Rivelazioni

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Jack

È da tutta la durata del viaggio di ritorno che Sophie si muove nervosamente sul sedile dell'auto continuando a chiedermi se mi sento bene e come va la mia ferita.

Il solco è profondo e mi fa abbastanza male, ma non ho intenzione di farglielo presente.

<<Sto bene e non mi fa affatto male, tranquilla>> le ripeto, quando per la millesima volta si avvicina al mio viso per controllarla.

Ogni volta il suo profumo di lavanda fresca mi inonda le narici e la sua bocca mi chiama a se rendendomi difficile resisterle.

<<Dopo te la disinfetto meglio>> mi informa, come se non fosse la settima volte che me lo dice.

Quando sta per avvicinarsi di nuovo la fermo mettendole una mano sulla coscia.

<<Non preoccuparti per me, bambolina, sono io che devo avere cura di te non il contrario>>.

<<Se è davvero così, siamo messi parecchio male>> la solita che rovina ogni momento.

<<In realtà sono un ragazzo responsabile, non ho ancora avuto la possibilità di dimostrartelo>> le stringo più forte la coscia così magari finalmente si zittisce.

<<Ne hai avute di possibilità, sono fallite tutte>> parla ancora incrociando le braccia al petto.

So io cosa le servirebbe per stare zitta, ma ahimè non siamo soli e a ricordamelo c'è Luke che ogni due per tre se ne esce con una battuta squallida e la voce stridula di Jessica che per la millesima volta gli ripete di chiudere la bocca.

Scorgo improvvisamente Sophie guardarmi con aria interrogativa. Mi giro dall'altra parte, non ho mai amato essere osservato: ho sempre paura che qualcuno possa leggere nei miei occhi la mia anima e capire il mio stato d'animo.

<<Eccoci>> ci annuncia il ragazzo alla guida e come se avessi qualche disabilità motoria Sophie mi aiuta anche a scendere dalla macchina.

Non che mi dispiacciano tutte queste sue attenzioni, ma non ne ho bisogno.

<<Sophie mi sono tagliato la faccia non mi hanno amputato una gamba>> le faccio presente mentre camminiamo e il suo braccio mi sorregge la schiena.

<<La perdita di sangue può comportare svenimenti, non si sa mai>> mi avverte, aprendomi la porta.

Mi sorride mentre entro nella stanza e poi abbassa lo sguardo imbarazzata.

Quando sono con lei è tutto diverso in me.
Mi sembra di essere sospeso in aria, nessuna preoccupazione, nessun problema nella mia vita.

Sono incredibilmente sereno e mi sembra come se avessi trovato il mio equilibrio.

Mi tocca richiudere io stesso la porta perché improvvisamente Jessica trasporta via Sophie in salotto.

Ottimo, festa finita. Mi sono lamentato troppo.

<<Come stai?>> alzo lo sguardo e vedo Carl sulle scale che mi guarda con aria preoccupata.

Il mio rapporto con lui è cambiato parecchio nelle ultime settimane, da quando ho il sospetto che sia interessato a Sophie non mi sta più a genio.

<<Sto bene, è un graffietto del cazzo>> noncurante mi tolgo il panno umido dal viso e lo lancio sul tavolo della cucina.

<<Jack, ho notato che ultimamente tra noi c'è parecchia tensione e davvero io non voglio che ci sia, sei il mio migliore amico da una vita intera, sei come un fratello>> dal tono della voce sembra essere davvero sincero e dispiaciuto.

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