Back to New York||Bucky Barnes

capitolo 48

piccola informazione: alla fine del PRIMO capitolo ho inserito un'immagine di come io mi figuro la mia Evanjeline, se vi fa piacere andate a vederla

Richiamo tutta la forza che sento scorrermi nelle vene e mi rimetto in piedi, mentre Bucky un passo dietro di me fa lo stesso. Il titano Si affretta a correre per prendere per primo il guanto, senza pensarci due volte scatto verso quest'ultimo, ma il rumore metallico della tuta di Tony mi distrae.

Stark arriva prima, arrovellandosi contro Thanos e allontanandolo di poco. Sento però la presa del titano afferrarmi per la vita e scaraventarmi lontano da loro per la seconda volta, assicurandosi che non prenda le
gemme. Bucky mi afferra, attutendo il colpo ma cadendo di nuovo a terra, con il sangue che gli cola da un lato della bocca.

"Non ce la faccio più" ansimo rimettendomi subito in piedi, con i muscoli che vibrano di dolore. Tony viene colpito e allontanato. Il guanto è ormai nelle sue grinfie, fino a quando mio padre non gli piomba davanti bloccandolo con Storm Breaker, che sfavilla di fulmini accecanti.

Le fiamme mi invadono di nuovo, pronte a scagliarsi contro Thanos. Ma la mano di Bucky mi afferra il polso. "Se colpisci adesso, rischieresti di ferire tuo padre" mi suggerisce. Rifletto mentre le armi forgiate da Oddino in persona scintillano e si battono.

alle nostre spalle un enorme mostro ringhiante ci minaccia con i suoi canini affilati. Bucky mi fa cenno di andare ad aiutare mio padre, so bene che da solo se la può cavare, quindi mi affretto a raggiungere mio padre che sembra aver immobilizzato precariamente il titano.

Con uno slancio felino mi aggrappo al suo braccio, finendo con le piante dei piedi sulla sua spalla. Afferro l'estremità di Storm Breaker che mio padre sta cercando di conficcargli nel petto, e spingo. Steve, in quello stesso momento si precipita sulla schiena di Thanos, aggiungendo braccia a quell'impresa che sembra non finire più.

Thanos grida come un dannato prima di sferrare una testata a mio padre, facendolo cadere a terra. Afferra Steve per il collo e lo catapulta davanti a lui, lasciandolo tramortito per qualche istante a terra.

Le sue dita poi si stringono intorno ai miei capelli, mentre mi trascina davanti alla sua faccia contorta dalle smorfie doloranti. Stringo i denti sentendo il dolore dilaniante alla testa propagarsi ovunque. Mi guarda solo un istante negli occhi prima di schiantarmi nuovamente a terra.

Sento le costole incrinarsi e il sangue mi sgorga dalle labbra come un fiume in piena. Lo vedo afferrare il guanto, e con estrema lentezza, quasi derisoria, infilarlo,
vorrei alzarmi e mozzargli la testa, ma sono esausta, sento il corpo implorami di stendermi e respirare. Le gemme gli colorano le vene con scariche elettriche sature, mentre grida in preda ad un' euforica rabbia.

Carol si scaglia su di lui, afferrandogli la mano appena in tempo prima che schiocchi le dita. Ma niente lo ferma dall'afferrare una gemma dal guanto e usarla contro di lei, abbattendola di nuovo. Cerco di rimettermi in piedi, con le ossa che scricchiolano, e il sangue che mi sporca il mento e tutto il resto del corpo coperto dalla tuta.

Ansimo ormai a corto di potere e forza, quando lo vedo alzare il braccio verso l'alto. Tony si trascina sul terreno. Stephen, intento a non farci annegare tutti, punta lo sguardo su Tony e quest'ultimo ricambia lo sguardo, con gli occhi pieni di terrore. Le dita tremanti di Strange lasciano intendere cosa sta per succedere se uno di noi due non agisce.

Mi muovo, ma Tony lo fa prima di me, afferrando il guanto tra le mani. Lo strattona, alzando lo sguardo sul nemico, su colui che ha fatto da protagonista per i suoi incubi per anni. Thanos non si intimorisce, e lo colpisce un paio di volte, prima di tramortirlo di nuovo a terra.

" No..." sussurro, sentendo le ginocchia troppo deboli per potermi sorreggere ad assistere a questa oscenità, nuovamente. Mi appoggio a un masso lì accanto, sentendo lo stomaco rigirarsi quando lo sento pronunciare: " io sono ineluttabile" il guanto si alza all'altezza del suo viso, ma solo uno schiocco metallico riempie l'aria, niente di più.