°Capitolo 8°

18 2 0
                                    

Mentre mi avviavo frettolosamente verso l'ufficio cercavo di riportare alla mente qualche escamotage che giustificasse il mio ritardo, ma nulla, mi avrebbe licenziata.

Arrivai con un'ora di ritardo, il signor Johnson era lì come ad aspettarmi.

"Ti stavo cercando, che fine hai fatto?", mi chiese con quella sua aria diffidente.

Ero nel panico, non sapevo cosa dire, il cuore iniziò a battere forte, mi guardavo intormo come per cercare un'illuminazione, poi mi guizzò in mente un'idea.

"Mi scusi signore, stavo raccogliendo storie per il progetto del signor Edevane"

Fu in quel momento che decisi di inserire nel lavoro del signor Mike la mia storia, quella di Amelie e quella di Jamila.
Era tutto perfetto, tranne gli straordinari assegnatomi dal signor Johnson che mi trattenne in ufficio fino alle diciannove quella sera.

Mi disse di eliminare alcuni articoli che erano stati rinvenuti tra cui quello contenente la triste storia della famiglia Brooks, la famiglia dalla quale proveniva Amelie.
A quanto pare dopo la scomparsa di Amelie, il signor Brooks, per non farsi riconoscere, cambiò il suo cognome in Johnson.
Si dice che quella avuta con la madre di Grace era la terza storia d'amore della sua vita, ma, purtroppo, finì a causa di un'accesa lite.

Era ancora troppo presto purché collegassi anche questo frammento alla storia della mia vita.

Tornai a casa stremata, confusa.
Mi buttai sul letto e mi addormentai.

La mattina dopo mi svegliai carica, rigenerata.

Era un giovedì, non sarei dovuta andare a lavoro, ma decisi comunque di dedicare quella mattinata al progetto e alla ricostruzione del mio passato.

Non avevo ancora letto i documenti che il signor Mike aveva lasciato sul tavolo del bar di Amelie, ne approfittai in quel momento di libertà.

Tutti i documenti e gli articoli di giornale erano raccolti all'interno di una cartellina blu.
Un forte odore di carta di giornale mi riempì le narici non appena la schiusi.
Lessi il primo articolo di giornale che mi capitò davanti: parlava della storia strappalacrime di un uomo che, dopo aver drammaticamente perso la moglie, decise di pubblicare un commuovente libro intitolato con il nome della sua amata sposa. E ce ne erano molti altri!
Tutti articoli che vennero scartati nei primi anni del regime. Alcuni erano antichi, altri erano più recenti, ma tutti vennero eliminati appena Ambrose salì al potere.

Non sapevo come, ma Mike aveva preservato gran parte di quegli articoli strappati.

Se Ambrose Murphy ci teneva così tanto a cancellare tutti quegli articoli dal mercato, molto probabilmente avrebbero potuto risvegliare nelle persone i sentimenti perduti, cosa che sarebbe andata a suo sfavore e questo Mike l'aveva intuito già molto tempo prima.

Decisi così di lavorare anche su quei pezzi di storia ormai dimenticati.
Quella mattina resi quegli articoli strappati pronti per la pubblicazione, e strutturai anche la storia di tre sorelle separate dalla guerra: Jamila, Malika e Kapera.

Mi persi in quei frammenti di storia brutalmente dissolti.
Era incredibile come un uomo potesse cambiare la vita a milioni di persone.

Si fecero le quattordici e trenta, ma il tempo passava velocemente.

Gettai lo sguardo sul bigliettino ripiegato di Amelie.

Avremmo avuto appuntamento mezz'ora dopo.
Il parco in questione distava circa venti minuti dalla tenuta, mi preparai e arrivai dieci minuti prima dell'orario prefissato.

Passò un minuto, due, tre, cinque, dieci, ma Amelie non si fece viva.
Io ero seduta su una panchina e mi guardavo costantemente attorno, ma nulla, erano le quindici e dieci e Amelie non c'era.
Mi sentivo confusa, imbarazzata, persa, imbrogliata, truffata. Perché Amelie avrebbe dovuto farmi una cosa del genere?

Il Frammento Perduto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora