capitolo 15

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Osservo la scatoletta bianca con il fiocco verde sopra. Mi chiedo se davvero questo regalo sia per me e se davvero metterà le cose a posto tra noi.

In quanto a regali spero che quello che ho pensato per lui, gli piaccia davvero, e che ne capisca il significato.

Sam sicuramente apprezzerà il vinile di Sam Cooke, dato che lo ascolta h24 e scarica il telefono ogni dieci minuti, lamentandosi come un bambino.

Sono andata a ritirare anche le cose che mi avevano detto Natasha e Steve, e ovviamente sono regali, regali di Natale.

Per quanto riguarda loro, a Steve ho comprato una felpa con il suo bellissimo scudo stampato sopra e a Natasha, una nuova macchina fotografica, data la sua passione per le foto.

[...]

Qualcuno bussa al finestrino, facendomi sobbalzare e dissolvendo velocemente i miei pensieri.

"Ehi che fai in macchina?" domanda a voce alta Steve, facendo uscire una nuvoletta di aria bianca dalla bocca. Esco velocemente dall'auto chiudendola.

"Ero... sovrappensiero" borbotto avvicinandomi a lui e stringendomi nel giubbotto per l'impatto con l'aria gelida. "Freddo eh? Entriamo che Nat ha preparato della cioccolata calda" infila le mani nelle tasche e comincia a camminare verso la porta di casa.

"Non si rifiuta mai la cioccolata" ridacchio affrettando il passo per arrivare il prima possibile alla porta di casa.

Una volta dentro, il caldo e l'aroma di cioccolato mi inondando, facendomi sentire, per la prima volta, a casa e al sicuro.

Io e Steve ci mettiamo a sedere sul divano, e senza esitare Sam si butta a peso morto accanto a noi. "Dove hai lasciato il ragazzo-insetto?" domanda cercando con lo sguardo Peter.

Rido sentendo il buffo nomignolo che gli ha dato. "Doveva andare da Tony e poi tornare a casa" spiego buttando sul bracciolo del divano il giubbotto insieme alla sciarpa e al cappello.

"Ma dai, non posso sempre prendere in giro Bucky, prima o poi mi ucciderà. Parker è un buon bersaglio" si lamenta buttando indietro la testa. Lo guardo con espressione di rimprovero mista a divertimento.

Scuoto la testa. "Sei davvero il peggiore" gli do una leggera spintarella. "Si Sam fai bene a prendere di mira il ragazzo, perché se mi obblighi ancora a giocare al tuo stupido gioco delle dita, ti stacco le ali da pollo" la sua inconfondibile voce, roca e angelica allo stesso tempo, fa il suo ingresso.

Bucky's pov

Quando i suoi bellissimi occhi verdi si posano su di me, una scintilla li trapassa. Non merito tutto questo amore da questa creatura perfetta. Non accetto che potrei ferirla e farle ancora del male, non potrei sostenerne il peso.

Sam mi lancia un'occhiata fulminante, mentre Steve e Evah se la ridono di gusto, seduti accanto, troppo vicini, con le gambe che si sfiorano.

Sento la gelosia farsi sempre più viva, ogni volta che la vedo sorridere con qualcuno che non sono io, ma in fondo le distanze sono io che sto cercando di tenerle, devo accettarne le conseguenze.

"Bucky, vuoi della cioccolata calda?" mi chiede la Romanoff dalla cucina, spuntando con la sua chioma platino. Mi stringo nelle spalle facendo un cenno positivo con la testa.

Mi metto a sedere sulla poltrona davanti alla bionda, che mi lancia una fugace occhiata, e solo in quel momento mi accorgo di quanto vorrei sedermi vicino a lei e stringerla a me, invece di vederla vicina al suo ex.

Sembra avermi letto nel pensiero perché le sue sopracciglia si increspano, e mi osserva quasi infastidita. Distolgo lo sguardo, troppo in soggezione per sostenerlo.

Back to New York||Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora