°Capitolo 42°

8 1 3
                                    

29 Dicembre 1890

Caro diario,

La scorsa mattina mi svegliai accompagnata da una scoperta a dir poco stravolgente.

"Julia", esclamò il dottore con un tono di voce piuttosto cupo, "per caso recentemente hai avuto qualche contatto con sostanze radioattive?"

Di getto negai, poi ricordai ciò che successe in Nigeria.

"Qualche mese fa sono stata vittima di un bombardamento", risposi.

"Purtroppo quel bombardamento ha scatenato in te un cancro ai polmoni ed ora è in uno stadio medio-avanzato", ribatté il dottore.

"È curabile?"

"Faremo tutto il possibile, ma non posso garantirti al cento per cento che le cure funzioneranno"

Annuii a testa bassa, c'erano tante cose che non quadravano e mi sentivo confusa.
Poi Flynn tornò a stringermi la mano.

"Come stai?"

"Non hai sentito il dottore?"

"No, come stai emotivamente intendo"

"Devo ancora capirlo, ci sono molte cose che non quadrano, ma non ho intenzione di arrendermi ora, a che punto è George con l'invenzione?"

"Cosa?"

"George Hall, tra quanto pensa che possa ricostruire il macchinario?"

"Non lo so Julia ma ora come ora quell'invenzione è l'ultimo dei nostri problemi"

"Si, ma è l'unico problema che in questo momento siamo in grado di risolvere"

"Ti rendi conto di quello che stai dicendo? Julia siamo.."

"Siamo in un villaggio a più di quattro giorni di distanza da casa alle prese con un invenzione quasi utopica che difficilmente riusciremo a mettere a disposizione di tutte le persone ipnotizzate senza farci uccidere da Ambrose, però abbiamo dei validi alleati che sanno fare bene il loro lavoro e se George avrà finito il macchinario quando io sarò fuori di qui metteremo in atto il nostro piano prima che io torni a lavorare dopo le festività invernali", risposi, "anzi, chiama il dottore", aggiunsi.

"Ti senti male?"

"Tranquillo Flynn sono apposto, per favore chiedi al dottore di venire qui"

Flynn andò a chiamare immediatamente il dottore, come un soldatino che esegue i comandi senza capirci nulla e, quando rimasi sola insieme a quest'ultimo, gli parlai del piano e gli chiesi se avesse potuto mettere a disposizione un ambulatorio dell'ospedale per attuarlo.

"Ok ci sto", rispose lui, "inizieremo subito a lavorarci, te lo prometto", concluse.

Oggi al mio risveglio mi accolse un'entusiasmante notizia, fu il dottore che, ansimando per la fretta, mi disse: "Julia non sei malata, c'è stato un equivoco, qualcuno per sbaglio ha mischiato le lastre e quella in cui compariva una massa ai polmoni non era la tua"

"E quindi perché ho avuto quel malessere?", domandai confusa

"Molto probabilmente un'insufficienza respiratoria o un forte attacco di panico ma nulla di grave", rispose lui

Mi voltai verso Flynn, era visibilmente commosso e non riuscì a trattenere le lacrime.

"Ad ogni modo tra qualche ora sarai fuori di qui", aggiunse il dottore.

Ero al settimo cielo, anche se questo'imprevisto ha comportato una perdita di tempo non trascurabile, ci ha permesso di poter contare anche sul sostegno dell'ospedale del villaggio per la riuscita del nostro piano e mi ha permesso di avere l'evidente conferma dell'amore che Flynn prova nei miei confronti.
Usciti dall'ospedale ci dirigemmo immediatamente verso l'abitazione di George.
Quest'ultimo era già a metà del lavoro di ricostruzione dell'invenzione e, stando ai suoi calcoli, sarebbe bastato un altro giorno per renderla pronta all'utilizzo.
Nel frattempo io e Gladys ci occupammo di risistemare un ambulatorio fuori uso da utilizzare per accogliere tutte le persone che risveglieremo dall'ipnosi.
Ora Flynn doveva solo dire ad Ambrose che stava organizzando una campagna di prevenzione di alcune malattie per i cittadini e, dopo aver ottenuto tutti i finanziamenti necessari per la diffusione della notizia, iniziare a pubblicizzare il progetto.
Tornata al villaggio Gladys mi permise di alloggiare da lei in quanto per una settimana i suoi genitori, causa lavoro, non sarebbero potuti essere a casa.
Accettai di buon grado ed ebbi modo di conoscerla meglio.
Gladys, una ragazza di quasi diciotto anni piena di grinta, energia, simpatia e sincerità, eppure a volte mi ricorda molto Amelie, così sensibile, così passionale ma allo stesso tempo razionale, così cordiale ma allo stesso tempo impulsiva.
Ripensare ad Amelie provoca in me forte nostalgia, ma molto presto anche lei sarà in grado di ricordarsi di me e del nostro rapporto, ne sono più che convinta.

Il Frammento Perduto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora