°Capitolo 43°

8 1 0
                                    

3 Gennaio 1891

Caro diario,

In questi quattro giorni abbiamo lavorato duramente ma finalmente siamo riusciti a terminare le preparazioni.
Certo, ci vorrà del tempo prima che la maggioranza delle persone si risveglino, ma ci occuperemo anche di sensibilizzare Ambrose.
Ancora non so come rimuovere quegli ostinati sentimenti che lo hanno portato ad agire in questo modo, ci sono tratti del passato che rimangono per sempre e insieme a quei tratti persistono i sentimenti annessi, ma spesso lasciamo che quei laceranti sentimenti ci privino della lucidità portandoci inevitabilmente a fare scelte discutibili e abbiamo bisogno solo di qualcuno che rinfreschi le nostre facoltà mentali facendoci capire che la vita va vissuta come tale.
In parte questo l'ho provato sulla mia pelle e l'ho capito quel giorno, con Amelie, in Nigeria.

Questa mattina mi svegliò un sottile raggio di sole trapelato attraverso le persiane socchiuse della camera di Gladys che stava ancora dormendo.
Mi voltai per scrutarla meglio: sotto le corte ciocche di capelli, sulla pelle olivastra, si nascondevano due occhi verde acqua contornati da qualche lentiggine.

"Buondì", sussurrò assonnata.

"Buongiorno Gladys", risposi.

"Tra cinque minuti George dovrebbe essere qui, dobbiamo affrettarci", gridò lei guardando l'orologio da polso che aveva appoggiato al comodino, "pronta per il gran giorno?", aggiunse.

"Sono nata pronta", esclamai convinta.

"D'altronde sono giorni che ci prepariamo", ribatté lei sorridendo, "forza andiamo", concluse.

Ci preparammo e insieme a George raggiungemmo l'ambulatorio che il dottore aveva messo a nostra disposizione, erano circa le sei del mattino eppure i primi soggetti da risvegliare stavano già entrando.
Mi focalizzai su quei sei individui dai volti familiari, dapprima incuriosita, poi commossa.
riuscii a stento a trattenere le lacrime.
Amelie, Jack, Luke e Jamila insieme ai miei genitori adottivi ci stavano venendo incontro, il desiderio di abbracciarli era forte, ma Gladys mi ricordò che erano ipnotizzati e benché potessero ricordarsi di me, non provavano alcun sentimento di affetto nei miei confronti.

"Buongiorno", disse Amelie in maniera molto fredda.

"B... Bu.... Buongiorno", balbettai.

"Prego accomodatevi", esclamò Gladys prendendo in mano la situazione.

Li accompagnammo nella stanza in cui George stava ultimando l'invenzione.
La prima persona che risvegliammo fu Amelie che, non appena uscita dall'ipnosi, noncurante delle persone che ci circondavano, mi abbracciò affettuosamente.
Poi fu il turno di Jamila che, visibilmente commossa, si lasciò coccolare da Amelie.
Dopodiché risvegliammo anche Jack, Luke e i miei genitori.
Tutti, dopo aver saputo del progetto, espressero il desiderio di aiutarci in modo tale da velocizzare il processo.
In nemmeno due ore eravamo già inoltrati nella missione e avevamo risvegliato più di mille persone.
Solo dopo capii che dietro tutto ciò c'era lo zampino di Flynn che, durante il viaggio di ritorno verso casa, aveva già iniziato a pubblicizzare il progetto.
Si fecero le diciotto, erano già passate dodici ore, ma la campagna procedeva a gonfie vele, quando Flynn chiamò al telefono di Gladys.
Il suo volto preoccupato mi fece pensare al peggio e purtroppo i miei presentimenti erano reali.

"Julia!", esclamò Flynn dall'altro capo del telefono, "siamo stati scoperti, Ambrose sa della missione ma non sa né di George né dell'invenzione, sta venendo da te, forse possiamo...", la comunicazione si interruppe.

"Che facciamo?", domandò Gladys preoccupata.

"Diamo il via al piano b, forse io sono spacciata, ma voi siete ancora in tempo", affermai in maniera decisa, "abbiamo ancora tre giorni prima che Ambrose venga", aggiunsi.

Dopo la telefonata ci mettemmo subito a lavoro per attuare il nostro secondo piano, George e Gladys trovarono un nascondiglio sicuro nel quale rifugiarsi e nascondere l'invenzione e il dottore preparò il falso antidoto all'ipnosi.
Non sono assolutamente agitata, l'unica cosa che mi preoccupa é la buona riuscita del piano.
Eppure miriadi di interrogativi pervadono la mia mente.
Come andranno veramente le cose? Cosa ne sarà di me e di Flynn? Riusciremo ad ammorbidire quel cuore di pietra? George e Gladys avranno il coraggio per continuare la missione anche se io non dovessi più esserci? Riusciremo a preservare l'invenzione? L'umanità tornerà mai a com'era prima?
Solo il tempo sarà il grado di rispondere.

Il Frammento Perduto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora