Non credo di aver mai sentito il mio cuore battere così forte prima d'ora contro il petto. Continuo a passare le mani umide sul tessuto dei pantaloncini, mentre parte dell'ansia la scarico battendo incessantemente la gamba sul tappetino sporco della macchina, la maggior parte del tempo senza nemmeno rendermene conto. Sto tremando dentro e lo stomaco è da questa mattina che lo sento attorcigliarsi su sé stesso. Sto malissimo. Ogni tanto lancio uno sguardo rapido verso il sedile del guidatore per vedere se Shawn avesse intuito il mio irrequieto stato d'animo, ma è così assorto nei suoi pensieri, con gli occhi fissi sulla strada impegnato a canticchiare, da non rendersene minimamente conto.
Dopo la discussione di quasi un mese fa con Nash non sono più riuscita ad essere veramente me stessa insieme Shawn. Ogni volta che gli ero vicina, quando ci baciavamo e stringevamo, riuscivo a visualizzare solamente quello che negli ultimi mesi si era trasformato dal mio peggior incubo al ragazzo a cui non riuscivo a smettere di pensare. Dopo avermi confessato che gli piacessi, dentro di me è scattata una molla. Si è accesa quella lampadina la cui luce ho cercato di spegnere troppe volte per timore di qualcosa che non volevo si avverasse. Nash mi piace e ripetermelo mi fa ancora un certo effetto. Ho passato tutta la mia vita a non sopportarlo, a litigarci per le cose più futili che uno potesse immaginare e a disprezzare qualsiasi cosa facesse, non permettendomi di scoprire quel suo lato sensibile che ho avuto modo di conoscere solo durante questa nostra convivenza forzata. Nessuno dei due si è mai dato la possibilità di farlo.
Da quando ci siamo confrontati sui nostri sentimenti, non ci siamo quasi più rivolti la parola: Nash non ne voleva più sapere né di me e men che meno di Shawn. Sapevo che qualche sera uscissero insieme agli altri ragazzi, e non ho mai voluto provare ad immaginare come si sentisse in quella situazione. Vedere l'amico che gli ha soffiato la ragazza che gli piaceva, sentirsi inferiore per non avere ciò che desiderava più di quanto non volesse confessare. Shawn primo, e lui sempre e inesorabilmente la secondo. Quello che non sa, però, è che le cose cambieranno dopo questo pomeriggio, che in realtà è stato Nash ad occupare il primo posto nel podio del mio cuore in queste ultime settimane, e Shawn verrà presto a scoprirlo. Sarà una delle cose più difficili da portare a termine, ma è ciò che devo fare. Per me, per Nash, ma soprattutto per Shawn. È il ragazzo che ogni madre sogna per la propria figlia, e per come mi sono comportata, sicuramente non merito niente di ciò che ho vissuto in questo breve periodo insieme a lui. Non mi merito Shawn, punto. E ho deciso di farglielo sapere questa mattina, senza darmi il tempo per realizzare cosa stessi facendo.Dopo qualche minuto trascorso in compagnia della voce di Shawn, ci fermiamo nel parcheggio di un parco vicino ai centri estivi dove lavoriamo io e Nash. Guardo Shawn dritto negli occhi e mi paralizzo nell'esatto momento in cui realizzo che avrei fatto tornare a casa questo meraviglioso ragazzo con il cuore a pezzi, senza meritarselo per alcun motivo. Non è giusto. Anche lui ricambia lo sguardo, rivolgendomi un sorriso confuso.
«Ehi, tutto bene?» mi domanda.
Non riuscendo a guardare altrove, scuoto la testa, forzando un sorriso. Inizio a giocherellare con le mani, nella speranza di guadagnare del tempo per formulare qualcosa di senso compiuto da dire, ma non ci riesco. La gola si chiude e gli occhi si riempiono di lacrime.
Non ce la faccio, penso.
Percepisco Shawn raddrizzarsi sul sedile, allungando una mano verso la mia coscia e iniziando ad accarezzarla, mentre l'altra la tiene delicatamente appoggiata alla mia spalla.
«Devo preoccuparmi?»
Mando giù il groppo che mi blocca le parole e lo guardo negli occhi, vedendo cambiare in pochi istanti la loro sfumatura, da comprensivi a preoccupati.
«Sono stata una persona terribile, Shawn» dico tutto d'un fiato.
Mi guarda confuso. «Cosa significa?»
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My hero wears Vans || Nash Grier
Fanfiction«Io mi chiedo perché i supereroi siano tutti uguali.» «Cioè?» domanda Nash. «Hanno tutti un mantello, una maschera o una tuta particolare. Il mio no.» «Il tuo com'è?» «Il mio porta le Vans.» -- highest rank: #51 in fanfiction Cover by: MaryStoriex