Iniziò leggermente a piovere e, dall'oblò della nostra cabina al secondo piano della nave, si intravedevano alcune goccioline d'acqua qua e là che scendevano lentamente.
Presi di corsa un piccolo quaderno e iniziai a scrivere di getto una breve storia, una di quelle per bambini che, benché caratterizzata da parole semplici e frasi brevi, nascondeva in sé un profondo significato:
Questa è la storia di due goccioline d'acqua formatisi sull'oblò di una nave. Inizialmente si odiavano, tanto da essere in costante competizione, gareggiando e rivaleggiando l'una sull'altra.
Poi, improvvisamente, il vento decise di farle avvicinare e, dopo un'iniziale tentennamento, si fusero rallentando la loro corsa.
In quel momento compresero che mai e poi mai si sarebbero più allontanate. Non gli interessava più correre perché più tempo passava e più potevano godersi i loro momenti di intimità.
Più si avvicinavano alla fine dell'oblò e più rallentavano come per ribellarsi alla fine che ben presto avrebbero dovuto affrontare.
La promessa che si erano fatte però si rafforzava secondo dopo secondo, minuto dopo minuto. Arrivarono alla fine della loro corsa, ma neanche lì si separarono, decisero infatti che sarebbero rimaste unite sino al loro epilogo perché, essendo ormai una sola goccia, la fine che avrebbe fatto l'una sarebbe stata la stessa dell'altra.Chiusi per un istante gli occhi e tirai un profondo sospiro, non mi resi conto che in quel frangente era arrivata Jamila che, sbirciando, aveva ormai terminato di leggere le poche righe che avevo messo per iscritto.
"È una bellissima storia", scrisse in un angoletto della pagina.
"Grazie", risposi io malinconica.
"Dovresti scrivere storie per bambini, sai?", continuò.
Sorrisi abbassando lo sguardo e lei, ricambiando con complicità, tornò da Amelie che era intenta a leggere un libro.
Quella sera cenammo nel ristorante della nave e, in un piccolo tavolo in fondo a sinistra, notai una coppia che mi sembrava di conoscere.
Avvicinai lo sguardo e fui pervasa dall'emozione.
Sicuramente si ricordavano di me, ma non sapevo se avessero riacquistato i sentimenti che provavano un tempo per me.
Volevo parlargli, ma, in quel momento, preferivo evitare di farmi notare da loro: il timore di non essere amata era più forte dell'insicurezza dovuta ad un dubbio non soddisfatto.Dopotutto non si opposero minimamente quando decisi di andare via da casa e ormai erano passati più di dieci anni senza avere loro notizie, ero tremendamente combattuta.
Amelie e Jamila notarono la mia perplessità, ma io feci finta di nulla e tornammo alla nostra cabina.
Passò qualche ora, Amelie si era ormai addormentata, ma io non riuscivo a prendere sonno.
"Se non si ricorderanno di te glielo faremo ricordare", scrisse Jamila citando la frase che le avevo detto poco prima di risvegliare Luke dall'ipnosi.
"E se non mi ameranno più?", risposi io senza ricordare che quella era la stessa domanda fatta da Jamila nella stessa circostanza.
"Impossibile, l'amore di un genitore non svanisce così facilmente", stilò con decisione.
Quella frase mi ricaricò e cercai insieme a Jamila la cabina dei miei genitori.
Bussammo e mia madre, strofinandosi gli occhi, chiese chi fossimo.
"Sono Julia", dichiarai decisa.
"Non posso credere ai miei occhi", disse accarezzandomi il viso, "Amore, vieni! Julia è tornata!", esclamò chiamando mio padre.
Raggiungendo mia madre, mio padre spalancò lo sguardo, incredulo.
"Allora non ti sei dimenticata di noi", affermò commosso.
"In realtà pensavo che voi vi foste dimenticati di me", risposi.
"Tesoro, non ci siamo mai dimenticati di te, è stato quel criminale di Ambrose a cancellare i sentimenti che provavamo per te, piano piano siamo riusciti ad uscirne, ma ormai era troppo tardi", ribatté mia madre.
"E lei chi è?", chiese mio padre indicando Jamila.
Gli spiegai chi fosse, come ci eravamo conosciute e cosa avevamo in mente di fare.
"Julia", sussurrò mia madre, "mi duole dirti che la tua presupposizione non è del tutto vera"
La guardai confusa.
"In orfanotrofio ci dissero che i tuoi genitori biologici erano morti durante una missione di salvataggio per migranti", aggiunse mio padre.
Mi venne di nuovo in mente la dolorosa scena che avevo ricordato qualche settimana prima.
Se quella coppia di coniugi uccisi dai trafficanti erano i miei genitori biologici io e Jamila non eravamo sorelle.
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Il Frammento Perduto
AcciónIn un mondo vuoto in cui sentimenti ed emozioni sono ormai scomparsi, Julia, un'impulsiva ragazza nonché giornalista intraprendente, cerca di sensibilizzare il cuore delle persone ritrovando nel percorso frammenti di infanzia e riscoprendo due valor...