Un aereo di classe si staglia nell'aeroporto illuminato dal sole mattutino. Mi stringo nel cappotto di pelle mentre Bucky mi cammina spavaldo accanto, stretto nella giacca nera e gli occhi coperti da un paio di Ray Ban scuri.
Accidenti a lui e a quando riesce ad essere così attraente in ogni situazione pensabile. "Quindi sei sempre stato ricco?" domanda Sam allargando le bracci alla vista di quel ben di dio di aereo, e del cappotto elegante che fascia il corpo di Zemo.
"Sono un barone Sam, ma i tuoi mici, compreso l'angelo di fuoco qui, hanno distrutto la mia nazione" Zemo prende la parola come se stesse spiegando quelle nozioni ad un bambino di cinque anni. Mi irrigidisco a quel ricordo, e sento le guance andarmi a fuoco per la vergogna.
Bucky lo nota, e con disinvoltura fa passare un braccio intorno alle mie spalle avvicinandomi a lui. Il suo profumo mi invade le narici mentre i suoi polpastrelli mi accarezzano la clavicola rimasta nuda a a causa dello scollo squadrato della maglia.
Lascio che i muscoli si rilassino sotto quel tocco, mentre Bucky fissa i suoi occhi coperti dalle lenti scure sul Barone che saluta in Sokoviano, quello che pare essere il maggiordomo. Quest'ultimo ci saluta con fare elegante e affettuoso, preso dall'emozione di rivedere il suo padrone.
Sam sale per primo seguendo Zemo, mentre Bucky con un gesto possessivo mi si mette dietro incitandomi con la mano sulla schiena a salire prima di lui, in caso una qualche forza sconosciuta mi ammazzasse se dovessi salire per ultima.
(...)
Il sedile morbido di pelle chiara, insieme al rumore del motore e del vento, mi fa venire un insormontabile vogli di dormire, ma mi obbligo a rimanere sveglia nel caso nascesse una conversazione intrigante, o solo per il puro piacere di aspettare che Zemo dica qualcosa che mi permetta di affogarlo con un po' di acqua.
Il maggiordomo torna portando al barone un calice di champagne, scusandosi per il fatto che potrebbe essere caldo. "Il frigo è rotto, vado a vedere se c'è qualcosa di buono da mangiare" Zemo risponde in Sokoviano, dicendogli che se non dovesse passare l'esame dell'olfatto il cibo sarà servito a noi.
Ridacchia sicuro che nessuno di noi lo abbia capito. Bucky lancia un'occhiata di sguincio a Sam, che ricambia immediatamente. "Barone, vuole davvero avvelenarci con il cibo?" domando sogghignando, godendomi la sua faccia sorpresa al suono delle mie parole.
Il viso di Bucky scatta verso di me, mosso da una smorfia incredula. Sam mi guarda con gli occhi fuori dalle orbite, troppo sorpreso per parlare. Zemo dal canto suo, mi fa un gesto di compiacimento con la testa, quasi soddisfatto.
"Non sapete che vuol dire stare dentro una cella" esordisce il barone cambiando completamente discorso. Bucky e Sam lo guardano con occhi taglienti, io invece mi obbligo a stringere il bracciolo del sedile per non saltargli alla gola.
Fa un sorrisetto furbo "oh, mi correggo, lo sapete" si rimangia le parole buttando giù un altro sorso di liquido, cercando di mascherare quel ghigno insopportabile. Guardo Bucky, come per chiedergli il permesso di sfoderare la mia spada e piazzargliela proprio in mezzo agli occhi.
Il sergente mi scocca un'occhiata di rimprovero, scuotendo impercettibilmente la testa, e io dopo quell'avvertimento, mi abbandono alla pelle imbottita del sedile, cercando di rilassarmi.
"Vuoi dirci dove stiamo andando?" domanda spazientito Sam, guardando Zemo davanti a lui. Quest'ultimo si alza, poggiando il bicchiere nel tavolo dietro di me. Bucky lo segue con lo sguardo, con il petto che si alza e abbassa più veloce del normale.
Zemo mi viene accanto, poggiandomi una mano sulla spalla. Mi drizzo a sedere, vedendo il corpo di Bucky irrigidirsi notevolmente, mentre stringe forte i braccioli del sedile. "Scusatemi, ma i vostri scudi protettivi, creati da sua Altezza, mi affascinano molto" spiega con tono zuccherino, osservando il soldato e poi Sam, come se fosse in grado di individuare gli scudi che ho alzato attorno a loro.
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Back to New York||Bucky Barnes
Hayran KurguLa figlia di uno dei sei originali torna a New York, in cerca di qualcosa di diverso dalla sua monotona e grigia vita, ma ciò a cui va in contro, non è di certo quello che sperava... p.s: gli avvenimenti (per la maggior parte) e il tempo sono frutto...