capitolo 50

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Le bianche nuvole che prima rendevano il cielo compatto e di un depresso grigio, si sono come dissolte per magia, mentre io e Bucky scendiamo dalla macchina parcheggiata poco dopo il vialetto di entrata.

La casa è silenziosa, a esclusione del cinguettio degli uccellini e lo sciabordio dell'acqua del laghetto che impreziosisce quella cornice paradisiaca, che adesso però mi fa quasi lacrimare gli occhi se penso che Tony non sarà più seduto sulla sua veranda a sentire il dolce tocco del vento o i raggi caldi del sole che gli scaldano il viso.

Una morsa allo stomaco mi fa smettere di respirare per un secondo mentre la portiera del guidatore sbatte, e Bucky esce, sistemandosi la giacca di pelle logora sulle spalle. Sento la gola chiudersi e gli occhi pizzicarmi, ma cerco di tenere la mia tristezza sotto controllo, senza dare nell'occhio.

Ma le iridi scintillanti del sergente mi si incollano addosso, e lo sento respirare più forte mentre mi fa passare il braccio sulle spalle, stringendomi al suo corpo possente, senza proferire parola, perché sa che mi basta quel gesto per poter tornare a respirare, a sentirmi al sicuro.

La casa è chiusa, compresi gli scuri e la porta. Morgan e Pepper sono andate in città per un po', così mi ha detto quest'ultima prima di salutarmi con voce spezzata dall'altro capo del telefono poco fa. Bruce, con il braccio strettamente fasciato e sorretto dal collo, si accinge a sistemare le ultime cose per far sì che Steve non corra alcun rischio.

Quando quest'ultimo si gira e incontra i nostri sguardi, un lieve sorriso gli nasce sul volto, consapevole che le cose torneranno presto al loro posto, che i sacrifici compiuti da tutti coloro che non ci sono più, ne sono valsi la pena.

Steve si aggiusta la tuta sui fianchi afferrando poi la valigetta nera contenente le gemme. Sam d'altro canto ci guarda con sguardo felino, infuriato per esserci dimenticati e per non essere passati a prenderlo, così da farlo alzare un'ora prima. Davvero teatrale da parte sua. 

Bruce mi si avvicina con occhi tristi dondolando pericolosamente il braccio ormai annerito dal potere delle gemme. "Sai.... quando ho schioccato le dita, ho cercato di riportarla indietro. Ci ho provato con tutte le mie forze ma..." alzo una mano abbastanza in alto che si possa accorgere di quel gesto, per fermarlo.

"Lo so Bruce" taglio corto, cercando di rimandare quel discorso a un futuro molto lontano, che vorrei non esistesse. Accanto a noi Sam e Steve parlottano sommessamente di qualcosa a proposito della tuta, niente che attiri davvero la mia attenzione. "Mi manca molto" confessa Banner addolcendo il tono, sempre più basso, e lasciandomi cadere addosso i suoi occhi tremendamente tristi.

Prendo un grande respiro guardando dritta davanti a me, le foglie degli alberi si dimenano sotto il tocco gentile del vento e gli occhi di Bucky mi si posano addosso per un istante, facendomi tornare con la testa sulla terra.

"Anche a me manca, moltissimo" ammetto abbassando il mento fino a farlo quasi toccare con il petto. La nostra conversazione pare finire lì, perché con passo deciso e calmo, Steve e Sam si muovono verso la piattaforma, parlando a voce alta.

"Sai se ti va posso venire con te" mormora Sam, mentre con passo svelto mi accosto a loro, lasciando Bruce a sistemare le ultime cose. Steve gli si rivolge sorridendo leggermente, e si ferma con grazia senza movimenti bruschi.

Tiene una mano sulla cintura che gli cinge la vita e guarda il suo amico con sincero rispetto. "Sei un uomo in gamba Sam. Però tocca a me" dice mentre il sorriso si appiattisce un po', lasciando però un' espressione calma sul suo viso. Una strana luce gli lampeggia nelle iridi chiare, una tranquillità che mai avevo visto sul suo volto.

Sam annuisce quasi impercettibilmente, mantenendo un dolce sorriso sul viso pulito e un po' tirato dall'ansia. Ma la mia attenzione si rivolge subito a Bucky, qualche passo lontano da noi, che osserva la scena, come in attesa di un ultimo saluto da parte del suo amico.

Back to New York||Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora