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linguaggio un po' scurrile, e scene esplicite :)
2 settimane dopo
Bucky's pov
Mi sveglio di soprassalto, con il fiato corto. Poggio una mano sulla fronte, per togliere il sudore. Guardo accanto a me. Lei dorme pacificamente, e sono sollevato del fatto di non averla svegliata.
Da quando dormiamo insieme, gli incubi sono diminuiti. Raramente, in queste ultime due settimane mi sono svegliato nel cuore della notte.
sospiro silenziosamente, portando fuori dal letto le gambe. Lascio un altro sguardo alla bellissima ragazza che dorme accanto a me, le accenno un sorriso, come se potesse vederlo, e nel modo più silenzioso possibile, mi alzo dirigendomi alla porta.
La cucina è silenziosa e buia. Poggio le dita sull'interruttore, accendendo le luci calde che sovrastano il tavolo di legno. Poggio sul fornello una teglia di camomilla, magari riesce a rilassare i miei nervi, sempre ancora tesi, per le urla che mi rimbombano nelle orecchie.
Le immagini che affollano la mia mente sono terribili: sono così sfocate e sgranate. Ricordi delle torture, del lavaggio del cervello che mi facevano. Corpi morti, pieni di sangue.
Qualcuno poggia la mano sulla mia spalla, facendomi trasalire. Istintivamente, metto le dita della mia mano in vibranio intorno a quel contatto, girando di scatto la testa indietro. I suoi occhi verdi, come un prato in piena primavera, mi osservano, quasi divertiti. Sbuffo lasciando immediatamente la presa ferrea intorno al suo polso fine.
La sua presenza, fa immediatamente volare via la polvere, ogni singolo strato, lasciando i libri puliti e lucidi. Si siede in modo leggiadro sulla sedia accanto alla mia, solo dopo aver posato sul tavolo due tazze, piene di camomilla. "Ancora incubi?" sussurra allungando la sua mano, e posandola sulla mia. Le sue dita sono bollenti in confronto alle mie gelide. Annuisco svogliatamente, posando lo sguardo altrove.
"Pensavo che fossero finiti, da quando..." lascia la frase in sospeso, posando i suoi occhi sulle nostre mani, e vedo che cerca di trattenere un sorriso.
Faccio una leggera pressione con le dita, tra il palmo e il dorso della sua mano "lo pensavo anche io... ma a volte ritornano" spiego stringendomi nelle spalle "piuttosto... perché sei sveglia? sarei tornato a letto" le dico, con tono pacato. Si passa una mano tra i capelli color miele, ritornando con lo sguardo basso "a volte capita anche a me di fare brutti sogni" sospira bevendo una buona quantità di liquido.
Mi acciglio, avvicinando il mio viso al suo "il solito brutto sogno?" domando, cercando risposte nei suoi occhi limpidi.
Annuisce silenziosamente "perché non ne parli con qualcuno, Evah?" le domando, osservando ogni dettaglio del suo viso affilato ed elegante, bellissimo. "Con chi dovrei parlarne Buck" si lascia andare fluidamente sullo schienale, sbuffando sonoramente. La sua faccia imbronciata mi fa ridere.
Il suo sguardo scatta felino su di me, incenerendomi. Alza gli occhi al cielo, cercando di non scoppiare a ridere insieme a me. Si alza per posare la tazza nel lavabo, e la maglietta che indossa, cioè la mia, le lascia scoperto il fondo schiena perfettamente rotondo. Mi fa dannatamente impazzire con quella sua camminata ancheggiata.
Le vado dietro velocemente, mettendomi dietro di lei, fino a far aderire i nostri corpi. Lei si gira lentamente, lasciando i palmi appoggiati all'isola in marmo, e per la milionesima volta, i suoi occhi grandi, come i dubbi che ho, lasciano che le mie paure svaniscano nel nulla.
Evah's pov
Le sue mani fredde si stringono intorno ai miei fianchi. Fisso i suoi occhi cristallini, che sono così bisognosi di avere qualcuno che li guardi, che mi verrebbe voglia di congelare questo momento e lasciarlo così per sempre.
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Back to New York||Bucky Barnes
FanfictionLa figlia di uno dei sei originali torna a New York, in cerca di qualcosa di diverso dalla sua monotona e grigia vita, ma ciò a cui va in contro, non è di certo quello che sperava... p.s: gli avvenimenti (per la maggior parte) e il tempo sono frutto...