Scusate per la lunghezza del capitolo, ma non volevo interrompere il momento. 🫶🏻Non ci posso credere che mi trovo in questa situazione di merda.
Guidato da David, con Jessica come unico supporto, un esercito di mafiosi fuori di testa pronti a spararci: praticamente destinati al fallimento.
Jessica urta con il piede una pietra e per poco non cade dentro ad un cespuglio di rovi.
Fortunatamente le afferro un braccio e la rialzo, risparmiandole tanto dolore.Lei mi concede un sorriso di ringraziamento e poi si incammina di nuovo dietro a David.
Pensare che fino a due settimana la detestavo: lei e la sua migliore amica impertinente. La stessa che ora sto andando a salvare perché ho scoperto essere la ragazza che amo.
Poteva andarmi peggio di così? La fortuna non è decisamente dalla mia parte.
Arriviamo davanti ad una grande porta in ferro, blindata, che in altezza si estenderà fino ai due metri e mezzo.
<<Siete addetti al riparo dei computer della sala ovest, se ve lo domandano>> David suona il campanello sporgente al lato della porta massiccia.
La telecamera in alto sul muro punta verso di noi e una luce rossa comincia a lampeggiare.
<<Identificati>> dall'altra parte di un altoparlante, che non riesco ad individuare, esce una voce metallica.
<<Ho trovato i due addetti alla sala ovest qua fuori, posso farli entrare con me?>> sento il tremolio della voce di David, deve essere parecchio in ansia.
Chissà se come nei film dal muro escono dei fucili che puntano direttamente alle nostre teste.
La porta ha improvvisamente uno scatto e si apre di qualche millimetro.
Ci guardiamo a vicenda e dopo esserci assicurati di aver nascosto bene le pistole nel retro dei pantaloni.
<<Jack, come la troveremo?>> mi sussurra Jessica all'orecchio. È chiaramente preoccupata per la sua amica e probabilmente anche per noi.
<<Non lo so, ma la troveremo>> le rispondo seguendo David lungo un infinito corridoio.
Camminiamo sul pavimento, che sembra fatto di latta dal rumore ovattato che produce, e giriamo diversi corridoi prima di fermarci ad un incrocio.
<<Non so esattamente dove la tengono, molto
probabilmente nella sala degli interrogatori, che è a destra, ma tecnicamente voi, come meccanici per i computer, dovreste andare a sinistra>> ci spiega, sottovoce.<<Bene, sappiamo dove andare>> mi giro verso destra e comincio a camminare in quella direzione.
<<Jack aspetta, mi rimprovera Jessica <<se vogliamo fare questa cosa bene non dobbiamo mettere a rischio anche la nostra vita>>.
<<Senti, non mi fido nemmeno di questo svitato, ora che siamo qua dentro non mi fingerò un cazzo di elettricista, troverò Sophie ed usciremo da qui>> alzo la voce, forse un po' troppo, ed un vociferare si avvicina dal corridoio di destra.
Merda.
<<Dobbiamo andare>> David prende la strada di sinistra accelerando il passo il più possibile cercando di non destare sospetti.
<<Ehi voi! Sono degli impostori, siamo noi i veri elettricisti!>> grida un uomo, con decisamente tre pance di troppo e folti baffi neri.
Tre uomini snelli, vestiti di bianco e con un giubbotto antiproiettile, escono da dietro l'angolo e cominciano a correre verso la nostra direzione.

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Amore e odio
ChickLitSophie ha avuto un'infanzia memorabile nella grande città di Manchester finché alla tenera età di cinque anni non ha perso sua madre in un incidente stradale. Suo padre ha sempre lavorato molto e rimanendo per lo più sola, dalla solare bambina che...