Nei mesi seguenti, sembrava che tutti si stessero preparando per la guerra. Ognuno a proprio modo.
Con il Ministero della Magia caduto, gli appartenenti all'Ordine della Fenice dovevano fare attenzione ad ogni passo. Il signor Weasley era costantemente sotto osservazione, così Fred aveva spiegato ad Akira, e anche Tonks e Kingsley non potevano sedersi sugli allori. Il nuovo Ministro, Pius O' Tusoe, non era altro che una marionetta nelle mani dei Mangiamorte, che ormai giravano in pieno giorno come se fossero la nuova polizia. A Diagon Alley si facevano vedere un giorno sì e l'altro pure, e la signora Weasley era talmente terrorizzata del fatto che avrebbero potuto fare del male ai suoi figli, che pregò loro di tornare alla Tana. Anche se non senza resistenze, i ragazzi amavano la loro casa e la libertà che essa concedeva, acconsentirono alle richieste della madre.
Lee Jordan si presentava alla Tana un giorno sì e l'altro pure, con il sole o con la pioggia, puntuale come un orologio svizzero. A niente erano servite le richieste dei suoi genitori, tantomeno quelle dei signori Weasley. Ogni mattina alle nove si materializzava davanti al cancelletto d'ingresso pitturato da mani di bambino, e se ne andava solo dopo il calar del sole.
Correva dei rischi, sicuramente. Ma chi non lo faceva in quel periodo? Ogni giorno si sentiva parlare di gente rapita, di persone scomparse, di famiglie uccise dalla mano dei Mangiamorte. Tutti i Nati Babbani erano sotto pressione, richiamati uno alla volta al Ministero per essere registrati come se fossero degli animali da macello. Alicia, un esempio fra tanti, si stava nascondendo a casa di Angelina, e aveva fatto sì che anche i suoi genitori fossero al sicuro. Ma non sarebbe durata ancora per molto.
Il pensiero di Akira viaggiava sempre più spesso per tutta la nazione fino ad arrivare a Seiji, rinchiuso dentro le mura di Hogwarts. Le aveva spedito qualche lettera, durante i primi mesi. Diceva di stare bene, di essersi fatto degli amici. Era finito in Tassorosso. Ginny e i ragazzi di Grifondoro, uno fra tanti Neville Paciock, vegliavano su di lui. Eppure Akira stentava a crederci. Hogwarts non era un'isola felice immersa in un mare burrascoso. Era presidiata da Mangiamorte, alcuni erano diventati perfino professori. Nessun posto era più sicuro.
Riusciva a non farsi prendere dallo sconforto solo perché sapeva di stare facendo qualcosa di utile. Insieme ai gemelli e a Lee, stava cercando di rimettere in sesto una vecchia radio a valvole che assomigliava quasi ad un piccolo forno. Era stata recuperata dal signor Weasley molto tempo prima, e l'aveva tenuta nella sua piccola officina nella speranza di avere un po' di tempo per poterla smontare e scoprirne tutti i segreti. Ma anche Akira, che a quanto pare era stata dichiarata l'esperta nel settore, non capiva bene come funzionasse. Era molto diversa da quella un po' più sofisticata che di solito utilizzava sua nonna, e lei trascorreva le notti insonne senza comunque ottenere successi. Aveva supposto che in qualche modo, muovendo le valvole, si potessero trovare varie frequenze e di conseguenza dei programmi radio. Avevano ascoltato per giorni le notizie che passavano nella BBC radio, come il Massacro di Luxor in Egitto, o la strage di Acteal in Messico. Di quei tempi non si parlava d'altro che di massacri. C'era da chiedersi se fossero collegati a quello che parallelamente stava succedendo nel mondo magico. Come e quanto le due dimensioni erano veramente collegate? Ad Akira spesso sembrava di essere in un punto di incrocio di due mondi diametralmente diversi. Un punto di incrocio particolarmente trafficato.
Il fatto di saper utilizzare una radio, se mai fossero riusciti a capirci qualcosa, non sarebbe bastato. Teoricamente per poter condurre un programma bisognerebbe rivolgersi ad un'emittente radio che, dopo essere stata copiosamente pagata, avrebbe lasciato a disposizione uno spazio temporale nella propria programmazione giornaliera. Ma Akira e i suoi amici non potevano andare a bussare alle porte della BBC e incantare tutti gli addetti al settore per ottenere quello che volevano. E non era neanche consigliabile avere uno spazio fisso, o sarebbe stato facile per i Mangiamorte localizzarli.
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Lᴀ Rᴀɢᴀᴢᴢᴀ ᴄʜᴇ Cʀᴇᴀᴠᴀ Fᴜᴏᴄʜɪ ᴅ'Aʀᴛɪғɪᴄɪᴏ ||Fʀᴇᴅ Wᴇᴀꜱʟᴇʏ
Fanfictionnoι тυттι ѕιaмo coмe ι ғυocнι d'arтιғιcιo: cι ιnnalzιaмo, вrιllιaмo, cι dιѕѕolvιaмo e alla ғιne cι dιѕperdιaмo. Ad Akira piacevano poche cose precise nella vita, le ciambelle col buco, i libri con un finale inaspettato, i giorni di pioggia e il pro...