Spiegazioni

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Ora la sala non è più come era al nostro arrivo.

In poco tempo si è riempita di almeno una cinquantina di persone, le luci sono spente e l'unica fonte luminosa sono degli sparaluce agli angoli della stanza.

Cerco i miei amici, ma tra i fari che mi puntano la faccia e il ghiaccio secco per dare atmosfera, non vedo nulla.

Jack mi afferma il polso e con lui continuiamo a seguire il signor Miller tra la gente.

Sono tutti vestiti in modo alquanto stravagante: le donne hanno lunghi vestiti sfarzosi e strane maschere mentre gli uomini sono vestiti in eleganti smoking dai più strambi colori.

Raggiungiamo un'angolo della sala più acquattato dove ci sono i nostri amici già seduti.

Juliette è impegnata in un discorso con Carl mentre Luke tenta svariate volte di offrire un drink a Jessica, che rifiuta spudoratamente.

Ci sediamo anche noi e prima che possa chiedere altro il signor Miller si è già allontanato.

Tra la musica e il resto non mi accorgo nemmeno che di fronte a noi è stata posta una grande ciotola di sex on the beach.

Gli altri, eccetto Jack, si fiondano sui bicchieri che hanno portato accanto a si servono il drink.

Lo berrei anche io se solo non avessi un compito, ossia quello di parlare al signor Miller e chiedergli serie spiegazioni.

Poi un ragazzo si palesa di fronte a noi e prende posto.

È alto e ben formato, le spalle sono large e gli zigomi parecchio accentuati.
I capelli biondi gli ricadano a ciuffi sugli occhi e la bocca è piegata in un sorriso.

<<Piacere Will>> mi allunga la mano e io la stringo.

Da una veloce occhiata agli altri poi torna a guardare me.

<<Lavoro per il signor Miller e mi ha chiesto di tenervi compagnia e essere a vostra disposizione durante questa festa>> ci sorride, anzi, mi sorride.

<<Ci teniamo compagnia anche da soli>> ribatte Jack lasciandosi cadere sul divano in pelle.

<<Grazie mille Will>> si fa avanti Jessica mostrando un minimo di gentilezza.

<<Avete bisogno di qualcosa?>> torna a poggiare gli occhi su di me.

<<Si qualcosa che non sia sta schifezza>> si lamenta Luke riferendosi al drink al centro del tavolo.

<<No, grazie>> prima che possa portarci, davvero, dell'altro lo lascio andare via.

Gli altri proseguono le nostre discussioni e io mi lascio andare sul divano, chiudo gli occhi ascoltando il ritmo della musica che mi batte nelle orecchie.

Sento delle dita solleticami il collo e spostarmi i capelli da una parte.

Apro gli occhi istantaneamente ma poi mi lascio andare di nuovo quando due labbra entrano a contatto con la pelle calda del mio collo.

<<Jack, no..>> sussurro, anche se, data la musica, anche se urlassi non mi sentirebbe nessuno.

<<Non ci vede nessuno, non si vede nulla>> morde un punto sotto all'orecchio e prendo una grande boccata d'aria per non perdere il controllo.

Mentre lui non stacca le labbra dal mio collo io porto una mano sulla sua coscia.

<<Che stai facendo?>> afferra la mia mano che è ben salda sulla sua gamba.

<<Paura di quello che potrei fare?>> la mia domanda ha l'aria di averlo disturbato un bel pò e fa un respiro profondo tentando di tenere a bada il nervosismo.

Salgo lentamente con la mano e sento il suo fiato caldo sul mio collo.

<<Smettila Sophie>> mi sussurra con voce rauca all'orecchio.

<<Mh, mh>> salgo ancora più e la sua mano mi afferra il polso con violenza.

<<Ho detto basta>> sposta la mia mano e la appoggia sul divano per poi portare la sua sopra il mio ginocchio.

Si appropria di nuovo del mio collo, lo bacia e lo morde e mi sento avvampare all'istante mentre le mie gote si fanno rosse.

Mi guardo in giro di sfuggita quando quando scorgo il signor Miller e un'altro uomo vestito in nero in fondo alla sala che parlano.

Metto a fuoco assottigliando gli occhi e tra le luci riesco a intravedere ciò che il signor Miller tiene in mano.

È la palla di neve.

Cosa ci fa con la mia palla di neve?

La osserva attentamente e la alza sopra la testa,
legge la scritta e da l'espressione si direbbe che non è affatto sorpreso.

La rabbia mi accieca, non vedo altro se non lui con la mia palla di neve.

Senza pensarci due volte mi alzo di scatto e vado verso di lui facendomi spazio tra la folla.

Sembra notare il mio arrivo e subito fa cenno all'uomo accanto a lui di mettersi di fronte a me e di non lasciarmi passare.

<<Spostati>> una voce giunge dietro di me e intima l'uomo che mi sbarra la strada a spostarsi.

Poi sento anche altri arrivarmi alle spalle e quando mi giro noto che sono tutti dietro di me.

L'uomo si sposta e fa intravedere la minuta figura del signor Miller che scuote la testa con disapprovazione.

<<Credo sia arrivato il momento delle spiegazioni>> mi avvicino e afferro la palla dalle sue mani.

<<Seguitemi>> è tutto ciò che ci dice prima di avviarsi nuovamente alle scale.

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