Dopo che Nash è ritornato a farci compagnia, ci mettiamo d'accordo per iniziare a vedere un film insieme sul divano. Cameron ha insistito di voler assolutamente vedere un film d'azione, uno che centri con 007. Io, invece, ho continuato ad essere dell'opinione che un bel film comico o demenziale sarebbe stato fantastico. Tutta la tensione che ho respirato negli ultimi minuti ha bisogno di essere spazzata via, e una buona risata non può far altro che aiutare. Fatto sta che alla fine sono riuscita a convincere Cameron a guardare Jack & Jill.
***
Il film è ormai quasi finito e le pizze che abbiamo ordinato dovrebbero arrivare a momenti. Nash, vicino a me, continua a muoversi e a sbuffare. Mi piacerebbe capire cosa gli stia prendendo. Spero solo non centri niente con quello che mi ha rivelato Cam mentre lui era in bagno. Come può essere possibile? Come può nascere dopo tutti questi anni di disprezzo, frecciatine e insulti un qualcosa di oltre la semplice amicizia? È impossibile. Se anche ci fosse qualcosa, se Nash nutre anche solo una piccola cotta per me, come potrebbe funzionare? Come si comporterebbe nei miei confronti? Sarebbe dolce e simpatico, o rimarrebbe il solito scorbutico?
A spazzare via tutti questi interrogativi ci pensa il suono acuto e fastidioso del campanello. Come se fosse il padrone di casa, Cam si avventa con rapidità alla porta.
«Offro io» dice mentre saluta con un cenno del capo il fattorino e si avvicina alla cucina con i cartoni delle pizze in mano.
Gli sorrido. «Grazie, Cam.»
Mentre lui si occupa di aprire i cartoni, mi avvicino alle frigorifero in cerca della Coca-Cola o di qualsiasi altra bevanda che possa accompagnare la pizza. Per mia fortuna, appena apro lo sportello, trovo una bottiglia già aperta di Pepsi. La prendo e con la mano libera cerco di prendere anche dei bicchieri.
«Faccio io.»
La profondità e la freddezza della voce di Nash alle mie spalle mi paralizza all'istante, facendo sì che lui possa prendere al posto mio i bicchieri. Lancio uno sguardo veloce nella direzione di Cameron, che ci sta guardando serio e pensieroso.
Mi avvicino nuovamente al tavolo per appoggiare la Pepsi, poi mi siedo vicino a Cam. Appena apro il cartone della mia pizza, il profumo della mozzarella e del pomodoro comincia a pizzicarmi le narici, facendomi venire automaticamente i borbotti alla pancia; quindi non esito un solo secondo a cominciare a divorarla. Mentre mangiamo, ci perdiamo nelle nostre chiacchiere, a commentare qualche scena del film appena visto e a riorganizzare serate come questa.***
«Grazie per la serata ragazzi.»
«Grazie a te per essere venuto, Cam» gli sorrido mentre lo accompagno alla porta. Nash si è riintanato in bagno e ha salutato l'amico solamente con un cenno della mano.
«Ci vediamo, allora. Dovremmo rimetterci d'accordo per un'altra serata, così ti posso aiutare con Nash», ammicca.
«Penso di potermela cavare» ridacchio. «Non devo preoccuparmi di niente, per fortuna.»
«Io mi preoccuperei del suo cuore.»
Cosa?
«Ciao, Alex. A presto.»
Sconcertata e confusa, guardo Cam allontanarsi e raggiungere la sua auto. Quando vedo il Range Rover partire, ritorno dentro casa, dirigendomi verso il divano.
Io mi preoccuperei del suo cuore.
Cosa voleva dire Cameron? Magari stava scherzando.
Però era troppo serio per avermi fatto uno scherzo o solo avermi presa in giro. Di sicuro faceva riferimento alla conversazione che abbiamo avuto in cucina, che io interesso a Nash.
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My hero wears Vans || Nash Grier
Fanfiction«Io mi chiedo perché i supereroi siano tutti uguali.» «Cioè?» domanda Nash. «Hanno tutti un mantello, una maschera o una tuta particolare. Il mio no.» «Il tuo com'è?» «Il mio porta le Vans.» -- highest rank: #51 in fanfiction Cover by: MaryStoriex