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Tonks e Akira avevano pianificato di partire l'indomani mattina, sicure che a quell'ora la madre di quest'ultima fosse fuori a fare la spesa come faceva praticamente tutte le mattine. Ma, per evitare ulteriori incidenti, era stato inviato un gufo a Seiji con l'indicazione di farsi trovare sul tetto per le dieci di mattina. Se non altro, d'estate faceva caldo.

Si stavano preparando per partire. Akira doveva prendere una pozione che l'avrebbe aiutata con gli effetti della Smaterializzazione, quando si sentì presa da un braccio, e trascinata in un angolo isolato della casa. La sua schiena trovò un muro, tutto il suo corpo fu schiacciato da qualcuno di alto e pesante.

«Weasley, che diavolo ti prende?» sibilò lei, appoggiando una mano sulla schiena di Fred per stringerlo di più a sé.

«Non morire.» Un ordine più che una richiesta.

«Fred, devo andare a strappare un paio di capelli dalla testa di mio fratello. Tornerò prima che tu te ne accorga»

«Potremmo andare io e Tonks, così tu non rischieresti niente» propose Fred guardandola negli occhi. In quegli occhi scuri che lo stavano portando alla pazzia.

«Fred Weasley che si preoccupa per me» lo prese in giro lei. Fred si staccò guardandola corrucciato.

«Io non mi preoccupo per te» sbuffò lui, incrociando le braccia al petto. Akira si alzò in punta di piedi per baciargli la guancia, sorridendo.

«Grazie, Weasley»

«E non chiamarmi Weasley!».

Distratta dal pensiero di Fred, Akira quasi non si rese conto che lei e Tonks si erano appena smaterializzate. Quel ragazzo sembrava essere cambiato tutto d'un colpo. E lei quasi non lo riconosceva più.

"Ma le persone sono oceani" pensò. "Non potrai mai conoscerli dalla superficie". E probabilmente lei di Fred aveva sempre visto la superficie, mentre adesso, piano piano, stava riuscendo a scavare sempre di più nelle miniere del suo cuore. E quello che ci trovava era solo oro.

Persa nei suoi pensieri, finì quasi per volare giù dal tetto. Tonks riuscì appena a fare in tempo a prenderla per una mano e tenerla ferma.

«Fred non mi perdonerebbe mai se ti spaccassi qualche osso» le rivelò con un sorriso malandrino.

«Ma perché ce l'avete tutti con me e Fred adesso!» borbottò Akira ritrovando il suo equilibrio.

«Diciamo che sta rendendo chiare le sue intenzioni»

«Be', non con me».

«Akira!». Un cespuglio di capelli neri le andò addosso, minacciando la sua precaria stabilità su quel cornicione del tetto. Possibile che Seiji fosse cresciuto di nuovo in poco più di due mesi? Ormai Akira doveva rassegnarsi al fatto che prima o poi l'avrebbe superata. «Fred come sta?».

«Oddio, non mettertici anche tu Seiji...sta bene» aggiunse poi, vedendo l'espressione confusa del fratello. «Sta bene, ti saluta tanto». Dietro di loro, Tonks sghignazzava tentando di non farsi vedere.

Passarono qualche minuto a non fare altro che stare seduti sulle tegole rossastre e chiacchierare. Seiji aveva mille e più domande da fare su Hogwarts. Mancava ancora un mese, ma non vedeva già l'ora di salire sull'Hogwarts Express. Akira ascoltava Tonks e Seiji parlare con un sorriso triste tra le labbra. Sentendosi estranea anche di fianco al fratello. Lei non avrebbe mai visto Hogwarts, poteva solo immaginarla dai racconti dei suoi amici.

«Tu mi accompagnerai, vero?» chiese Seiji prendendo la mano della sorella. «A King's Cross, ci sarai anche te?»

«Ti accompagnerò fino a dove mi sarà permesso», sorrise Akira, accarezzandogli i capelli per poi dargli una piccola tirata. Due di quei capelli corti e neri le rimasero in mano. «Però ora ci serve un po' del tuo DNA».

Lᴀ Rᴀɢᴀᴢᴢᴀ ᴄʜᴇ Cʀᴇᴀᴠᴀ Fᴜᴏᴄʜɪ ᴅ'Aʀᴛɪғɪᴄɪᴏ ||Fʀᴇᴅ WᴇᴀꜱʟᴇʏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora