Mi stringo dentro la felpa nera che Bucky si è portato dietro e che mi ha dato appena saliti sull'aereo, ma nonostante questo, non ci siamo rivolti la parola da quando la nostra discussione si è chiusa. Diciamo che l'abbiamo chiusa un po' come quando cerchi di riparare un bicchiere rotto con dello scotch di carta.
Cerco di calmare i pensieri e chiudo gli occhi, immersa nel suo profumo e nel caldo del cotone che mi accarezza la pelle attraverso la tuta, mentre Sam sdraiato sulla panca di fronte alla mia osserva il suo amico, seduto sul cubo di acciaio nero, fissare il vuoto mentre si stringe le mani nervosamente.
"Tutto bene?" domanda Sam lanciandogli un'occhiata assonnata e stringendo le braccia al petto per tenersi al caldo. Bucky rimane in silenzio per qualche istante, mentre annuisce impercettibilmente, come fanno i serial killer quando hanno un piano ben preciso in mento.
Mi irrigidisco riconoscendo quello sguardo negli occhi di Bucky "prendiamo lo scudo Sam" sentenzia con voce fredda e calcolatrice, mantenendo lo sguardo fisso sulla pavimentazione, gli occhi quasi spalancati.
Lancio un' occhiata a Sam, che ricambia immediatamente, per tornare a guardarlo con la fronte corrugata e con movimenti lenti e svogliati si mette a sedere, lasciando la comoda posizione sdraiata che aveva assunto.
"Non possiamo andare da Walker, picchiarlo e rubarglielo" borbotta come se spiegasse a suo figlio che non gli è permesso prendere a pugni gli altri bambini. Sospiro facendo una smorfia di dissenso. "Potremmo invece" ribatto sottovoce abbassando la testa e vedendo i capelli d'oro ricadermi sulla spalla.
Sam ci giarda contrariato entrambi. "Volete che vi rinfreschi la memoria su cosa è successo l'ultima volta?" domanda alzando un sopracciglio. "Può darsi" quasi un sospiro esce dalle labbra di Bucky quando pronuncia quelle parole.
"Sharon venne additata come nemica dello stato, e io, Steve, tu e la Romanoff, e in seguito anche Evah ci siamo nascosti per due anni" mi lancia un'occhiataccia "non so voi, ma io non voglio vivere perennemente una vida loca" sembra quasi un lamento quello nascosto dietro le parole di Sam.
Bucky abbassa la testa attento a non rivolgermi il minimo sguardo, mentre Sam continua a parlare. "Quei super soldati ci hanno fatto il culo, e guarda, cosa abbiamo ottenuto?" domanda con tono pacato, tenendo sotto controllo l'ira che probabilmente gli sta chiusa nel cuore.
Alzo di scatto la testa verso di lui "ci hanno fatto il culo solo perché non posso dargli fuoco" puntualizzo sciogliendo i muscoli della schiena, troppo indolenziti dalla posizione rigida che ho mantenuto fino ad adesso.
Sam alza gli occhi al cielo, e Bucky nasconde un cenno di assenso quando cerco il suo sguardo, che però non viene ricambiato. "Questo non cambia il fatto che non abbiamo ottenuto assolutamente niente." Sam mette a punto il suo discorso.
"Questo non è del tutto vero" controbatte senza rabbia nella voce Bucky, mentre con movimenti lenti e pesanti si alza, ritornando con i piedi per terra, facendo risuonare il rumore delle suole degli scarponcini a contatto con la pavimentazione in tutto l'aereo.
Con un grosso sospiro fa due passi verso il centro dell'aereo per mettersi poi a sedere accanto a Sam, che non distoglie mai i suoi occhi nocciola dalla figura possente del suo amico, ma come biasimarlo, chi riuscirebbe mai a non guardare un corpo di questa fattura.
Per la prima volta, dopo ore, e solo dopo aver ricambiato lo sguardo del suo amico, Bucky rivolge i suoi occhi marini anche a me, solo per un istante, quello che basta per farmi palpitare il cuore più forte del dovuto. "C'è qualcuno che dovete conoscere, soprattutto tu Sam" ci dice con tono misterioso, arricciando leggermente il labbro superiore.
(...)
L'alba sta sorgendo adesso e noi ci stiamo abbassando, pronti a questo fatidico incontro che ci ha proposto Bucky. Io non riesco a chiudere occhio, così, evitando di svegliare anche Bucky a pochi centimetri da me, mi alzo per osservare il cielo al di fuori dell'oblò.
STAI LEGGENDO
Back to New York||Bucky Barnes
FanficLa figlia di uno dei sei originali torna a New York, in cerca di qualcosa di diverso dalla sua monotona e grigia vita, ma ciò a cui va in contro, non è di certo quello che sperava... p.s: gli avvenimenti (per la maggior parte) e il tempo sono frutto...