"Ci hai guadagnato ad infrangere la legge eh" scherza Sam con quel suo tono zuccherino mentre si guarda attorno, curioso dell'enorme sala illuminata da luci blu e bianche, che ospita una generosa e interessante collezione di opere d'arte e di qualsiasi altro tipo.
Sharon ci fa strada girandosi verso Sam scuotendo la testa mentre cerca di mascherare un sorriso divertito. "Se fai la truffatrice tanto vale farla in grande e godersi la vita. Sai quanto pagano per un Monet autentico"?" domanda retoricamente come se dalla mente di Sam potesse passare anche solo lontanamente il vero valore di un'opera di quel calibro.
La guardo sgranando gli occhi, sorpresa dal fatto che davvero il Monet a cui ci stiamo avvicinando sia quello originale e non un falso. "Disattiva la modalità truffa. Tu vendi Monet falsi" puntualizza Sam rivolgendole un sorrisetto di scherno, mentre sale le scale.
Mi metto accanto a lui, osservando attentamente ogni dettaglio del quadro La passeggiata illuminato tenuemente da una luce fredda. "No, sono originali, questa galleria vende opere rubate: Monet, Van Gogh... i classici" ci spiega sapientemente Zemo superandoci, mentre io e Sam li guardiamo accigliati.
"Vero. La metà di quadri dei musei come il Louvre sono falsi. Gli originali sono custoditi in posti come questo." sentenzia Bucky aprendo finalmente bocca dopo tutto il tragitto passato nel suo silenzio punitivo, a riflettere sulla nostra discussione e tutto il resto.
Gli scocco un'occhiata sorpresa, incredula del fatto che sia a conoscenza di queste informazioni. "Incredibile, non ti facevo un appassionato di arte" squittisco incrociando le braccia al petto. In tutta risposta mi lancia un'occhiata sottile e letale, salendo gli scalini verso me e Sam, che sta tirando fuori il suo cellulare.
"Va bene ragazzi, io e Evah abbiamo capito. Siete navigati più dei due Avengers più forti" ironizza osservando incredulo il display dello schermo. Bucky ci passa dietro le spalle sfiorandomi discretamente il fondo schiena con le nocche della mano "già, cosa vi dice Google sapientoni?" domanda ironicamente.
Mi irrigidisco subito a quello sfioramento, ma quando Sam mi passa sconvolto il suo telefono quasi la mascella non mi cade per terra vedendo che stanno dicendo il vero. "Incredibile" sussurro scioccata passandomi una mano tra i capelli.
Sam mi guarda con gli occhi sgranati "guarda te che uno che ha 106 anni ne sa più di te che ne hai trecento. Mi perdi colpi Evah" mi schernisce Sam dandomi una leggera spintarella con la spalla. Afferro il suo gomito ridacchiando e scuotendolo piano.
Il suo braccio mi striscia sulle spalle con fare amichevole "Monet in realtà era un tipo fico, a differenza di Renoir, un po' altezzoso per i miei gusti" spiego ritornando indietro con la mente a quando passavo i pomeriggi estivi nella Parigi di metà ottocento. Che cosa meravigliosa.
Sam non rimane troppo impressionato dalle mie parole, è già a conoscenza di molte delle mie avventure avvenute durante i secoli. Zemo però mi guarda scioccato, mentre Sharon cerca di non mostrare la sorpresa che balena nei suoi occhi quando ci richiama all'attenzione. "Ragazzi venite a cambiarvi, aspetto degli ospiti importanti" il suo tono sembra essersi addolcito, così mi faccio trascinare dal peso del braccio di Sam, mentre gli occhi zaffiro di Bucky non ne vogliono sapere di interrompere il contatto con me.
(...)
Cerco inutilmente di tirare fino in cima la zip argentata di questo incredibile vestito, ma le mie braccia sono evidentemente troppo corte. Lascio uscire un sospiro dalle labbra mentre faccio ricadere le mani lungo i fianchi, esasperata.
Vorrei mettere la testa fuori dalla porta di questa camera e chiedere aiuto a Bucky, ma questo significherebbe sventolare la bandiera bianca, e di certo non sarò io la prima ad abbassare la testa, su questo non ci sono dubbi.
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Back to New York||Bucky Barnes
FanfictionLa figlia di uno dei sei originali torna a New York, in cerca di qualcosa di diverso dalla sua monotona e grigia vita, ma ciò a cui va in contro, non è di certo quello che sperava... p.s: gli avvenimenti (per la maggior parte) e il tempo sono frutto...