°Capitolo 37°

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25 Novembre 1890

Caro diario,

Questo pomeriggio, terminato il mio turno in ufficio, mi sono avviata verso casa di Flynn.
Mai avrei immaginato che vivesse in una specie di parco naturale.
Era come un paradiso.
I maestosi alberi tra cui querce, pini, cedri, ciliegi e salici piangenti, gli innumerevoli, scoiattoli, volpi e ricci nel loro habitat naturale e il soave fruscio del ruscello che attraversava questo immenso giardino donavano all'atmosfera quell'incanto che ti fa sembrare tutto un sogno.

"Julia", esclamò Flynn, "che ci fai lì tutta sola, entra", aggiunse.

"Devo proprio?", chiesi io a bassa voce come per evitare di disturbare qualcuno.

Flynn sorrise amichevolmente cogliendo ogni mio desiderio e mi portò nella parte più paradisiaca di quel magico posto.
Si trattava di un rifugio di legno immerso nella natura.
Dalle vetrate si poteva scorgere il mare in lontananza e qualche albero che abbelliva la visuale.

"Che te ne pare?", domandò.

"Un incanto", risposi.

"Sono contento ti piaccia, prego accomodati", disse facendomi cenno di sedermi su un'amaca che dava sul mare.

"Allora, cosa hai in mente?", chiese lui.

"Non sono riuscita ad escogitare nulla, mi spiace", affermai.

"Dalla più stretta collaboratrice di Ambrose non me lo aspettavo proprio", scherzò lui ridacchiando.

"Diciamo che attualmente sono a corto di idee", ribattei.

"Dici che un tè potrebbe aiutare?", domandò.

Annuii sorridendo.

Mentre Flynn preparava il tè, fui sommersa da una serie di malinconici ricordi legati alla vetrata che dava sul mare del ristorante in cui io e Mike iniziammo la nostra relazione, subito dopo continui flashback pervasero la mia mente.

"Che hai?", mi chiese lui con fare preoccupato.

"Nulla, tranquillo"

"Va bene", rispose con un'espressione che mi diceva "io sono qui per te".

"Solo qualche flashback, ma nulla di rilevante", fu la mia risposta.

Nemmeno mezz'ora dopo eravamo tornati a ridere e scherzare come prima e in quel preciso istante ebbi un colpo di genio.

"Ritroviamo l'invenzione di George Hall e risvegliamo quante più persone possibili, poi, quando sarà il momento, diremo ad Ambrose che l'ipnosi non fa più effetto e allora sarà costretto a rinunciare", esclamai d'un tratto io mentre Flynn mi fissava sorpreso.

"Può funzionare, ma come le contrastiamo le pattuglie che tappezzano il paese?"

"Semplice, noi siamo due collaboratori di Ambrose, no?"

"E se Ambrose lo venisse a sapere?"

"Non lo saprà"

"Come fai ad esserne così sicura?"

"Fidati di me"

"Ma sei sicura che Ambrose rinuncerà al suo piano?"

"Questo devi dirmelo tu"

"Beh, non è una persona che si arrende tanto facilmente"

"Ma ci deve essere qualcosa, un emozione, un sentimento, un avvenimento che può portarlo a cambiare idea, forse dobbiamo solo sdradicare la rabbia che cova da decenni nei confronti del suo passato"

"Come?"

"Non lo so, quando sarà il momento ci verrà in mente qualcosa"

"Sei temeraria eh?", ribatté Flynn ridacchiando.

"È tutta impressione", risposi io partecipando alla risata.

Mi resi conto in tempo che si stava facendo buio e, dopo aver congedato Flynn, tornai qui, alla tenuta.
Non so se o come riusciremo in questa assurda impresa, ma ho deciso di godermi l'attimo.
Mi sento un'investigatrice a pochi passi dalla scena del delitto, questa situazione mi entusiasma, non ho più paura di nulla, soprattutto accanto a Flynn, l'uomo che è riuscito a farmi sentire protetta, anzi, ad ampliare la sensazione di sicurezza che mi dava Mike.
Non riesco ancora a definire il nostro rapporto, ma sicuramente alla base c'è un'amicizia che aspetta di essere coltivata.
Tra poco meno di un mese, durante le festività invernali, partiremo alla volta della città in cui ho incontrato Luke, da lì raggiungeremo il palazzo in cui ho conosciuto il signor Charles, stavolta con un piano ben preciso.
Convinceremo tutti che quel palazzo sarà il centro di prevenzione di alcune malattie infettive aperto in occasione dei soliti progetti promossi da Ambrose per i cittadini.
Flynn si occuperà di falsificare documenti e far credere ad Ambrose che non starà succedendo nulla e se Ambrose dovesse iniziare a sospettare di qualcosa gli diremo che l'effetto dell'ipnosi sarà finito.
In un solo caso non ci sarà via di fuga, sia io che Flynn conosciamo bene la fine di chi complotta contro Ambrose, ma non mi interessa, voglio rischiare, riporterò il mondo a com'era prima a costo di morire.

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