortunate e furbe. Questa è l'unica caratteristica ad accomunarvi a delle volpi. E mi assicurerò personalmente di seppellire i vostri cadaveri, se vi metterete contro di noi."
Che Vasilisa creda alle sue parole è chiaro, eppure percepisci qualcosa di anomalo nella figura che ti affianca. Se l'espressione non la tradisce dinanzi alla minaccia, sono i muscoli rilassati a farlo. Non sembra esser realmente spaventata. Che sia per il suo famigerato masochismo? Che abbia intenzione di condannarvi a un'alleanza? O che stia pensando alla Molniya? Ha deciso di assecondare il piano di Colin?
"Avete tre minuti, da ora. Consultatevi pure, se lo preferite."
La gentile concessione di Sakamoto, coinvolge finalmente anche Uvula. O meglio, in realtà sei tu a farlo invitandola ad avvicinarsi. Tua madre, al contrario, ha perso la fiducia completamente. "Spiegherai tu a Joshua cosa sta succedendo, qualunque decisione prenderemo sarà tua la responsabilità." Ha specificato Vasilisa sottovoce. La vedi eccome la bambina capricciosa di cui tutti parlano; eliminandosi la grossa zavorra del senso di colpa e scaricandolo su di lei, si è lasciata lo spazio di manovra sufficiente a far retromarcia e mettere l'ugola d'oro del West Side nella più totale merda.
Non è che sia corretto, ma ammetti sia una logica vantaggiosa e lecita con le motivazioni che la sostengono."Non sarà nel patto. Ha un che di vincolante, al momento." Esordisci tu, riferendoti all'assenza di Sōsuke nell'accordo. Ciò potrebbe rivelarsi letale nelle condizioni in cui vi trovate in questo esatto istante: non sapere a che punto del piano sia Colin, né se sia al sicuro, né se incontrerà quel bastardo. E nel dubbio, vale la pena non rischiare. Se ora accettate l'accordo con Sakamoto, potreste condannare a morte il Kray e averlo sulla coscienza. Per fortuna le due donne capiscono subito di cosa tu stia parlando, quasi ti leggano nel pensiero. Nonostante una delle due sia tua madre, non potresti giurare di esser entrata così in sintonia da capirvi con il solo sguardo – d'altronde per certi aspetti siete così diverse –, eppure è come se tra voi si creassero dei fili e tramite essi riusciate a comunicare, senza rivelare a Sakamoto troppe informazioni, in caso riuscisse a sentirvi.
"Possiamo farcela, i numeri non ci hanno mai spaventate." Controbatte Vasilisa. Anche stavolta metti in dubbio ciò che intende: ha provveduto a richiamare la Molniya in soccorso?
"Non mi spavento dei numeri, lo capisci?"
"L'ha detto lui stesso."Come se ascoltassi mai ciò che ti dice, come se obbedissi ai suoi stupidi ordini. Glielo ricordi, a mento alto. "Noi Yoshima non stiamo al volere di nessuno." Il fatto che Colin abbia espresso la volontà di non esser ricontattato a fine missione, non significa che accadrà. Anche perché, dal canto tuo... chi ti dice che non stia facendo il doppio gioco? In fin dei conti, l'ha sempre detto che non avresti dovuto fidarti di lui. E seppur tu non creda in questa teoria, seppur tu ti stia fidando di lui – malgrado la ragione si opponga – sei certa che quella spiegazione potrebbe convincere tutti i tuoi alleati a non abbandonarlo.
"Sarebbe umiliante, ad ogni modo. Loro no. Non mi interessa cos'hai in mente, mamma. Loro no."
È con quel sussurro che l'ammonisci. Uvula si rivela inutile anche nella discussione appena avuta, ma è un buon segno: se l'hai chiamata in quella conversazione è stato per osservarla da più vicino. Non puoi dire d'avere un istinto infallibile, però ciò che leggi sul suo volto è pura confusione, puro terrore. È stata usata, non sai esattamente in che modo, se ci sia qualcosa che vi ha tenuto nascosto, ma è stata usata... e questo la rende ancora una di voi.
"Un minuto." Vi avverte Sakamoto, guardando il quadrante dell'orologio. Vasilisa è un po' stordita; forse perché l'hai chiamata mamma, in fondo l'hai fatto di proposito e la sua reazione non ti stupisce affatto.
"Lascerò rispondere te." Prosegui richiamando la sua attenzione. "Mi fiderò, qualunque cosa tu scelga. Ma ricorda ciò che ho detto."
"Cinque... quattro... tre..." Sakamoto scandisce i secondi, uno ad uno, incrementando la tensione nell'aria. Eppure, quando Uvula è tornata a posto e tu e Vasilisa vi siete voltate verso di lui, ogni sensazione d'ansia è sparita all'improvviso. "Tempo scaduto. Che avete deciso?" domanda infine.Che avrà deciso? Non la guardi, punti dritto davanti a te, con orgoglio, tenendo d'occhio Sakamoto e attendendo il verdetto. Arriva con una dolce e vittoriosa melodia. "Che puoi andartene a fanculo." Sentenzia tua madre.
STAI LEGGENDO
Il Filo Bianco
Action𝘈 𝘋𝘶𝘴𝘵𝘷𝘪𝘭𝘭𝘦 𝘭𝘢 𝘨𝘪𝘶𝘴𝘵𝘪𝘻𝘪𝘢 𝘴𝘪 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘳𝘢. È questa la violenta certezza che muove i fili della città. Chi la abita si è da tempo arreso al dominio di Roger Kray e alla corruzione che striscia tra pistole e distintivi. Dustvill...