L'incidente

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<<Almeno ora abbiamo tempo per parlare>> esclama divertito ispezionando il luogo in cui ci troviamo.

Sbuffo e non lo degno di una risposta mentre cerco ancora campo muovendomi per la sala.

Non è molto grande, è vuota e c'è solo qualche scatolone qua e là pieno di polistirolo.
La stanza è fatta interamente di latta e le pareti sono così leggere che sembrano poter cedere sotto ad una semplice spinta.  

<<Non posso ne chiamare ne scrivere a nessuno mi chiedo come ci troveranno>> esclamo esasperata lascandomi andare sul pavimento freddo della sala.

<<Guarda il lato positivo, sarò l'ultima persona che vedrai prima di morire>> mi fa l'occhiolino.

Mi sta facendo alterare così tanto che penso risalirei a mani nude la tromba dell'ascensore pur di non rimanere qua sotto con lui.

<<Per quanto riguarda il discorso di prima..>> si alza e si avvicina a me.

Mi sposto quando prova a sfiorarmi la mano e vado da un'altra parte della stanza, il più lontano possibile da lui.

<<Sophie il motivo per cui l'ho fatto è che..>> si blocca e si guarda i piedi nervosamente.

<<Che?>> lo incito.
<<Non lo so>> ammette, facendomi ricadere nel buio più totale.

<<Non importa, tanto non succederà più>> mi dirigo verso l'ascensore passandogli accanto e in quel momento mi ferma prendendomi il braccio.

<<Perché devi fare così?>> sussurra, facendomi indietreggiare e colpire contro il suo petto massiccio.

<<Lasciami stare>> riesco a dire, ma il mio copro continua a fare ciò che lui mi sta imponendo di fare.

Sento il suo fiato sul collo e con la punta delle dita sfiora la parte di pancia scoperta.

<<Rilassati>> sussurra ancora, soffiando di proposito sul mio collo, riempiendo la mia pelle di brividi.

Lo odio perché sono consapevole che riuscirebbe a convincermi a fare qualsiasi cosa solo dicendomelo.

Quando appoggia le labbra sul mio collo mi sembra quasi di poter sentire il loro sapore, fresco e salato

Mi giro velocemente mentre lui è ancora concentrato sul mio collo.

Lo afferro per la maglietta spingendolo verso la prima parete che mi trovo davanti.

Il rumore che il tonfo produce si mischia con lo schiocco dei nostri baci e il suono delle nostre lingue che si scontrano tra loro.

Sento finalmente il suo sapore e il respiro caldo accarezzarmi la pelle.

Passa la lingua sul mio labbro inferiore mentre io lo addento il suo causandogli un lamento.

Insinuo le dita tra i suoi capelli folti usandoli per spingere la sua bocca più vicina alla mia.

Fa scorrere le mani lungo  la mia schiena fino a posarle sul mio sedere che stringe con forza facendomi imprecare.

Mi spinge contro di se finché anche io inizio ad ondeggiare contro lui. Sento i pantaloni gonfi spingere sulla mi coscia e la mia intimità inizia a pulsare di desiderio.

<<Cazzo>> ansima nel momento in cui le nostre bocche si dividono per pochi secondi nel tentativo di recuperare fiato.

Poi improvvisamente mi stacco rendendomi conto di quanto la situazione fosse scomoda.

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