Capitolo 7

921 38 8
                                    

⚠️: 🔞🔞
Spalanco violentemente la porta della palestra buttando la borsa sulla panca accanto alle docce. Mi metto a sedere sul ring da combattimento e per calmare i nervi, faccio qualche respiro profondo.

Voglio un mondo di bene a Sam, ma in quel momento lo avrei voluto strozzare con le mie stesse mani. Io Bucky eravamo così vicini al baciarci... e invece Sam e la sua ingordigia sono arrivati prima. Aspettare di trovare un altro momento giusto mi sembra quasi inutile, con Bucky sembra che quando succedano cose del genere, poi il nostro rapporto precipiti in un crepaccio senza fondo.

Mi metto in piedi, e con un pó di concentrazione faccio spuntare due fiamme dai palmi bianchi delle mani, tanto per vedere se ancora riesco a controllarmi con tutte queste emozioni.

Dovrei cominciare anche a provare a sparare fuoco a profusione, e non solo delle piccole palle insignificanti. Sono anni che provo, ma non riesco mai a trovare la giusta concentrazione per riuscirci. Mio padre dice sempre che a lui ci sono voluti secoli prima di diventare così potente, io in realtà non ci credo, penso che lo dica solo per consolarmi del fatto che ancora non ho il pieno controllo del mio potere.

Lancio le palle contro la parete anti incendio che Tony ha realizzato per me quando ancora ero a New York. Prima la tenevamo alla Stark Tower, nella palestra del sotterraneo, evidentemente quando si sono trasferito hanno pensato a me, e l'hanno portata qua.

Le palle di un rosso acceso si infrangono contro la parete nera, facendo qualche scintilla prima di scomparire del tutto. Respiro profondamente, e cerco di svuotare completamente la mente. Provo a non pensare alle labbra di Bucky, e a quanto avrei voluto che si posassero sulle mie, alle sue mani, strette intorno ai miei fianchi, i brividi provocati dal suo tocco e dal suo fiato caldo vicino alla mia bocca.

Apro il pugno della mano, da cui compare una fiammella, apro ancora di più le dita, facendola crescere di altezza, punto le mani contro la parete e con la mente cerco di proiettarla come l'inizio di una raffica.

Chiudo gli occhi per mantenere la concentrazione e lascio che il fuoco si sprigioni. Quando riapro gli occhi, vedo che per qualche secondo sono riuscita a farlo scorrere senza che si fermasse. Lascio che il fuoco si fermi, mi guardo le mani, e con entusiasmo urlo, come una bambina che dopo tante preghiere è stata accontentata.

Qualcuno spalanca la porta, mi giro e vedo Natasha sulla soglia, la guardo sorridendo, ma in pochi attimi il mio sorriso scompare vedendo la sua espressione preoccupata e cupa. Corro da lei "che succede?" domando aspettando di sentire il peggio "devi subito venire di la" dice in un fil di voce. Lei esce velocemente dalla palestra e io la seguo, pensando agli scenari peggiori.

La tv al plasma è accesa, c'è un giornalista che sta parlando. Mi avvicino al divano dove è seduto Sam, che ha gli occhi sgranati, puntanti sull'enorme schermo. Steve ha le braccia incrociate al petto, i suoi occhi chiari sono coperti da un velo d'ira. Mi concentro sulla televisione e alle parole del giornalista. Improvvisamente sullo schermo compare un'immagine che ritrae me e Bucky, dentro il negozio in cui siamo andati un paio di ore fa, io che tengo stretta la sua mano, e lui che viene bloccato dalla guardia.

"Il principale sospettato è l'uomo che viene trattenuto dalla guardia, che in pochi minuti lo ha riconosciuto. Il soldato d'inverno, l'assassino che ha causato miriadi di vittime" la voce maschile proveniente dalle casse mi fa raggelare il sangue, mi guardo attorno, cercando in tutti i modi di non far uscire le lacrime.

"La ragazza al suo fianco non è stata riconosciuta al momento, a causa del berretto che ha indosso" queste sono le uniche altre parole che riesco a capire. Guardo Steve, che in tutti i modi cerca di non scoppiare e cominciare a farmi la ramanzina.

Back to New York||Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora