capitolo 38

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Entro furtivamente nella stanza chiudendomi alle spalle la porta attenta che nessuno mi veda. C'è un profumo così familiare che mi fa venire le lacrime agli occhi senza un apparente motivo. Caramello e fiori freschi, una mano che mi accarezza il viso e una risata, ecco cosa mi balena in testa.

Mi stringo le mani al petto assicurandomi che il cuore non sia uscito fuori. Vado verso quel luccichio che avevo notato poco prima sulla soglia. Alzo di poco il coperchio della madia di legno antico, ma la voce di Maverick risuona nel corridoio, è sempre più vicina.

Mi alzo di scatto lasciando che il legno sbatta con un tonfo sordo e mi giro verso la porta socchiusa, stringendo le mani dietro la schiena, mentre il petto mi si alza e abbassa troppo veloce. Maverick entra nella stanza e sgrana gli occhi quando incontra la mia figura davanti al suo letto.

"Che ci fai qui?" dice con il fiato spezzato, voce bassa mentre stringe la mano in un pugno lungo il fianco. Mi mordo il labbro inferiore alla ricerca di una buona scusa da rifilargli. "Io, beh io, sì beh ti, ti cercavo" balbetto come una bambina all'interrogazione per cui non ha studiato.

E' troppo agitato e non ne capisco il motivo. E' una stanza da letto non la camera dei segreti di Harry Potter cazzo, perché mi sembra di vedere del sudore colargli sulle tempie? non dovrebbe avere una reazione così esagerata solo per avermi trovato nella sua camera.

"Di cosa hai bisogno?" domanda distrattamente mentre mi si avvicina, giro su me stessa attenta a non dargli la schiena mentre osservo ogni suo movimento ed espressione, mentre con occhi attenti osserva ogni angolo della stanza.

Mi gratto la testa sempre tenendo una mano dietro la schiena. "Io... non so che mettermi stasera. Sai non ho tanti vestiti eleganti dietro e in più mi stanno davvero male, sono tutta pelle e ossa" abbozzo un sorriso falso, nel tentativo di distrarlo dalla sua caccia al tesoro.

Scatta verso di me con la testa mostrandomi due iridi dolci e comprensive e non quelle guardinghe e feline di pochi istanti prima. "Ma certo me ne ero scordato. Tony Stark ti ha mandato un pacco per il tuo compleanno, un regalo piuttosto ingombrante devo dire" si gratta la nuca mentre mi fornisce tutte quelle informazioni.

Formo una o con la bocca, nonostante quella notizia non mi sorprenda affatto. Tony in un modo o nell'altro, che fossi sulla terra o no, mi ha sempre fatto regali per il mio compleanno, di certo non dubitavo che lo avrebbe fatto anche stavolta.

"Ne sono contenta. Ma cosa c'entra con il mio outfit per stasera?" domando inclinando leggermente la testa nell'intento di capire. "C'è scritto Dior grande come una casa su un lato della scatola. E tu non mi sembri tipa da borse" mi spiega con tono piatto Maverick continuando ad osservarsi intorno come se si fosse accorto che manca qualcosa, ma che non riesce a vedere.

"Certo" sussurro più a me stessa che a lui. "Beh allora io vado ad aprire questo misterioso regalo e a farmi una doccia. Cercherò di essere più carina di come sono adesso" mi gratto distrattamente la fronte camminando alla cieca indietro.

Annuisce sorridendomi. "Comunque, per tua informazione, sei sempre molto bella. Anche con qualche kilo in meno" mi informa dolcemente, mettendosi a sedere sul letto, con ancora negli occhi quello strano velo di incertezza e interrogativi.

Ridacchio come se fosse un ringraziamento e richiudo la porta. Lascio andare un enorme sospiro di sollievo serrando gli occhi, e con passo svelto arrivo in camera mia. Mi rigiro tra le mani la custodia di legno scuro e lucido.

E' rettangolare e pesante, come se al suo interno risedesse un cimelio di importantissimo valore. Cerco di aprirla ma nonostante io ci metta tutta la forza che sono riuscita a recuperare in questo mese, non succede nulla, come se fosse chiusa con un antica magia, molto più forte e vecchia della mia.

Back to New York||Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora