La notte mi sembra non finire mai. Continuo a rigirarmi nel letto con la testa piena di pensieri; avrò consumato molte calorie a forza di muovermi; tutto per uno stupido messaggio e per quell'improvviso attacco di gelosia. Devo ancora capire il motivo di tutto questo e perché ci sono rimasta tanto male, però ora voglio solo cercare di addormentarmi. Guardo l'ora sul telefono e segna le due e mezza.
Dormi, ordina la mia vocina.
L'unica cosa che mi impedisce di dormire è Nash e quel maledetto messaggio da parte di Lindsay. Devo calmarmi, mi sto scaldando troppo; e qua dentro comincia a fare troppo caldo. Abbandono velocemente il letto per dirigermi giù in cucina a bere un po' d'acqua, sperando anche di prendere magari un po' di sonno. Scendo le scale nel silenzio più assoluto, stando in punta di piedi. Appena arrivo in cucina, prendo subito un bicchiere dalla credenza e lo riempo con l'acqua del rubinetto. Provo un po' di sollievo quando la freschezza dell'acqua incontra la gola, facendomi stare già un po' meglio. Dopo averne bevuto un altro po', sistemo il bicchiere usato nel lavandino e, in quello stesso istante, la luce della stanza si accende.
«Tutto bene?» domanda Nash con la voce roca e impastata di sonno. Lo squadro velocemente, sorpresa, e constatando che è senza maglietta e che è veramente bello a petto nudo.
«Sì» sussurro dopo quella che sembra un'eternità.
Nash si appoggia allo stipite della porta e, incrociando le braccia, aggiunge sorridendo stanco: «Non hai sonno?»
Ricambio il sorriso. «A dir la verità no.»
Se solo sapesse il motivo per cui non dormo...
«Allora siamo in due. Sono stato fortunato che sei scesa» ridacchia. «Vuoi fare qualcosa?»
Mentre penso a cosa poter fare, mi riavvio velocemente i capelli e comincio a fissare il vuoto. Quando alzo gli occhi per incontrare quelli di Nash, sento subito le farfalle allo stomaco e le guance tingersi di un colore più intenso. Perché Nash mi fa questo effetto?
«Non saprei. Tu cosa vorresti fare?» rispondo dopo una breve riflessione. Lo guardo quasi adorante mentre con lo sguardo sembra stia cercando una risposta nella stanza; gli occhi color ghiaccio che si perdono nel vuoto, che però non incontrano mai i miei.
«Ti va di vedere un film?»
«Ma sono le tre del mattino. Non possiamo tenere la televisione accesa: tua zia se ne accorgerebbe» gli ricordo incrociando le braccia al petto.
«Appunto. Possiamo andare in camera mia e prendere il computer. Basta usare le cuffiette per non farsi sentire» risponde con ovvietà. Lo guardo un po' titubante. Non so cosa mi freni ad andare in camera sua e passare un'ora a non fare niente, ma decido di accettare lo stesso. Spengo la luce della cucina non appena io e Nash ci allontaniamo per raggiungere la sua stanza. Saliamo con molta attenzione e con altrettanto silenzio le scale, sperando di non fare alcun rumore o di inciampare su qualche gradino: non è così facile orientarsi al buio. Quando finalmente arriviamo in camera, Nash si affretta ad accendere la sua piccola abat-jour sul comodino vicino al letto.
«Prendo un attimo il computer. Tu sdraiati pure» sussurra mentre si avvicina alla sua scrivania a prendere tutto quello che ci serve per passare la notte. Con il passo felpato di un gatto, salgo sul letto e, spostandomi sui i gomiti, arrivo fino alla tastiera del letto, tirandomi poi su a sedere e aspettando che Nash tornasse col computer. Pochi istanti dopo mi raggiunge, chiedendomi sottovoce di farmi un pochino più in là, giusto per starci sul suo letto.
«Cosa vuoi vedere?» mormora mentre accende il suo portatile e sistema il jack delle cuffiette.
«Possibilmente qualcosa che non sia horror», dico alzando un dito con fare di rimprovero. Per questa sera sono a posto per quanto riguarda anime malvage e corpi posseduti.
Nash fa a una piccola risatina, mentre si passa una mano fra i capelli scuri e dice: «Va bene.»
