Fuoco spento

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<<Ho aperto tutte le stanze per trovare la tua>> riconosco la voce e subito mi immobilizzo.

<<Tanto non puoi stare qui>> mi alzo e metto il foglio nel cassetto.

<<Tutto bene?>> sento il letto piegarsi sotto al peso di qualcuno.

<<Sto bene, lasciami stare>> non riesco a controllare la cattiveria quando sono agitata.

<<C'è qualcosa che posso fare per farti stare meglio>> sento che in quelle parole c'è più malizia che in qualsiasi altre.

Mi giro a guardarlo e per un'attimo sento il terreno mancarmi sotto ai piedi.

Non è mai stato tanto bello come ora.

I capelli spettinati che gli ricadono sul viso disordinati, gli occhi azzurri che sembrano quasi luccicare nel buio della notte. 

La luce della luna passa attraverso il vetro della finestra e punta la sua bocca perfetta e il suo sorriso ipnotizzante.

Senza un minimo di senno gattono sul letto verso di lui e afferro il colletto della sua camicia per tirarlo verso di me.

Compiaciuta del suo stato confusionale nel vedere le mie mosse avventate, unisco le nostra labbra in un lento e passionale bacio.

Il suo sapore inebriante unito a quello fresco di menta e amaro di tabacco mi mandano in confusione ogni volta.

Ricambia il bacio infilando la lingua tra le mie labbra schiuse e perlustrando ogni angolo della mia bocca.

Le nostre bocche si cercano affamate, come se il bisogno che l'uno ha dell'altro non fosse più frenabile.

Ci alziamo in piedi all'unisono, mi sfilo i tacchi che ormai non mi reggevano più, senza mai perdere il contatto con la sua bocca.

Le sue mani dalle mie guance scendono alle spalle e prendendo l'orlo del mio vestito lo fanno scendere lungo le mie braccia e poi lungo il mio corpo.

Si allontana di qualche centimetro per potermi osservare mente il mio petto si alza e si abbassa compulsivamente.

Mi bacia di nuovo spingendo il mio corpo contro l'armadio dietro di me e nel frattempo gli sbottono le camicia bianca.

Accarezza il mio corpo come fosse fatto di ceramica, l'onda delle spalle e la curva dei miei fianchi, dopodiché mi afferra da sotto le cosce e appoggia la mia schiena al muro.

Mi bacia il collo e poi scende sul petto, succhiando e
mordendone la pelle.
Infilo le mani tra i suoi capelli e stringo le gambe ancor di più attorno ai suoi fianchi.

Grugnisce versi incomprensibili e mi lascia andare così che i miei piedi possano sentire di nuovo un peso sotto essi.

Si sfila completamente la camicia e non posso fare a meno di osservare il suo petto scolpito e le braccia muscolose.

<<Incantata, bambolina?>> deglutisco di fronte a tanta bella vista e ansimo quando con una mano sfiora la mia cosca nuda.

<<Ho visto di meglio>> mento, non ho mai visto niente di tanto bello e eccitante.

<<Immaginavo>> mi fa girare e scontrare la mia schiena contro il suo petto.

Amore e odioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora