Capitolo 5

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"Oh merda!" Impreco vedendo tutti i furgoni neri blindati che si stanno avvicinando alla struttura. "Che si fa adesso?" domando rivolgendomi a Steve, che ha stampata in viso un'espressione preoccupata, con la fronte aggrottata. La mente calcolatrice del soldato.

Scuote la testa passandosi una mano tra i capelli lisci, che ricadono sul viso corrucciato "non ne ho idea" è l'unica cosa che riesce a dire . "Si combatte" afferma Sam indossando gli occhiali rossi che sono al comando di Red Wing.

Lo guardo scioccata, e poi sposto lo sguardo su Natasha, la cui fronte è corrugata per la preoccupazione. "Non possiamo combattere, magari non sanno neanche che siamo qua" dice in tono speranzoso la Vedova lanciando uno sguardo furtivo al Capitano.

"Certo non sanno che siamo qua, ma vengono con camioncini blindati e agenti armati fino ai denti, sicuramente vogliono un thè e dei biscotti" la contraddice Bucky arricciando il naso. "Mi costa ammetterlo Nat, ma James ha ragione, dobbiamo trovare un modo per nascondervi" intervengo guardando fugacemente gli occhi azzurri di Bucky, che ricambia lo sguardo, cercando di mascherare l'eccitazione per avergli dato ragione.

Sam si aggiusta la cintura dei pantaloni, guardandomi con una smorfia interrogativa. "E dove dovremmo nasconderci scusami?" domanda inclinando leggermente la testa. Gli lancio un sorrisetto sardonico "un'idea l'avrei, ma dovete fidarmi di me" dico scoccando un'occhiata di traverso a Steve, aspettandomi già di doverci discutere.

Con un gesto fulmineo della testa indico la porta che conduce ai sotterranei. "Di sotto non c'è segnale, e nessuno strumento è in grado di captare la presenza di un corpo umano. Sarebbe perfetto" spiego a tutti loro, allungando il collo per vedere a che punto sono i furgoni. Mi ascoltano attentamente, tesi in attesa di un solo rumore per scattare.

"Voi vi nascondete li, e io rimango qua a tenere a bada Ross e i suoi agenti" spiego soddisfatta di questo geniale piano, scoccando a tutti loro un'occhiata irriverente. "Non se ne parla, è troppo pericoloso" sbotta Steve scrociando le braccia e facendo qualche passo avanti e indietro in modo nervoso. Non avevo dubbi che avrebbe detto una cosa del genere.

Mi fa dannatamente infuriare questo senso di protezione nei miei confronti, sembra sempre che io non sia in grado di difendere me stessa e gli altri.

Sbuffo reprimendo un ringhio rabbioso. "Finiscila di fare il perbenista e muovi quel tuo culo americano giù per le scale" gli do una leggera spinta per i gomito, con tono fermo, incitandolo a muoversi prima che qualcuno possa entrare e vederli.

"Dai Steve, Evah se la caverà alla grande" Natasha sussurra queste parole al suo orecchio, così riuscendo a convincerlo "okay, andiamo" acconsente avviandosi, Nat si avvicina a me e con cautela mi stringe in un abbraccio "grazie" dice soltanto, per poi allontanarsi anche lei.

[...]

Sento il profumo di Bucky invadermi le narici ancora prima di sentire la presenza del suo corpo possente e muscolo accanto al mio. MI guarda torvo da sotto le ciglia scure come la notte più nera. "Non penso che sia una buona idea che tu rimanga da sola. Non mi va proprio giù" borbotta sotto voce, sicuro che nessuno senta le sue parole.

Mi giro di scatto a guardarlo, incontrando quelle due pozze azzurre che mi fissano insistentemente. Ci mancava solo lui a fare questi discorsi. Afferro il suo braccio sano cominciando a trascinarlo "ti ha dato di volta il cervello?" gli ringhio contro incrociando il suo sguardo adombrato da un guizzo di paura. "No, non ti lascio qui da sola" ribatte sfuggendo alla mia presa e facendo qualche passo indietro

Strabuzzo gli occhi al suono di quelle parole fredde e taglienti, che tradiscono preoccupazione. Il cuore mi batte talmente forte nel petto che a stento riesco a sentire il rumore dei miei pensieri. Deglutisco cercando di mettere insieme le parole per pronunciare una frase di senso compiuto.

Back to New York||Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora