Fred e Akira si guardarono negli occhi per un tempo indefinito, perché entrambi avevano riconosciuto quella voce. Perché Fred quella voce la odiava, mentre Akira aveva desiderato più volte di sentirla di nuovo.
«Max» mormorò lei, appoggiando una mano sull'addome di Fred per spingerlo lievemente da parte. Il fastidio che il rosso stava provando in quel momento era palpabile. Una piccola vena sulla tempia aveva iniziato a pulsare.
Maximilian si trovava a poco più di un metro di distanza, e li guardava perplesso. Era passata un'estate intera, ma non era cambiato più di tanto. Forse era solo un po' più abbronzato, e i capelli gli si erano allungati dandogli l'aspetto di un musicista trasandato.
Dietro di lui, che parlottavano indisturbati, si trovavano Jessica e Damian, i suoi fratelli gemelli. Akira vide benissimo come Damian indirizzò lo sguardo verso Fred, per poi spalancare gli occhi dopo qualche secondo. La bocca aperta in una O, nell'atto di una esclamazione silenziosa, era la prova che c'era qualcosa che non andava.
«Ma io lo conosco!» esclamò, indicando Fred. Il rosso si aprì in un sorriso malizioso, il sorriso di chi sapeva che avrebbe potuto cambiare le carte in tavola a proprio favore. Dopotutto, non poteva che dimostrarsi orgoglioso che il fratello di Max lo riconoscesse e ne fosse così emozionato.
«La mia fama mi precede» commentò, facendo poi un leggero inchino in direzione soprattutto di Jessica che, coi suoi quindici anni di età, i capelli biondi e la pelle di porcellana, era terribilmente carina.
«Tu sei uno dei Weasley! Quelli che hanno lasciato Hogwarts a cavallo di una scopa! E' stato sensazionale, avreste dovuto vedere la faccia della Umbridge...»
«Damian...» lo richiamò Akira, perplessa, «ma tu come fai a...»
«Sono Damian Hunt» la ignorò lui, avvicinandosi con una mano tesa per stringere quella di Fred, «quinto anno, prefetto di Corvonero».
Akira si bloccò completamente, in preda allo shock. Se non aveva capito male, Damian era uno studente di Hogwarts. Ma quello voleva dire...
Le vennero in mente troppe cose, troppe connessioni che finalmente trovavano un senso. Il fatto che Max non fosse confuso, per dirne una, quando Fred aveva tirato fuori la bacchetta per guarirlo, ma quanto più spaventato. O il fatto che aveva riconosciuto come Mangiamorte quel mago che li stava inseguendo ad Hyde Park.
«MAXIMILIAN!» esplose Akira, andandogli addosso per colpirlo. Alla faccia della discrezione che in tanti le avevano consigliato di mantenere.
«Io volevo dirtelo!» esclamò lui, prendendole i polsi per evitare di farsi tempestare da una pioggia di colpi che sapeva per esperienza essere abbastanza potenti da lasciare dei lividi. «Volevo, te lo giuro! Ma le cose sono sfuggite di mano!».
Akira si sentì avvolta da due paia di braccia, e due labbra si appoggiarono contro il suo orecchio.
«Non ne vale la pena» sussurrò Fred contro di lei, stando ben attento che Max li stesse guardando, e fosse riuscito a leggere il labbiale. A conferma di ciò, il biondo si irrigidì di colpo, stringendo la mascella. Damian, dal canto suo, iniziò ad applaudire contento. Che fortuna essere il fratello dell'amico della fidanzata di uno dei gemelli Weasley!
«Akira» la chiamò Jessica, che stranamente non aveva ancora aperto bocca, «perché sei qui?»
«Ma è ovvio!» esclamò Damian, indicando, di nuovo, Fred, «sua sorella frequenta ancora Hogwarts, la staranno accompagnando al treno!»
«Damian, la smetti di fare lo stalker??» tuonò Max, facendo per tirargli un colpo dietro la nuca.
«Lascialo fare» lo interruppe Fred. La sua voce profonda fece zittire tutti improvvisamente. «Evidentemente tuo fratello sa riconoscere un esempio da seguire quando ne vede uno».
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Lᴀ Rᴀɢᴀᴢᴢᴀ ᴄʜᴇ Cʀᴇᴀᴠᴀ Fᴜᴏᴄʜɪ ᴅ'Aʀᴛɪғɪᴄɪᴏ ||Fʀᴇᴅ Wᴇᴀꜱʟᴇʏ
Fanfictionnoι тυттι ѕιaмo coмe ι ғυocнι d'arтιғιcιo: cι ιnnalzιaмo, вrιllιaмo, cι dιѕѕolvιaмo e alla ғιne cι dιѕperdιaмo. Ad Akira piacevano poche cose precise nella vita, le ciambelle col buco, i libri con un finale inaspettato, i giorni di pioggia e il pro...