L' America è sempre stata il mio sogno da bambina ma di certo vedendo così poco i miei genitori era difficile partire per un viaggio.New York è proprio come la immaginavo.
Di sera si dice che è ancora più bella ed è propri così: interamente illuminata dalle luci dei grattacieli, le strade sono piene di negozi e brulicano di gente nonostante l'ora tarda.
<<È meravigliosa>> mi guardo intorno ammaliata senza perdermi nessun dettaglio del posto.
<<Dove hai detto che dobbiamo andare? Perché cammino con il tacco dodici da due giorni e non ce la faccio più>> si lamenta Juliette appoggiandosi alla muro.
<<A questo indirizzo>> mostro il biglietto che mi ha dato il signor Miller ieri sera, con su scritto un indirizzo.
<<Posso?>> Carl mi chiede il biglietto e glielo passo annuendo.
<<Ecco la strada seguitemi>> guidato dal telefono Carl ci fa strada tra la gente fino a raggiungere un piccolo edificio a lato di una strada poco affollata.
<<Entrate voi ditemi quando avete fatto io me ne resto qua fuori>> ci fa sapere Jack e si allontana per sedersi su un muretto poco distante.
<<Resta anche tu qui che sei stanca morta, ce ne occupiamo noi>> Jessica mi mette una mano sulla spalla e mi sorride.
Le sono riconoscente perché è vero mi si chiudono gli occhi e ho un mal di testa insopportabile.
Mi allontano dagli altri mentre loro entrano nell'edificio e affianco Jack sul muretto.
Ha lo sguardo perso nel vuoto mentre avvicina la sigaretta alle labbra e inspira il contenuto.
<<Perché fumi?>> è l'unica cosa sensata che mi viene in mente di chiedergli al momento.
Esita un attimo prima di rispondere.
<<Mi rilassa>> dice solo e passa qualche secondo mi prima che io parli di nuovo.
<<Quindi fumi quando sei nervoso?>> sento il suo profumo anche se sono distante parecchi centimetri da lui.
<<Si>> guardo il suo profilo illuminato dalla luna e da questa prospettiva è ancora più bello.
<<Hai mai provato?>> con un dito da un colpetto alla sigaretta e la parte bruciata cade a terra sotto si nostri piedi.
<<No>> ammetto sistemandomi meglio sul muretto.
<<Vuoi provare?>> mi guarda per un secondo breve poi torna a guardare il nulla.
Annuisco e metto un ginocchio sul muretto girandomi verso di lui.
Fa un risolino per poi girarsi anche lui verso di me.
<<Però lo facciamo a modo mio>> mi gurda fissa negli occhi e io per poco non mi ci perdo dentro.
<<Cioè?>> gli domando confusa.
<<Ora vedrai>> inspira una grande quantità di fumo e appoggia la sigaretta dietro di se.
Prende il mio viso tra le mani e lo ruota da una parte per poi far scontrare le nostre labbra.
Rilascia il fumo nella mia bocca ma non si stacca, mi chiede l'accesso con la lingua, premendola sui miei denti, quando la mia bocca glielo concede si insinua in essa.
Sento il suo sapore finalmente in bocca e una sensazione di sollievo mi fa correre brividi lungo tutto il corpo.
Poi improvvisamente si stacca e sento il fumo uscire di botto dalla mia bocca facendomi tossire.
<<Che schifo>> sussurro continuando a tossire.
<<Sei stata pessima>> ghigna risistemandosi sul muretto nella stessa posizione di prima.
<<Voglio riprovare>> lo guardo di nuovo aspettando che si giri verso di me.
<<Stai cercando una scusa per baciarmi ancora?>> nel suo sorriso c'è qualcosa di maligno e allo stesso tempo attraente.
Beh come potrei dirgli di no.
<<E va bene>> mi arrendo risistemandomi sul muretto.
Poi improvvisamente prima che possa fare altro mi prende il viso e appoggia di nuovo le sue labbra sulle mie, non è un semplice bacio, è umido, bagnato, le nostre bocche si mangiano a vicenda e lingue si scontrano tra loro.
Mi morde il labbro inferiore e preme il suo corpo contro il mio, faccio lo stesso, come se potessimo avvicinarci più di così.
Mi solleva facendo scorrere il mio corpo contro il suo, mi afferra dalle cosce e mi fa sedere sulle sue gambe.
Incollati l'uno all'altro sento il calore del suo corpo sul mio, il suo sapore in bocca e la sua lingua come se fosse in ogni parte del mio corpo.
Prende il mio labbro tra i suoi denti e lo succhia avidamente mentre con le mani mi circonda i fianchi e mi spinge contro il suo bacino.
Una scarica di adrenalina mi corre lungo il corpo e sento il mio basso ventre infiammarsi quando alza la testa al soffitto ed emette un respiro profondo simile ad un grugnito.
Infila la testa tra la mia guancia e la spalla mentre continua a spingere i miei fianchi contro di lui.
Passa la lingua sulla mia gola assaporandone ogni centimetro e bacia e morde l'incavo della mia spalla.
<<Jack arrivano>> sento delle voci dall'interno dell'hotel farsi sempre più vicine e mi allontano istintivamente.
Si sposta i capelli sudati dalla fronte e si ricompone riprendendo in mano la sigaretta che aveva appoggiato.
Cerco di risistemarmi anche io ma poi una mano mi tocca la spalla.
<<Abbiamo la camera venite>> esordisce Jessica e ci indica la strada insieme agli altri.
Sento ancora brividi lungo il corpo e sono sicura di essere ancora completamente rossa in viso ma ora abbiamo cose più importanti di cui occuparci, anche se lui rimane il mio pensiero fisso

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Amore e odio
Chick-LitSophie ha avuto un'infanzia memorabile nella grande città di Manchester finché alla tenera età di cinque anni non ha perso sua madre in un incidente stradale. Suo padre ha sempre lavorato molto e rimanendo per lo più sola, dalla solare bambina che...