La festa

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Una volta rivista Jessica non le avevo nominato ne la lettera ne la palla di neve a casa di Carl.

È elettrizzata all'idea della festa e non posso metterle sulle spalle problemi che non la riguardano, ingiustamente.

Ormai ho perso il conto degli alcolici che sono sparsi sul tavolo, ma Kylie sostiene che siano ancora pochi.

Non ho mai organizzato feste del genere, per lo più a casa mia, quindi non ho idea di cosa dovrebbe e non dovrebbe esserci.

<<E se mi distruggono casa?>> ogni volta che penso alle possibili fini di questa festa mi viene il voltastomaco.

<<Stai tranquilla, sono bravi ragazzi>> Kylie ci fa l'occhiolino e io e Jessica ci guardiamo con aria titubante.

<<Belle, torno tra un'ora vestita e pronta con gli altri ci si vede>> mi abbraccia un'ultima volta prima di uscire canticchiando.

<<Sono preoccupata>> mi informa Jessica <<prima l'idea mi piaceva di più>> prende uno snack dalla cucina.

<<Pensa a divertirti, io vado a cambiarmi>> annuncio e salgo al piano di sopra.

Entro nella stanza e frugo nell'armadio in cerca del vestito.

È un vestito rosso fuoco, che termina poco più su delle ginocchia. Le spalline sotto sottili e la scollatura non troppo accentuata, non è questo il mio obbiettivo.

Lo indosso in fretta e rimango qualche secondo a fissarmi allo specchio.

Lo sistemo e risistemo ma ogni volta è come se mi rendesse più grossa di quello che già sono.

Le cosce si toccano ancora tra loro e il vestito mostra perfettamente la curva dei miei fianchi troppo larghi.

No, no, no.

Gli occhi mi si riempiono di lacrime, come quella volta nel bagno, e faccio fatica a respirare.

È il vestito a stringermi, perché sono troppo grossa.

Lo sapevo, lo sapevo.

<<Sophie>> faccio un urletto quando sento il mio nome e mi asciugo gli occhi nascondendomi in un angolo della stanza.

<<Va tutto bene?>> non ho il coraggio di guardarlo negli occhi, mi sento già in imbarazzo così.

<<Si, vai via per favore>> vorrei scoppiare a piangere ma non ci riesco ho un groppo in gola che non me lo permette.

Sento le sue mani calde sfiorarmi la schiena e poi si siede accanto a me nell'angolo della stanza, in silenzio.

Rimaniamo in silenzio qualche minuto ancora, ma non è un silenzio imbarazzato, anzi, mi tranquillizza e poco dopo mi alzo.

Ho ancora gli occhi rossi ma ora non sento più il vestito stringermi con l'intento di strozzarmi.

La sua presenza mi ha tranquillizzata, lui mi ha tranquillizza.

'Grazie' vorrei dirgli.

Ma si chiederebbe perché lo ringrazio, e non avrei le forze di spiegarglielo.

Scendo di sotto, dove Jessica ha già indossato il vestito blu oltremare che aveva in programma di
mettere.

Lei è sicuramente più minuta di me, ha due magre gambe lunghe e la vita molto stretta.

Non è molto formosa ma sicuramente il bel viso ricompensa.

Ha due grandi occhi di un azzurro acceso e bellissimi capelli rossi, mossi che le ricadano dolcemente sulle spalle.

<<Sei bellissima>> si complimenta con me stirandomi il vestito lungo i fianchi.

Annuisco dubbiosa.

<<Anche tu>> sorrido come meglio mi riesce e so che lei apprezza i miei piccoli gesti d'affetto.

<<Sai cosa farà lui questa sera?>> mi chiede Jessica sistemandosi il vestito per la millesima volta.

<<No, ma non penso si farà vivo>>.
Annuisce e si siede su una sedia.

<<Ci sarà anche Luke>> dice tutto d'un fiato, come se avesse paura della mia reazione.
<<Quindi?>> noto solo ora che il mascara è sbavato sotto gli occhi, potrebbe quasi sembrare matita.

<<A me piace, Sophie, tanto, ma non credo che lui ricambi>> ha un tono di voce così triste che mi sembra quasi che stia piangendo.

<<C'è di meglio Jess, non per dire>> non è la prima volta che facciamo questo discorso, ma non riesce proprio a capire che tipo di ragazzo è Luke

Ah l'amore. Chissà se lo proverò anche io un giorno nei confronti di un'altro.

Non fa in tempo a rispondere che suona il campanello.

<<Cavolo, cavolo, è lui di sicuro>> Jessica si alza velocemente dalla sedia e corre in bagno a sistemarsi.

Guardo l'orologio. Le nove in punto.

Apro la porta e ciò che mi si piazza davanti è alquanto abominevole.

Davanti alla ventina di ragazzi di fronte casa mia c'è Luke, ovviamente.

<<Ei bella bionda>> appoggiato tranquillamente alla mia porta, con una camicia a fiori aperta per metà e i pantaloni blu a quadri sembra pronto per un party in piscina.

<<Non sono bionda>> il disprezzo che provo nei suoi confronti è chiaro a tutti, ma non molla.

Il resto delle persone sono praticamente tutti ragazzi se non sei o sette ragazze tra le quali Kylie.

Hanno tutti una sfacciataggine irritante nel fare le cose e se non fossero di fronte a casa mia penserei che sono pronti per andare al mare.

<<Entrate>> come mi sposto entrano tutti in un colpo sorpassandomi senza problemi non curandosi di dove mettono i piedi.

<<Ma ciao>> mentre la musica che hanno messo è già alta sento una voce farsi spazio tra le altre.

Mi guardo dietro e vedo Luke mettere un braccio intorno alle spalle di Jessica.

Ho il presentimento che non andrà a finire bene.

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