Come potevo affrontare quel viaggio con vicino Nash? Decido di mettermi le cuffiette ed ascoltare musica. Dopo neanche trenta secondi, Hayes mi dà una leggera pacca sulla spalla.
"Vedi che ho ragione?" mi dice.
"In che senso?" Gli sorrido.
"Nel senso che sei una alienata. Puoi chiacchierare con me invece di ascoltare musica" mi dice mettendo il broncio.
"E se non volessi chiacchierare con te?" gli rispondo scherzando.
"Allora sei una stronza" mi riprende Nash. Mi giro verso di lui e lo guardo con disprezzo. Sospiro e ritorno a chiacchierare con Hayes. Dopo un po' mi volto verso Nash e lo vedo che sta ascoltando la musica sul telefono. È quasi sdraiato sul sedile e ha il mento appoggiato sulla mano. Dio, che nervi. Arriviamo finalmente al parcheggio del lago e tutti quanto scendono dal furgone bianco di Chad. Mentre parlo ancora con Hayes, vedo mia sorella e Will stuzzicarsi a vicenda. Qui la faccenda mi puzza di cotta. Dopo pochi minuti ci raggiungono anche le macchine degli adulti. Io e mia sorella ci dirigiamo verso l'auto dei nostri genitori e gli aiutiamo a tirar fuori i cestini pieni di cibo e bevande.
"Checca!" chiamo mia sorella sottovoce.
"Che c'è?" mi chiede.
"Ma ci provi con Will?" In pochi secondi le sue guance prendono fuoco e nervosamente si mette una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Io non ci provo con lui" mi risponde secca e frustrata. Mi fissa per un attimo, piena di rabbia, e poi fa uno scatto in avanti per andarsene. Dopo pochi istanti ce l'ho di nuovo davanti.
"Mi piace un pochino, okay? Guai a te se glielo dici!" Mi fulmina con lo sguardo e poi corre via. Le sorella maggiori sono sempre quelle più strane. Arrivati sulla nostra riva del lago, prepariamo le cose da mangiare e rimaniamo a chiacchierare un po' fra di noi. Ad un certo punto Hayes si avvicina a me e mi sbatte delicatamente la sua spalla contro la mia.
"Hey, non pensi che Will e tua sorella si piacciano?" Lo guardo sorridendo e poi il mio sguardo si posa sui due piccioncini.
"Può darsi." Sorrido sapendo già la risposta. Dopo pochi minuti mia mamma mi chiede di andarle a prendere la borsa che aveva lasciato in macchina.
"Okay" le dico alzandomi.
"Grazie mille, amore" mi risponde dolcemente.
"Vengo anche io" mi dice Hayes fermandomi per una spalla.
Annuisco e insieme ci dirigiamo verso il parcheggio.
"Io vado un attimo in bagno. Mi aspetti qui?" mi chiede Hayes.
"Sì, certo." Mi sorride e poi si allontana verso i bagni. Raggiungo la macchina dei miei e apro la portiera della parte del passeggero per prendere la borsa di mia mamma. L'aveva appoggiata sul sedile di papà, quindi mi sono dovuta sporgere in avanti. Mi rialzo e non appena richiudo la portiera mi viene un tonfo al cuore. Nash è appoggiato alla macchina che mi sta fissando. Lo fulmino con lo sguardo e mentalmente spero che Hayes torni proprio adesso.
"Cosa vuoi?" gli chiedo acida appoggiando la borsa per terra. Sulla faccia gli nasce un sorrisetto sghembo, che ti fa venire voglia di prenderlo a schiaffi.
"Niente"
"E allora perché mi fissi?" Nash dalla tasca tira fuori il suo telefono e, guardandolo, continua a parlarmi.
"Beh, allora, io ero qui già da un po' e ho visto te e mio fratello arrivare. Quando mi sono avvicinato alla tua macchina ho visto che eri in una posizione al quanto eccitante e non ho potuto fare a meno di scattarti una foto." Mi mostra il suo telefono e sullo schermo vedo la foto zoommata del mio fondoschiena.
"Eliminala subito" sibilo infuriata.
"E perché?" mi chiede lui arrogante.
"Perché fa schifo ed è al quanto volgare." Giuro che fra poco scoppio.
"Non fa schifo, invece. Ai miei followers su Instagram piace." Mi fa vedere il suo profilo e come ultimo post c'è la foto del mio lato B.
"Quanti like ha?" mi chiede lui maliziosamente.
"Millecinquecento" sibilo furiosa. Okay, ora devo agire. Chiudo le mani a pugno pronta all'attacco, mentre Nash se la sta ridendo. Gli salto addosso, prendendolo alla sprovvista, e cerco di togliergli il telefono di mano. All'improvviso mi cinge la vita con le braccia e mi carica sulla sua spalla.
"Nash!" gli urlo infuriata. Non mi ascolta. Decido di fargli un pizzicotto sulla schiena, uno dei miei pizzicotti, come dice mia sorella, letali.
"Ahia! Cazzo, basta!" Io continuo ma lui non molla. Ad un certo punto, Nash comincia a correre verso la macchina dei miei e quando è a due centimetri da essa fa sbattere contro la portiera il mio didietro. Aggrappandomi sulla sua schiena mi tiro su e scivolo lungo la macchina rimanendo in piedi. Siamo vicinissimi l'uno all'altro e i nostri petti sono a contatto. I suoi occhi azzurri sono fissi nei miei.
"Vaffanculo" gli dico e subito dopo gli tiro una sberla. Orgogliosa di quello che ho fatto, mi allontano dall'auto con la borsa di mia madre e mi dirigo verso i bagni aspettando Hayes.
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My hero wears Vans || Nash Grier
Fanfiction«Io mi chiedo perché i supereroi siano tutti uguali.» «Cioè?» domanda Nash. «Hanno tutti un mantello, una maschera o una tuta particolare. Il mio no.» «Il tuo com'è?» «Il mio porta le Vans.» -- highest rank: #51 in fanfiction Cover by: MaryStoriex