Shawn ci fa entrare in casa.
Rimango affascinata dal soggiorno. È grande, con le pareti bianche tappezzate di foto di famiglia e di Shawn da piccolo. Sotto a una spaziosa finestra, si fa spazio il divano beige - grande anche quello - a forma di "L" e davanti ad esso un tavolino di vetro e legno. Poco più avanti, la Tv sembrerebbe incastonata nella parete.
È moderno e antico allo stesso tempo. Mi piace.
Mi fermo ad osservare alcune foto di Shawn, rimanendo particolarmente colpita da una. È lui seduto che cerca di tenere in mano la chitarra, più grande di lui. Sembrava così concentrato a cercare di reggere quello strumento gigantesco, che mi fa sorridere.
«Ti piace?»
Sobbalzo. Mi giro di spalle e non vedo più nessuno. Mi ero talmente persa ad osservare ogni dettaglio di quella stanza che non mi ero accorta che tutti fossero andati da un'altra parte.
Sorrido timidamente a Shawn e lui ricambia con una risatina imbarazzata.
«Sì, è molto carina» affermo sorridendo.
«Sono molto carino» scherza.
Rido alla sua affermazione. Non avevamo mai oltrepassato l'imbarazzo che si creava fra di noi, non ci avevamo mai provato. Adesso sembra così naturale.
«Non saprei dire» provo a sbilanciarmi anche io. È bello perdersi nei suoi occhi, analizzare il suo viso così vicino al mio.
Lancia uno sguardo alla foto e poi fa una smorfia.
«Io direi di sì» continua guardandomi. I suoi occhi scuri si illuminano non appena sorrido.
«Shawn! Vieni!»
Le urla di Gilinsky provenienti dal piano superiore interrompono quella specie di momento magico che si è creato fra me e Shawn. Sarei andata tanto volentieri a tirargli uno schiaffo.
«Andiamo.»
Rimetto al suo posto la cornice che avevo preso e con mia grande sorpresa, sento le dita sottili di Shawn avvolgere in una morsa delicata il mio polso. Come un'esplosione, le mie guance prendono fuoco e mi si spezza il respiro.
Saliamo insieme le scale e raggiungiamo un altro soggiorno, molto simile a quello del piano inferiore.
Subito gli occhi di Jack e Hayes rimangono incastrati sul mio polso che Shawn tiene ancora stretto, e un sorriso complice si fa spazio sul viso di Gilinsky. Lo fulmino con lo sguardo, ma quello che ottengo è una risata.
«Perché ridi?» chiede innocente Shawn a Jack.
«Lascialo perdere. È stupido» gli rispondo io incenerendo con lo sguardo il ragazzo che ancora ridacchia.
«Okay. Volete qualcosa da bere?» chiede Shawn battendo le mani.
«Hai pepsi?» gli chiede Hayes.
«Sì.»
«Allora per me un bicchiere di Pepsi.»
«Anche per me» fa Jack alzando la mano.
«Anche tu ne vuoi?» La voce angelica di Shawn mi fa scogliere. Così bassa, dolce, roca. Da farti venire la pelle d'oca.
«Sì, grazie» mormoro. Fa un cenno con il capo e poi scappa in cucina.
«Vi date proprio da fare tu e Shawn» ridacchia Jack, accompagnato da Hayes.
«Piantatela. È solo in cucina, potrebbe sentirvi» ringhio.
«Meno male che non può vedere le tue guance» fa Hayes.
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My hero wears Vans || Nash Grier
Fanfiction«Io mi chiedo perché i supereroi siano tutti uguali.» «Cioè?» domanda Nash. «Hanno tutti un mantello, una maschera o una tuta particolare. Il mio no.» «Il tuo com'è?» «Il mio porta le Vans.» -- highest rank: #51 in fanfiction Cover by: MaryStoriex