27 gennaio 2018
Un infortunio.
Non avrei mai pensato di trovare sollievo in una delle cose che più mi spaventavano quando ho iniziato a pattinare.
La prima volta che ho indossato i miei meravigliosi pattini bianchi ed ho iniziato a muovermi con una naturalezza indescrivibile sulla pista di ghiaccio mi sono ripromessa di fare di questo sport tutta la mia vita.
Non desideravo altro, volevo fare la pattinatrice, volevo passare intere giornate a roteare su me stessa, a sentirmi libera e indossare quei meravigliosi pattini.
Ricordo perfettamente ancora la mia prima lezione con lui, la causa di tutta la mia intera sofferenza e il mio odio irrefrenabile per quello che un tempo era tutta la mia vita.
«Harry, Margot, voi siete i migliori pattinatori che io abbia mai allenato! Il ghiaccio vi scorre nelle vene, voi siete destinati a fare questo sport per tutta la vostra vita perciò fate tesoro del vostro corpo e della vostra mente.»
Ce lo ripeteva ad ogni santissimo allenamento e anche prima di ogni gara e noi, completamente e perdutamente pendenti dalle sue labbra, ascoltavamo ogni sua singola parola prendendola come sacra.
Se mi diceva di fare tesoro del mio corpo, allora perché lui lo usava come gli pareva e piaceva? Perché mi lasciava quegli orrendi lividi e perché continuava a ripetermi che proprio il mio tesoro, il mio innocente corpo da quindicenne, era suo e di nessun altro?
L'ho capito troppo tardi quello che mi stava facendo realmente e mi sono sentita una perfetta idiota a non averlo realizzato prima, ad avergli permesso di abusare di me per ben tre anni senza che io facessi nulla per fermarlo, perché sì, ci ho messo tanto anche a dirlo ad alta voce ma lui stava abusando di me.
Credevo solo che mi volesse tanto bene, che fosse normale tutto quello, che il nostro fosse un rapporto speciale che nessuno poteva a capire, o almeno era questo quello che lui mi ripeteva dopo ogni nostra "lezione privata" nel suo ufficio.
Io lo ripetevo solo per auto convincermi che fosse davvero così.
Ho provato a dirlo alla mia famiglia, ho provato a dirlo ad Harry, a Noah, ho provato a dirlo perfino a Niall, il mio fratellastro, ma appena aprivo bocca non uscivano le parole, rimanevano bloccate nella gola.
Come potevo dire alle persone che più amavo in assoluto che il mio viscido allenatore sessantenne stava abusando di me da quando avevo quindici anni?
Non potevo o forse non volevo dirlo per non farli soffrire.
La soluzione è stata solo una, dolorosa e stupida, ma preziosa per la mia sanità mentale.
Due settimane fa, dopo una delle solite "lezioni private" sono scoppiata a piangere nello spogliatoio e mi sono promessa che quella sarebbe stata l'ultima volta, mi sono promessa che Benedict Fisher non mi avrebbe più fatto del male e che non mi avrebbe più sfiorato nemmeno con un dito.
Sono andata a casa, sono corsa nella mia camera e ho pensato che l'unico modo fosse l'infortunio, l'unico modo per salvarmi era rovinare quello che lui amava tanto:
il mio corpo.Non ricordo con quale forza né con quale coraggio mi sono buttata giù dalle lunghe e ripide scale di casa mia per rompermi entrambe le gambe, a dire il vero non ricordo proprio niente perché ho sbattuto anche la testa procurandomi un leggero trauma cranico quella sera.
Era lui, è stata colpa sua se mi ero ridotta così e mi odio.
Mi odio terribilmente perché non ho trovato la forza di parlare, perché ora non starà facendo del male a me, ma magari sta iniziato ad abusare di altre ragazzine della mia età o anche più piccole!
Dovevo parlare, dovevo dire la verità fin dall'inizio ma non è facile, non è facile per niente.
Per colpa sua ho iniziato ad odiare l'unica cosa che la piccola me si era ripromessa di fare per tutta la vita.
Per colpa di Benedict Fisher non ho più messo piede nella mia seconda casa, lo Skating Club di Boston.
Per colpa sua ho smesso di pattinare, ho perso Harry, ho perso Noah, ho smesso di fidarmi delle persone e sono radicalmente cambiata.
Caro diario, oggi è il mio diciottesimo giro intorno alla terra e, per il quarto anno consecutivo, non desidero altro se non morire.
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𝐂𝐎𝐋𝐃 𝐀𝐒 𝐈𝐂𝐄
Fanfiction- Zayn Malik and Dove Cameron - "𝐁𝐫𝐨𝐰𝐧𝐢𝐞, 𝐭𝐮 𝐬𝐞𝐢 𝐟𝐫𝐞𝐝𝐝𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐢𝐥 𝐠𝐡𝐢𝐚𝐜𝐜𝐢𝐨 𝐬𝐮 𝐜𝐮𝐢 𝐩𝐚𝐭𝐭𝐢𝐧𝐢" ⚠️ la fanfiction parla di tematiche molto delicate e sono presenti scene di sesso esplicito