Cammino silenziosamente sulla strada per l'autobus mentre guardo in basso le mie scarpe che sbattono sulle pozze d'acqua bagnandomi i pantaloni.Salgo sull'autobus appena passa e mi siedo in un posto infondo.
Guardo le gocce di pioggia scendere lungo il finestrino mentre ascolto musica con le cuffiette.<<Sophie!>> Jessica mi saluta stringendomi in un abbraccio che non ricambio.
<<Ciao Jessica>> sorrido flebilmente per poi lasciarle spazio accanto a me.<<Nuovo anno, nuove esperienze>> esclama euforica.
<<E sempre meno anni di scuola>> aggiungo.
<<Sento che sarà il nostro anno>> si butta sul sedile e guarda in alto sognando chissà quale fantastico anno in arrivo.<<Lo dici tutti gli anni>> sbuffo.
<<Questo sento che lo sarà davvero>> alzo gli occhi al cielo e torno ad ascoltare musica godendomi la tranquillità dell'autobus.Scendiamo e ci dirigiamo verso l'entrata della scuola.
<<I primini sono così carini!>> Jessica ride saltellando, è sempre così euforica il primo giorno di scuola.Entriamo in classe e prendiamo i posti in fondo, mi viene il mal di stomaco al pensiero di un nuovo anno.
Sento un vociferare fuori dalla porta e subito dopo vedo entrare Jack Harrison e i suoi amici.
Io e lui senza un motivo ben preciso non ci sopportiamo dal primo giorno di liceo, ci scambiamo occhiate schifate ogni volta che ci vediamo e pur stando nella stessa classe non ci siamo praticamente mai parlati se non per scambiarci parole maleducate.
Mi rivolge uno sguardo di disapprovazione e si siede il più lontano possibile da noi.
<<Insopportabile>> Jessica sbuffa rumorosamente e torna concentrarsi sul suo libro dopo aver ricambiato la smorfia a Jack.
La prima ora passa velocemente e la seconda la passo con le cuffiette nascoste tra i capelli.
Non vedo l'ora di tornare a casa e starmene tutto il pomeriggio chiusa in camera mia.
Il telefono è appoggiato sul banco quando ad un certo punto vibra.
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Papá
Torna a casa presto, ho una notizia da darti.Non rispondo, riappoggio il telefono sul banco e torno a concentrarmi sulla pioggia.
Al termine delle lezioni mi dirigo verso l'uscita, quando vengo attirata dallo schermo di un telefono che si scende.
È quello di Jack.Mi guardo intorno in cerca di lui o di qualcun'altro, non c'è nessuno.
Mi sporgo verso il suo banco e leggo il messaggio:
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Mamma
Ho una notizia, ti aspetto.Come mio padre. È una coincidenza? Ho letto bene?
Mi avvicino un'altro po per assicurarmi di aver letto bene ma la porta si apre ed io salto in aria.<<Che cazzo fai?>> Jack viene verso di me, mi sposta con una spallata e prende il telefono.
<<Scusami>> mi allontano silenziosamente ma prima che possa uscire dalla porta mi ferma.<<Fatti gli affari tuoi, capito?>> mi sbatte contro la porta e me lo dice a pochi centimetri dalla faccia.
<<Stammi lontano>> lo spintono via ed esco dalla classe.
Per un momento mi sono spaventata, ma non permetterò a nessuno di parlarmi così.<<Eccoti!>> Jessica mi saluta alla fermata del bus <<credevo fossi sparita>> saliamo sull'autobus e ci sediamo come sempre all'ultimo posto.
Mentre lei mi parla delle sue vacanze io sono concentrata sul ragazzo moro dagli occhi azzurri di fronte a me.
Mi guarda in un misto di rabbia e disinteresse, ma mi guarda e continua a farlo, senza distogliere i suoi occhi dai miei.Guardo fuori dal finestrino e mi capita, come sempre, di guardare il cielo e di pensare a mia madre.
Ci sono alcuni momenti che mi manca più di altri, a volte vorrei che ci fosse lei a farmi compagnia i giorni interi in cui mio padre non è a casa.
Ora che ha trovato una nuova compagna, Grace, sembra essersi dimenticato di mia madre, come se non fosse mai esistita.
Il suo ricordo invece per me è ancora nitido, e lo sarà per sempre.<<Arrivati>> Jessica si alza e io dietro di lei, la trattengo dietro in modo che prima possa scendere lui e poi noi.
<<Mio padre vuole che vada a casa, ci vediamo domani>> la saluto velocemente e mi allontano.
Nella strada per casa cammino velocemente ma poi mi rendo conto che qualcuno è dietro di me.
Jack sta facendo la mia stessa strada, da quando mai?Anche lui mi guarda incuriosito, come se non capisse per quale motivo io cammino davanti a lui.
Arrivo di fronte casa mia, e mi dirigo verso la porta.
Mi guardo dietro per vedere se lui c'è ancora e lui sta osservando casa mia e controllando il telefono.Perché è davanti a casa mia?
Oltrepassa il mio cancello e viene verso di me, mi assale il panico.
<<Che stai facendo? È casa mia>> lo fermo prima che possa raggiungere la porta.
<<È qua che devo venire>> mi supera e si avvicina alla porta.Rimango sbigottita per un attimo poi gli vado dietro.
<<Beh apri?>> mi incita indicando le chiavi che ho in mano.Una volta aperta la porta non si fa problemi ad entrare.
<<Non è casa tua, stai fermo>> gli corro dietro dopo aver chiuso la porta.<<Stai zitta, per favore?>> procede verso il salotto.
Sto per ribattere ma vedo mio padre seduto sul divano con accanto una donna alta e bionda.<<Mamma?>> Jack guarda prima sua madre e poi me ed io faccio lo stesso con mio padre.
Che sta succedendo?
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Amore e odio
Chick-LitSophie ha avuto un'infanzia memorabile nella grande città di Manchester finché alla tenera età di cinque anni non ha perso sua madre in un incidente stradale. Suo padre ha sempre lavorato molto e rimanendo per lo più sola, dalla solare bambina che...