Fiducia

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La casa all'interno ha decisamente un'altro aspetto.

Sembra completamente rifatta a nuovo: il soffitto è retto da travi in legno lucido, il pavimento è coperto da una moquette rossa e il divano è in pelle nera con decorazioni dorate.

<<Wow, non sembrava così da fuori>> ammetto.

<<È una copertura, non tutti dovrebbero accedere a questo posto>> ci fa cenno di accomodarci sul divano e così facciamo.

<<Bene, come posso esservi utile?>> si siede di fronte a noi e ho l'impressione di aver già vissuto questo.

<<Beh cerchiamo informazioni su i nostri genitori o il perché la palla di neve ci ha portati qui>> mi torturo le mani dal nervosismo.

<<Posso vederla un attimo?>> parla riferendosi alla
palla di neve.

Mii tende la mano e gliela allungo.

<<Incredibile>> sorride divertito come se fosse per lui una cosa quasi impossibile avercela tra le mani.

<<Può dirci quello che vogliamo sapere?>> si intromette Jack mentre lui è intento ad osservare l'oggetto tra le sue mani.

<<Vi dirò tutto ciò che volete sapere solo se mi lascerete questa un giorno, quando farete ritorno domattina sarà tutta vostra e potrete chiedermi ciò che volete>> mi porge la mano perché io possa stringerla.

<<Mi stai dicendo che abbiamo fatto tutta questa strada per barattare tempo e un pezzo di vetro con questo?>> parla Juliette.

<<Come facciamo a non sapere che quando torneremo non sarai qua ne tu ne la palla?>> domando titubante.

<<Ci sarà un motivo se questa palla di neve vi ha portati qui, se si fidava tua madre credi di poterlo fare anche tu?>> il tono convincente della sua voce farebbe prendere in considerazione le sue proposte a chiunque.

<<Ci dirai tutto? Proprio tutto?>> si fa avanti Carl, puntandogli il dito al petto.

<<Prometto>> si mette una mano al cuore tenendo stretta tra le mani la palla di neve.

Stringo la mano che mi tende di nuovo.

<<Non so perché vi siete fidati, è una pazzia io non lo avrei mai fatto>> ci fa sapere Jessica per l'ennesima volta.

<<Puoi stare zitta per favore?>> Jack tira fuori una sigaretta dalla tasca della giacca.

<<Davvero simpatico, come se ci servisse tutta questa arroganza proprio ora>> si lamenta lei.

<<Come se ci servissero le tue lamentele in questo momento>> continua lui accendendo la sigaretta e portandosela alla bocca.

<<Smettetela>> sono confusa, non riesco a capire se fidarmi di quell'uomo è stato un bene o un male.

Credo di essermi fidata più di mia madre.

Lei evidentemente lo conosceva e se ha dato in mano a mio padre un qualcosa che lo conduceva a lui evidentemente doveva proprio fidarsi tanto.

<<Dal momento che non c'è nulla di più interessante da fare potremmo fare shopping>> propone Juliette fermandosi davanti ad una vetrina di vestiti.

In quel momento mi viene in mente la festa a cui siamo invitati sta sera.

<<In realtà David, il cameriere del bar, sta sera ci ha invitati ad un party li>> annuncio.

<<Dai, chi se lo aspettava che Danny fosse così gentile>> parla Jack ironicamente.

<<Fantastico dobbiamo andare>> ci guarda euforici Juliette.

<<Abbiamo già pronto il negozio di vestiti>> ci incita Jessica indicando la vetrina.

<<Restate voi, io me ne torno a casa>> Jack si allontana e gli altri lo seguono promettendo di tornarci a prendere tra un'ora.

Jessica mi tira dentro al negozio mentre Juliette è già dentro ad ammirare il vestiario.

<<Questo ti starebbe da dio>> Juliette mi trascina per un braccio di fronte allo specchio e mi mette davanti un vestito nero dai riflessi grigi.

<<È vero, ti mette in risalto gli occhi>> si aggiunge Jessica guardando la mia immagine allo specchio.

<<Va bene lo provo>> lo prendo dalle mani di Juliette e mi avvio verso i camerini.

Non sono affollati fortunatamente, c'è solo qualche ragazza che prova altri vestiti o scarpe.

Entro in uno di quelli liberi e indosso il vestito.

Non guardare, non guardare, non guardare

Mi sta bene sulle spalle e sul petto, la scollatura non è troppo accentuata.

Non guardare giù, non guardare giù

<<Ti sta davvero bene>> Juliette irrompe nel mio camerino con due vestiti in mano.

<<Grazie>> inghiottisco un groppo d'aria che mi si è bloccato in gola.

<<So come ti senti, a guardare l'immagine allo specchio e non piacerti nemmeno una volta, ma posso assicurarti che sei davvero bellissima con questo addosso>> allunga la mano per accarezzarmi il braccio ma poi la tira indietro pentendosi dei suoi gesti affrettati.

Mi hanno aiutata le sue parole.

Di certo ora le mie cosce non mi appariranno meno grosse e fianchi più stretti però mi sento decisamente meglio.

Finita la lunga scelta dei vestiti ci avviamo al punto di ritrovo con gli altri.

<<Sarebbero dovuti essere qua un quarto d'ora fa>> Jessica si accascia sul marciapiede, stanca.

<<Se camminiamo facciamo prima>> mi avvio per la strada verso casa seguita da Juliette.

<<Ecco cosa significa riversare la propria fiducia a dei maschi>> Jessica si alza da per terra e ci segue sbuffando.

Non appena entriamo in casa lancio le borse per terra in cerca anche solo di uno di loro.

<<Siete per caso dementi?>> sono comodi distesi sul divano guardando la tv.

<<Sono già le cinque, cavolo non me ne ero reso conto>> ghigna Luke facendo un lungo tiro di sigaretta.

Guardo Jack e anche lui ride divertito.

Mi trattengo dal gridargli contro tutti gli insulti immaginabili ed iniziò a pianificare la mia vendetta.

Lo guardo e gli sorrido beffarda per poi uscire dalla stanza.

<<Allora?>> mi domanda Jessica probabilmente sperando che io abbia tirato un ceffone ad ognuno.

<<Venite con me>> le prendo dai polsi e le trascino in camera con tutto l'occorrente per prepararci per sta sera.

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