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[Ragazze, ho cambiato la trama della storia. Avevo pensato che lasciare Nash e Ale quasi un mese da soli era troppo strano. Quindi, ho deciso di mandarli a fare gli animatori ad un campo estivo. Ho in mente anche molte più idee😌 Ho cambiato anche il compleanno di Alex🙈 Mi dispiace per il cambio, ci vediamo al prossimo capitolo💞
Bea👽]

Oggi è venerdì. Domani è sabato. Domani esco con Shawn. Ogni volta che ci penso, le farfalle prendono il volo nel mio stomaco e non molto facilmente riescono a smetterla. Ho sempre un sorriso stampato sulle labbra e mille pensieri - o meglio, paranoie - che che affollano la mia mente. Ma tutto questo è bello. Tutta la preoccupazione sembra quasi assente, o almeno, piacevole. A volte si fa sentire, ma poi penso sempre come potrebbe essere bella e piacevole una serata passata in compagnia con Shawn, solo con Shawn. Nella mia testolina cominciano a crearsi i soliti filmini mentali di cosa potrebbe succedere, di cosa Shawn mi potrebbe dire. Comincio a fantasticare, costruendo nella mia mente un migliaio di scenari possibili. Ed è proprio domani. Penso non ce la farò a non scoppiare dall'entusiasmo. Afferro il telefono nella mia mano, ricordandomi che ancora non avevo risposto a Shawn.

Per me non ci sono problemi:)

Rimango ferma ad aspettare se firmarmi nel messaggio come ha fatto lui, anche se lo facessi mi sentirei un po' a disagio.

Ale x

Mi firmo ugualmente, mettendo però un solo bacio. Il mio stomaco si contorce e il cuore comincia a fare i salti mortali.

Perfetto:) Ho capito che abiti vicino a Nash, quindi se vuoi posso venirti a prendere. Va bene per le sei e mezza?

Rispondo velocemente.

Sì, fantastico! Allora a domani:)

Stringo al petto il telefono, tenendo chiuso fra i denti il mio labbro inferiore. Non avrei mai pensato quella sera alla festa che Shawn mi avrebbe chiesto di uscire. Anzi, pensavo fosse già impegnato con qualche ragazza più bella di me. Invece eccomi qui a farmi pare mentali su come dovrò essere, vestiti e comportamenti vari. È il mio primo appuntamento e non saprei proprio come dovrei atteggiarmi a quest'occasione. La mia testa mi ripete insistente che dovrò fare come se non mi avesse chiesto di uscire, come amici, un'uscita come quella di Jack e Hayes. Però so che poi non sarà così, ne sono certa. Lo so perché non è mai così, non va mai come ti eri programmata. Lo fanno vedere anche nei film e posso giurare che sono migliaia le scene di un appuntamento non andato secondo i piani. E il mio potrebbe fare la stessa fine, oppure seguire una delle tracce dei miei filmini mentali che però finiscono tutte con una figuraccia, un possibile bicchiere rovesciato addosso o qualche caduta di "stile". Forse mi sto solo agitando troppo, dovrei prendere questo appuntamento più alla leggera; escogitare qualcosa che mi faccia perdere un po' di quest'ansia che ho addosso.

Mi alzo decisa dal letto e vado verso la libreria vicina al letto. Rimango qualche minuto ad osservare che libro potrei leggere per distrarmi, ma i libri che ho sono tutti di quando avevo dodici anni e sinceramente leggere storie di avventura riguardanti principesse e robe varie non mi va.

Ho proprio bisogno di prendermi qualche libro nuovo.

Provo a vedere se mia sorella potrebbe avere qualcosa, ma quando raggiungo camera sua e mi imbatto nella sua libreria trovo solo libri horror e veramente deprimenti. Mi chiedo come mia sorella faccia ad avere un carattere così vivace e solare nonostante queste letture.

Con un lungo sospiro mi butto sul letto di Checca e con le mani allacciate sulla pancia penso a cosa potrei fare. Leggere abbiamo detto di no, fare i compiti la escludo categoricamente come opzione. L'unica che mi sembra decente è chiedere a qualcuno di uscire con me. Io e Hayes ancora non abbiamo chiarito, quindi non penso gli chiederò di farmi compagnia. Shawn vorrei vederlo tanto, ma mi ha già chiesto di uscire quindi niente. Prendo tra le mani il mio cellulare e mando un messaggio a Jack.

