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𝗖𝗵𝗶𝗳𝘂𝘆𝘂 𝗽𝗼𝘃

Dopo esser sceso dall'autobus mi incamminai verso casa dei miei nonni.

La mia tutela è sotto di loro, ma non riescono a venire a vivere nel palazzo con me, quindi ogni week-end cerco di andare a trovarli.

Sono quasi due ore di viaggio, ma mi piace andargli a trovare.

Mia nonna mi ha insegnato a essere gentile con tutti, o forse troppo gentile; motivo per cui ad inizio medie ho cominciato a essere scorbutico con tutti, sbagliando.

Mentre mio nonno mi ha insegnato a combattere, per questo ero diventato un piccolo teppista.

I miei nonni stavano in un piccolo paesino vicino a Tokyo, anche se non tanto vicino, però era carino; sempre ricco di colori e di odori di campagna.

Era sempre uno stupore passare dal casino della città alla tranquillità di un semplice paese.

Se potessi abiterei volentieri in paese, ma non ci sono scuole medie, arrivano solo fino alle elementari.

Arrivai al palazzo salendo le scale.

Entrai in casa togliendomi le scarpe e lo zaino di dosso.

<Nonno! Nonna! Sono a casa!> esclamai avvicinandomi alla porta della cucina.

Dalla stanza usciva un odore pazzesco di verdure e spezie, tutta la casa profumava di buono.

<Chifuyu, tesoro, sarai stanco! Siediti pure, ti porto io la roba in camera> la nonna prese il mio zaino portandolo nella mia stanza, mentre io mi sedetti a tavola.

Mio nonno mi salutò poi ripose di nuovo la sua attenzione sulla partita di calcio trasmessa in televisione.

Quando ero piccolo le guardavamo insieme, con la distanza della scuola abbiamo perso questa tradizione.

Mio nonno, inoltre, mi passò la cena, una zuppa si verdure con udon fatti a mano, mia nonna li fa buonissimi!

Appena mia nonna tornò dalla mia camera mi diede un bacino sulla guancia sedendosi accanto a me.

<Chifuyu come va? Tutto bene a scuola?> Mia nonna mi chiese sbucciando della frutta.

<Uh! Tutto bene, anche se mi sono messo un po' nei guai, però la preside è stata ingiusta, non mi ha messo in punizione; non mi lamento eh, però già Baji rischia l'anno...> Abbassai lo sguardo concentrandomi su quello successo oggi, la preside deve avercela a morte con lui.

<Baji?> domandò mia nonna.

<Oh sì! È un ragazzo che ho conosciuto una settimana fa, è molto simpatico anche se inizialmente sembrava un secchione antipatico, un perfettino che ti giudica ad ogni passo che fai. Oggi abbiamo combinato un disastro, mentre giocavamo l'ho spinto e gli sono cadute due ampolle, però la preside si è arrabbiata solo con lui, dice che deve tornare in riformatorio, vorrei sapere perché c'è stato, ma ovviamente non posso farmi subito gli affaracci suoi! Sono arrivato un po' più tardi per questo, lo stavo aiutando con la punizione, sono stati io a spingerlo. Ho sbagliato io.> finì la cena, mia nonna era dubbiosa, sembrava preoccupata.

<Che succede nonna?> La guardai pulendomi la bocca.

<Chifuyu, tesoro, se è stato in riformatorio non è che è un tipo non raccomandabile? Non vorrei ti facesse del male> mi prese le mani guardandomi preoccupata.

<Nonna, so badare a me stesso, so che Baji-san non mi farebbe del male, lui mi ha protetto da 20 ragazzi più grandi!> cercai più possibile di spiegarle che non c'era nessun problema.

O almeno così speravo.

Vorrei poter scoprire di più su di lui, la mia curiosità mi spinge così oltre che sarei disposto a far tutto pur di aiutarlo.

<Va bene Chifuyu, allora aspettiamo solo di conoscerlo, okay?> comprese, forse perché aveva visto i miei occhi luccicare mentre parlavo di lui, mentre mi perdevo totalmente tra le sue descrizioni.

<Sai nonno, mi ha fatto conoscere anche dei suoi amici che scazzottano come delle bestie! Combattono come se fossero in un altro mondo, vorrei potergli raggiungere! Inoltre mi hanno fatto entrare nella Toman, una gang di veri teppisti! Prometto che non mi metterò nei guai. Nonna secondo me a Baji piaceresti molto, fai dei melonpan fantastici e lui li adora.> Non riuscivo a non essere felice, riuscirei a parlare di lui e della sua figaggine per ore.

I miei nonni sembravano più contenti di me, era da tanto che non tornavo a casa con il sorriso, pensavo di aver perso la capacità di sorridere per qualcuno.

Dopo aver finito di mangiare anche la frutta aiutai la nonna a pulire i piatti.

<È bello rivederti felice, spero che, come hai detto tu, non ti faccia del male> cominciò mia nonna riponendo un piatto nel mobile.

<Dopo la litigata con lui non ti saresti più aperto e saresti rimasto chiuso in te stesso per sempre> si girò verso di me.

Ha ragione, anch'io pensavo di non riuscire a superare la batosta che mi avevano dato quelle persone, che consideravo amiche, che consideravo come un punto di riferimento, come un amore.

<Non so se parlerò di nuovo di quelle cose a Baji, stare con lui mi rende felice, ma non mi sento pronto, non voglio stare male di nuovo; sono solo molto felice di averlo conosciuto, sembra un ragazzo interessante. Quello che mi ha fatto lui, non penso si ripeterà con Baji> il mio labbro scivolò su se stesso, cercai di riprendere il respiro, non succederà di nuovo.

Non sarò di nuovo usato, non mi riderà di nuovo in faccia, non sarò la sua tela senza esserne il proprietario.

Purtroppo non mi fermai per la notte, nel week end non riuscivo a passare quindi ho deciso di andarli a trovare il venerdì.

Tornai a casa tardi, buttandomi direttamente a letto, Peke si accucciò su di me dopo aver mangiato, domani mi aspetterà una lunghissima giornata, ma per fortuna posso andare a dormire con il sorriso.

Posso andare a dormire con milioni di farfalle che svolazzano nel mio stomaco.

Cᴏᴍᴘᴀɢɴɪ ᴅɪ ɢᴜᴀɪDove le storie prendono vita. Scoprilo ora