Si sistema meglio il computer sulle gambe distese e poi, con velocità, digita sulla barra Google il nome di un sito per vedere film in streaming.
«Allora, cosa vuoi vedere?» mi chiede di nuovo guardandomi negli occhi, lasciandomi ipnotizzata dal loro colore. Anche se la stanza è avvolta da una luce soffusa, le sue iridi cristalline riescono a risplendere come le stelle nel cielo.
«Non lo so. Una commedia?» suggerisco senza interrompere il nostro contatto visivo.
«Non mi ispira», borbotta. «Se ridessimo, mia zia ci sentirebbe. Sei sicura che non vuoi vedere un horror?»
«Non mi ispira. Se urlassi, tua zia mi sentirebbe» lo imito alterando la voce. Ci lanciamo sguardi provocatori, per poi invece sorriderci come due imbecilli. Mi sorprendo sempre come io e Nash possiamo cambiare carattere in così pochi istanti.
«A questo punto direi che non ho idee. Il mio cervello non ha voglia di mettersi a cercare titoli di film» sussurra Nash sorridendo.
«Invece di film, potremmo guardare dei video su YouTube» propongo.
Lui mi guarda con lo sguardo illuminato e subito fa un cenno. «Perfetto.»
Quando facciamo accesso al sito, troviamo subito dei video interessanti. Vediamo una compilation di scherzi tra fidanzati, cercando di trattenere le risate, una serie di spezzoni di The Big Bang Theory e degli episodi Firends. Man mano che il tempo scorre e il giorno si avvicina, i miei occhi cominciano a farsi finalmente pesanti e bisognosi di riposo. Nash al mio fianco si è già addormentato ed io sono rimasta in un costante stato di dormiveglia. Avremo visto un centinaio di video e sorprendentemente la batteria del computer non è ancora scarica. Senza volerlo, lascio cadere la mia testa sulla spalla nuda di Nash, facendomi avvolgere dal dolce abbraccio di Morfeo e facendomi chiudere finalmente gli occhi.
***
Sento il respiro caldo di Nash battere contro i miei capelli, spostando in modo lento e ritmato dei sottili ciuffi ribelli. Con un po' di fatica, riesco ad aprire un occhio e mi basta solo vedere il braccio di Nash avvolto alla mia vita per mandarmi in confusione. Ho la testa e la mano appoggiate sul suo petto, le gambe ingorovigliate alle sue e le sue braccia che mi avvolgono delicatamente come se mi dovessero proteggere da qualche male. Il computer non è più sul letto e la stanza è avvolta dal buio, se non per un piccolo e pallido spiraglio di luce proveniente dalla finestra. È così strano che io sia rimasta a dormire con Nash e come ci siamo aggrovigliati, ma è anche così confortante e rilassante che, se potessi, non me ne andrei mai. C'è un qualcosa in Nash che lo rende un ragazzo diverso, al contrario di quello maleducato e arrogante che ho sempre visto. Vorrei fermare il tempo per un attimo e rimanere così per qualche minuto in più, perché so che per colpa del suono di una sveglia tutto questo finirà e il solito turbine di amore e odio che viaggia fra me e quel ragazzo sarà di nuovo a farci compagnia e, in qualche modo, farci litigare o qualcos'altro.
Io voglio rimanere così, voglio rimanere fra le braccia di Nash ancora un altro po'.
Ragazze!
Scusatemi per l'immenso ritardo. Sono una catastrofe, un vero e proprio disastro. Spero portiate pazienza, mi dispiace tanto. Appena arriverà natale, riprenderò con gli aggiornamenti ogni due giorni, promesso;)
Spero che il capitolo vi piaccia. Fatemi sapere che ne pensate:)
Votate, commentate e spargete la voce!
Vi voglio bene❤
Buonanotte,
BeaPs: siamo arrivate a 31K!!! G R A Z I E ❤
@myherowearsvansff
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My hero wears Vans || Nash Grier
Fanfiction«Io mi chiedo perché i supereroi siano tutti uguali.» «Cioè?» domanda Nash. «Hanno tutti un mantello, una maschera o una tuta particolare. Il mio no.» «Il tuo com'è?» «Il mio porta le Vans.» -- highest rank: #51 in fanfiction Cover by: MaryStoriex