Hei Jack:) anche se ci siamo visti poco fa, che ne dici se ci vediamo un po' anche adesso? Non ho niente da fare fino all'ora di cena:(

La risposta non tarda ad arrivare e questo mi rallegra, perché significa che Jack non ha niente di importante da fare.

Okay.

Dieci minuti e sono davanti casa:) non fare tardi perché non sopporto le persone che arrivano in ritardo;)

Questa volta non mi manda nessuna risposta, nessuna battuta. Non me l'aspettavo. Comunque, ritorno in camera mia e mi cambio i vestiti. Decido di mettermi la gonna nera che avevo anche la sera che avevo baciato Nash.

Nash.

Il mio corpo viene scosso da dei brividi e una smorfia si fa spazio sul mio viso. Mi passa per la testa la domanda se Nash abbia mai avuto una fidanzata, o anche semplicemente una cotta. Non mi sembra per niente il tipo. Nash non è il tipo da relazione, non è il tipo che ama e secondo me non sa neanche amare. Lui lo riceve e basta, l'amore, almeno dai suoi familiari e amici, ma è troppo egoista da condividere la sua metà di cuore con qualcun altro. Sarò solo io che vedo sempre il suo lato negativo, ma Nash non mi ha mai dato la possibilità di vedere quello buono, quello di un Nash simpatico, allegro. Non l'ho mai vista e penso non la vedrò mai. Ma non mi dispiace, infondo neanche io ho fatto mai vedere il mio lato buono a lui. E mai lo farò.

Dopo essermi vestita mi incammino verso il bagno. Mi sistemo il trucco, mettendo solo un po' di mascara. D'altronde devo uscire solo con Jack, solo un amico. Scendo velocemente le scale e vado in cucina, aspettando lì. Trovo mia mamma che sta sorseggiando un bicchiere di pepsi. Mi viene da sorridere al ricordo del mio mini tsunami sul tavolino di Shawn, e mia mamma se ne accorge.

«Ti fa tanto ridere tua mamma che beve un bicchiere di pepsi?»

«Diciamo che la pepsi in generale mi farebbe ridere» rispondo con un sorriso stupido sulle labbra mentre mi siedo a tavola.

«E per quale motivo?» domanda mia mamma sorridendo furbamente.

«Ho fatto tante figuracce per colpa di un bicchiere troppo pieno di pepsi e ogni volta mi viene da ridere» generalizzo. Non ci tengo a raccontarle che è stato per colpa di un ragazzo con il quale sto anche per uscire.

Mia mamma si limita ad annuire, poi si avvicina e mi schiocca un bacio sulla guancia.

«Io e tuo papà usciamo. Dobbiamo andare a conoscere l'allenatore di pallavolo nuovo di tua sorella.» Nello stesso momento entra in cucina anche papà.

«Andiamo, Checca è già lì che ci sta aspettando», il tono della sua voce esce senza emozioni, serio.

Mia mamma si sbriga a salutarmi e faccio in tempo a dirle che esco per un po'. Dopo due minuti, decido di uscire anche io. Prendo il telefono che avevo appoggiato sul tavolo ed esco fuori casa. Mi chiudo la porta alle mie spalle ma Jack-

La porta!

Scatto per evitare di farla chiudere, ma è troppo tardi. Le mie chiavi sono dall'altra parte della porta e io dovrò aspettare i miei genitori per ritornare dentro casa.

«Cazzo» impreco sottovoce. Con la speranza che la porta si possa aprire, mi accanisco sulla maniglia, scrollandola, ma ottenendo scarsi risultati.

Mi insulto mentalmente per non essere attenta a quello che faccio, per essere distratta da tutto quello che mi circonda, da tutti quelli che mi circondano. È colpa di Hayes, è colpa di Jack, è colpa di Shawn, è colpa di-

«Chiusa fuori?»

Nash. Cosa ci fa qui?

«Ehm, no... Cioè, sì, ma-», prendo un respiro profondo prima di voltarmi verso di lui. «Cosa vuoi?» chiedo acida.

Nash alza le mani in aria e sul suo volto si disegna un'espressione innocente.

«Niente, assolutamente niente.»

«E allora che ci fai qui?» La risposta che arriva dopo mi sconvolge, anzi, mi travolge, lasciandomi a bocca aperta.

«Me l'hai detto tu di venire.»

My hero wears  Vans || Nash GrierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora