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Quando Akira si svegliò il giorno dopo trovò la stanza vuota. I gemelli dovevano essere già scesi in cucina. In compenso si trovò una rosa rossa sul cuscino, proprio nel punto in cui la testa di Fred si era appoggiata non molto prima. La prese con due dita e la girò attenta a non pungersi con le spine. Bella e letale come il ragazzo del quale aveva preso il posto.

Ad Akira non erano mai piaciute le rose, le aveva sempre ritenute troppo scontate. O almeno fino a quando non aveva letto il mito che spiegava la loro creazione. Nel mondo greco e romano, la rosa era associata al mito di Adone e Afrodite. La dea, innamorata del giovane cacciatore, nulla potè fare per salvarlo dalla morte provocata dall'attacco di un cinghiale. Nel soccorrere l'amato, Afrodite si ferì con dei rovi e il suo sangue fece sbocciare delle rose rosse. Zeus commosso dal dolore della dea, permise ad Adone di vivere quattro mesi nell'Ade, quattro nel mondo dei vivi, e altri quattro dove avrebbe preferito: per questo la rosa viene considerata simbolo dell'amore che vince la morte.

L'amore, più potente della morte? Akira non ne era sicura, ma le piaceva crederlo. La morte era buia, era totale, era la fine. E cosa si può fare, contro la fine?

Si mise seduta lentamente, per evitare che la sua bassa pressione la buttasse senza tanti giri di parole di nuovo stesa a letto. Cercò qualcosa tra i suoi vestiti che non fosse estremamente spiegazzato o macchiato, e si diresse in cucina con uno sbadiglio. La rosa? La lasciò sul letto, abbandonata al suo destino.

La cucina era più ingombra del solito, a causa della pila di scatole incartate che occupavano il tavolo. Harry stava lentamente scartando i regali del suo compleanno, mentre intorno a lui i Weasley e i Delacour chiacchieravano contenti.

«Pensate che si offenda di non avergli fatto un regalo?» chiese ai gemelli non appena si avvicinò a loro con passi felpati. George ridacchiò lievemente, mentre Fred si girò a guardarla.

«Non credo se ne accorga. L'unico regalo che gli interessa davvero è quello di nostra sorella»

«Che cosa gli ha regalato?»

«Diciamo solo che non è un regalo che si dà in pubblico».

Akira sbatté gli occhi perplessa, per poi decidere che sarebbe stato meglio chiedere spiegazioni alla diretta interessata, prima di ricevere informazioni travisate dalla malizia dei suoi fratelli.

Passò gran parte della mattinata in camera dei gemelli, perché si sentiva di intralcio in qualsiasi altra parte della stanza. Un po' come un soprammobile che non si sa mai dove mettere. Finì per leggere un libro di magia che le aveva prestato Hermione sdraiata sul suo letto, tanto per fare qualcosa di interessante.

...

Fred lo sapeva che non sarebbe stata una buona idea farsi una doccia a quell'ora del mattino, con tutta la gente che c'era in giro. Ma faceva caldo, era sudato, e la vista di Akira che gli dormiva accanto non aveva di certo aiutato. Una doccia era proprio quello che ci voleva. Aveva aspettato di dare il regalo ad Harry, e dopo essersi assicurato che nessuno avrebbe avuto bisogno del bagno si era infilato sotto l'acqua congelata. Sì, decisamente meglio. Però avrebbe dovuto pensare a portarsi dietro i vestiti di ricambio. Per Godric, quella ragazza gli stava mandando in pappa il cervello.

Tornò in camera sua con un asciugamano allacciato intorno alla vita, sicuro che fosse vuota. Sua madre aveva incastrato George con qualche commissione, dopotutto il matrimonio sarebbe stato il giorno dopo, mentre Akira ormai passava le giornate insieme a Ginny, e sembravano essere diventate migliori amiche. Non che fosse contento. Quelle due insieme potevano diventare davvero una spina nel fianco.

«Weasley!» esclamò una voce che Fred conosceva decisamente bene. Akira si era coperta gli occhi con le mani non appena aveva visto più pelle scoperta di quanto avesse desiderato vedere.

Lᴀ Rᴀɢᴀᴢᴢᴀ ᴄʜᴇ Cʀᴇᴀᴠᴀ Fᴜᴏᴄʜɪ ᴅ'Aʀᴛɪғɪᴄɪᴏ ||Fʀᴇᴅ WᴇᴀꜱʟᴇʏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora