𝑃𝑟𝑒𝑚𝑒𝑠𝑠𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑖𝑙 𝑙𝑒𝑡𝑡𝑜𝑟𝑒

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❛𝗟𝗔 𝗖𝗜𝗧𝗧𝗔̀ 𝗗𝗜 𝗣𝗢𝗟𝗩𝗘𝗥𝗘❜

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A Dustville non è importante esser buoni o cattivi, ma esser vivi e rimanere tali il più a lungo possibile... che sia con astuzia, forza fisica, prepotenza, agilità, seduzione o inganno, non è rilevante. Vale tutto nella città di polvere, purché si sopravviva. In un luogo come questo, colorato di tinte bianche e nere, possono regnare solo il vizio e la corruzione. Tutto è permesso, le regole sono flessibili, cambiano, si evolvono a seconda di chi hanno davanti. 

Dustville è la città più noir che esista. Isolata dal resto del mondo, dalla civiltà, sembra quasi un universo parallelo. Non la si trova su carta. I confini non sono segnati in nessuna mappa. Per finire a Dustville devi volerla trovare, devi desiderarla o essere estremamente sfortunato nell'incapparci. La città di polvere è un organismo morente abitato da parassiti criminali, uno peggiore dell'altro, la feccia della feccia. 

Ebbene sì, caro lettore, la vera protagonista di questo racconto è lei. Così funziona il noir metropolitano: ti rapisce in una fogna urbana e non ti dà modo di guardare oltre i suoi confini, il tutto condito da musica jazz, personaggi caricaturati, combattimenti grotteschi e al limite dell'umano, dialoghi che talvolta rasentano il nonsense, ridicola epicità, inseguimenti e botte... tante botte. È la città corrotta a far da primadonna, nel nostro caso contaminata da una cellula tumorale che si espande ormai da decadi sotto il controllo di un'unica storica famiglia: i Kray. La maestosa villa erge sul colle più alto, tutto vede e tutto sa, crescendo i piccoli figli del demonio: Dwight, Kara, Dean e Colin. In piena metropoli, invece, vige caos e ingiustizia. Ma vi è un'eroina in mezzo a tanta melma. Il suo nome è Nana Yoshima, figlia di una leggenda che si dà ormai per morta: Vasilisa Yoshima, la volpe bianca dalle nove code. Ed è proprio la sua presenza a star muovendo le acque, attirando l'attenzione di un'organizzazione criminale rinomata in tutto il globo: la Yakuza. 

Nana è la nostra protagonista fittizia, illusoria; una psicopatica, una sadica assassina dagli atteggiamenti infantili. L'eroina della storia è dunque la colpevole, la "giustiziera" violenta che lotta per la sopravvivenza.

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