"Hai intenzione di concentrarti, o rimaniamo in questa situazione finche non farai esplodere la terra?" la voce fastidiosa di Strange mi penetra lentamente le orecchie, facendomi perdere la poca concentrazione che avevo.
Spalanco gli occhi cercandolo per la stanza. Mi volteggia intorno come un fantasma, facendo uno strano fruscio con il mantello. "Siamo qui da tre ore, mi sta scoppiando la testa" mi lamento cercando di far scrocchiare il collo.
"Tre ore e tutto ciò che hai ottenuto è stato cospargerti di fiamme per tutto il corpo senza che qualcuno ti mandasse fuori di testa. Fantastico non trovi?" domanda retoricamente con tono ironico. Roteo gli occhi, esausta degli sforzi che ho fatto.
Mi metto a sedere per qualche istante in una delle poltroncine, cercando di mandar via questo orrendo mal di testa. "Dobbiamo trovare un altro modo per stimolare i tuoi poteri. Non puoi continuare solo ad usare quelle tre fiammelle" dice scuotendo leggermente la testa.
"E come posso riuscirci? non ho mai controllato gli altri elementi della terra, non ho la più pallida idea di come fare" sbotto alzandomi dalla poltrona e andando in contro allo stregone, che rimane impassibile, con un velato ghigno divertito stampato in faccia.
Fa qualche passo per avvicinarsi e mi afferra le spalle, trascinandomi dove ero prima. "Chiudi gli occhi" dice con tono perentorio. "Ancor-..." cerco di ribattere ma mi ferma immediatamente "fa come dico" dice puntandomi il dito contro.
Sbuffo rumorosamente, e infastidita chiudo gli occhi. "Ecco, e adesso?" borbotto "adesso svuota la testa" sento il suo tono farsi più pacato e flebile. Cerco con tutte le mie forze di far scomparire tutti i pensieri che affollano la mia testa, ma con risultati un po' scarsi.
"Pensa a un elemento che vorresti dominare adesso. Immaginalo come vuoi e dove vuoi" dice, e sento la sua voce più vicina a me. Provo a pensare alla brocca di acqua poggiata sul tavolino al centro dell'atrio che Strange ha portato poco fa.
Apro gli occhi per vedere se è successo qualcosa, ma nulla. Sospiro arrabbiata perché non sto riuscendo a fare progressi. "Non funziona" dico guardandolo con occhi pieni di irritazione.
"Non funziona perché sei troppo concentrata su cose inutili. Pensa solamente a quell'elemento e a cosa vorresti che facesse" mi rimprovera gesticolando leggermente con le mani. "Non ci riesco, e non funzionerebbe comunque" alzo il tono della voce incrociando le braccia la petto indispettita.
"Sembri proprio una bambina capricciosa. Proviamo un'ultima volta, se non funziona sei libera di sfogarti su di me" propone stampandosi in faccia un sorrisetto ironico. "Spero proprio di non riuscirci allora" ricambio il sorriso e mi rimetto nella posizione che avevo prima.
Chiudo gli occhi tenendo le mani lontane dai fianchi. Mi sforzo di non farmi venire in mente una miriade di pensieri diversi, che sarebbero solo d'ostacolo a ciò che sto cercando di fare.
Respiro profondamente ritrovando un po' di concentrazione. Cancello l'immagine dell'acqua nella brocca e al suo posto, provo a giocare con la fantasia.
Muovo le mani in aria, facendo degli strani disegni, immaginandomi che l'acqua segua i miei movimenti.
"Evanjeline" sento la voce di Strange richiamare la mia attenzione. Apro gli occhi e ciò che vedo fa fare una capriola di gioia al mio cuore.
Una buona quantità d'acqua mi ricopre le mani rimaste a mezz'aria. "Oh mio Dio... ci sono riuscita" stramazzo dalla gioia saltando come una bambina che ha appena comprato un gelato.
Muovo le mani nel vuoto facendo saltare qualche goccia tonda d'acqua da un palmo all'altro. Faccio scivolare rivoli freschi lungo tutto un braccio, sorridendo più felice di quanto mi aspettassi.
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Back to New York||Bucky Barnes
FanfictionLa figlia di uno dei sei originali torna a New York, in cerca di qualcosa di diverso dalla sua monotona e grigia vita, ma ciò a cui va in contro, non è di certo quello che sperava... p.s: gli avvenimenti (per la maggior parte) e il tempo sono frutto...