Entro dentro casa furiosa, con il bisogno assoluto di sfogare tutta questa rabbia contro qualcosa, contro qualcuno. E l'avrei voluta sfogare su Nash, riempirlo di botte, fargli gli occhi neri e il labbro gonfio, ma era stato lui a farmi salire tutta questa rabbia, e scagliarla su di lui forse me ne avrebbe fatta venire dell'altra. Quindi era meglio evitare, era meglio evitarlo. Entro in bagno con i vestiti più pesanti di me, li butto nella vasca e accendo l'acqua. Dopo cinque minuti, quando la vasca è riempita a metà, spengo il getto dell'acqua e lascio a mollo i vestiti. All'improvviso la porta del bagno si spalanca e sbatte, facendomi sobbalzare.
«Francesca! Che cazzo ti prende?»
«Ehi, quello che dovrebbe chiederlo sono io a te, sorellina. Quindi, che ti prende?» Sposta lo sguardo da me alla vasca e poi di nuovo a me.
«Abbiamo fatto un video con Nash, uno di quello che se dai una risposta sbagliata ti riempiono di cibo...»
«E tu hai perso.»
«No, ma mi hanno imbrattata lo stesso, e per di più è stato Nash a farlo. Sono tornata a casa scazzata e non ho neanche finito il video. Lo stanno continuando da soli» e indico velocemente fuori dalla finestra. Poi mi viene in mente che tutto il pomeriggio mia sorella è stata con Will.
«E te? Con il tuo principino come è andata?» Sul suo viso nasce un sorriso a trentadue denti e comincia a ridere.
«Ci siamo baciati, tante tante volte e poi mi ha detto che in uno di questi giorni mi fa una sorpresa.» Con un gesto dolce della mano si sposta una ciocca di capelli biondi.
«C'è del tenero, allora» mormoro a mia sorella.
«Io spero non ci sia solo del tenero. Spero ci sia di più. Cavolo Alessia, Will mi piace veramente tanto. Spero che lui provi lo stesso che provo io. Ti giuro, ci resterei malissimo se non fosse così.»
«Vedrai che sarà così. Vi guardavo al lago e lui ti guardava come papà guardava mamma: perso, innamorato perso.»
«Dici sul serio?» Il suo sguardo si illuminò come se fosse sceso in terra il Messia.
«Sì, dico sul serio.» Francesca si alza e mi stringe in un caloroso abbraccio.
«Grazie, Ale.» Non dico niente, ma la stringo più forte a me.
«Ormai anche tu dovresti trovare qualcuno che ti interessi.»
«E chi? Insomma, non c'è nessuno che mi interessa e nessuno a cui interesso. E poi adesso non me la sento, cioè non sento il bisogno di fidanzarmi.»
Mia sorella mi squadra con quei suoi occhi color nocciola e poi sospira.
«Secondo me tu ed Hayes stareste bene insieme.» Sbarro gli occhi.
«Cosa?! Io e-... No, no, no. È il mio migliore amico, non riuscirei ad andare oltre con lui.»
«Sappi che la relazione "migliori amici" tra maschio e femmina non dura moltissimo. Dopo si passa alla vera e propria relazione.»
«Sì, ma fra me ed Hayes non nascerà mai niente.»
«Tu questo non lo sai.» Mi guarda con uno sguardo che la sa lunga.
«Tra me e lui non ci sarà mai NIENTE» e sottolineo l'ultima parola.
«Se non è Hayes, sarà qualcun altro. Oggi eri in compagnia di un mucchio di figoni della madonna, cazzo. Se fossi in te farei di più la troia.»
«Francesca!» la rimprovero. «Non farei mai una cosa del genere per attirare l'attenzione dei maschi, soprattutto se si tratta di quel branco senza cervelli.»
«Però sono belli.» Ci penso su un attimo, avvicinandomi a lei.
«Sì, ma non sono il mio tipo. Per carità, sono tutti e quattro simpatici, ma non mi metterei mai con uno di loro.»
Francesca sta in silenzio per qualche istante e poi si gira per guardarmi.
«Io mi farei Cam.» La guardo scioccata.
«Tu?» mi chiede successivamente.
«Io?»
«Mmh.» Mi guardo intorno e decido di scegliere Cam, ma mia sorella subito mi interrompe.
«Non puoi dire lo stesso che ho scelto io.» Impreco sottovoce.
«Allora nessuno.»
«Non ti credo» dice ridendo.
«Allora non credermi.»
«Dai, Ale!» Sbuffo e poi ritorno a guardare mia sorella.
«Penso Gilinsky.»
«E Nash?» Oddio, mai e poi mai.
«Assolutamente no. Non capisco neanche come ti sia venuta in mente questa opzione.»
«Beh, è bello. Io me lo farei se fossi in te.»
«No, se fossi in me lo odieresti. Quindi niente Nash. Mi spiace.» Francesca fa un sorriso dispiaciuto e poi si alza e mi guarda negli occhi.
«Comunque puzzi. Sei disgustosa con tutte 'ste robe addosso.»
«Lo so. Per questo stavo cercando di farmi una doccia, ma una ragazza rompi palle è venuta in bagno e non mi ha lasciato lavarmi. Dovresti prendertela con lei.» Mia sorella fa una risata e poi esce dal bagno. Finalmente riesco ad entrare in doccia e mi tolgo via tutto quello schifo.
Uscita mi ritrovo un messaggio di Cam:
Hei! Ma dove sei?Io: Sono appena uscita dalla doccia.
Cam: Ritorni qui?
Io: Ovviamente no
Cam: Salutaci almeno
Io: "Ciao"... fatto
Cam: Daiiii
Cam: Affacciati alla finestra.
Mi avvoltolo nell'asciugamano e con calma apro la finestra. Non faccio in tempo a riconoscere tutti i volti giù che vedo volare un pomodoro proprio nella mia direzione. Riesco a schivarlo, ma prende in pieno la finestra con un gran tonfo.
«Ma che ti prende?» urlo a Nash sapendo che era stato lui a tirarlo. Cam dietro di lui ride come un cretino. Li avrei ammazzati quei quattro gatti. Tutti. Non ne avrei lasciato uno vivo.
«Scusa tesoro, ma non uscivi più da quella doccia.» Quel tono da sbruffone che aveva Nash nei miei confronti era un qualcosa di insopportabile. Quel poco che riesco a prendere del pomodoro sul vetro della finestra lo lancio addosso a Nash mentre è di spalle che parla con Cam. Quella che ride adesso sono io. La maglia celeste di Nash adesso aveva anche degli accenni di rosso pomodoro. Doveva sfilare per Victoria's Secrets.
«Ma che fai?» urla.
Afferro la maniglia della finestra pronta a chiuderla e poi fisso il mio sguardo fumante negli occhi di Nash.
«Scusa tesoro, ma mi stai in culo!»
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My hero wears Vans || Nash Grier
Fanfiction«Io mi chiedo perché i supereroi siano tutti uguali.» «Cioè?» domanda Nash. «Hanno tutti un mantello, una maschera o una tuta particolare. Il mio no.» «Il tuo com'è?» «Il mio porta le Vans.» -- highest rank: #51 in fanfiction Cover by: MaryStoriex