Lo guardo ma lui non fa lo stesso quindi mi arrendo e ascolto Jessica raccontarmi quanto è carino il ragazzo che ci ha dato la chiave della stanza.<<Questo è il piano>> ci annuncia Carl.
Mi piazzo davanti alla porta e con le chiavi faccio un paio di giri di nella serratura.
La stanza puzza di qualche erba aromatica che non riconosco ed è tutta arredata in stile moderno.
<<Ci sono solo due letti matrimoniali e uno singolo, come ci organizziamo?>> domanda Jessica.
Luke senza stare ad ascoltarla si lancia su uno dei letti e si distende comodamente.
<<Beh una di voi tre belle donzelle potrebbe venire a farmi compagnia qua e godersi una notte con il sottoscritto>> si mette seduto sul letto con la sigaretta spenta ancora in bocca.
<<Piuttosto dormo nel frigorifero>> Juliette si sfila i tacchi appoggiandoli da una parte della stanza e si fa strada verso un'altro letto.
<<Proporrei noi tre femmine in un letto e i maschi nell'altro>> mi giro verso il resto del gruppo e ci troviamo tutti in accordo.
Non saprei quanto potrebbe essere imbarazzante svegliarsi la mattina tutti insieme separati solo da un muro, ma è per una giusta causa.
Ci cambiamo tutti in fretta e ci infiliamo nei letti.
Dopo un continuo camminare e stare in piedi la sensazione di morbido e completo relax è sollevante.
<<Io non ho pensato di chiederlo prima ma, come mai siamo qui?>> le luci sono ormai spente ma Juliette interrompe il nostro tentativo di dormire.
Bisbiglia quindi le uniche che riusciamo a sentirla siamo io e Jessica.
<<Per mia madre, credo, in realtà non sono sicura nemmeno io del perché>> dopo una breve paura di riflessione le rispondo.
<<Oh...e cosa le è successo?>> speravo non mi ponesse questa domanda ma era inevitabile.
<<È morta tredici anni fa in un incidente stradale anche se attualmente ho qualche dubbio sulla causa della sua scomparsa>> concludo.
<<Mi dispiace, posso capire>> si risistema tra le coperte e non me la sento di chiederle perché può capire un dolore così grande.
Sono la prima a svegliarmi alle prime luci dell'alba, non entra uno spiraglio di luce nella stanza eppure la mia testa è abituata a svegliarsi appena il sole sorge.
Mi alzo cercando di non svegliare le altre e dirigendomi in cucina passo davanti al letto di Carl, Luke e Jack; ma Jack non c'è.
Non può essersene andato.
Non può farmi una cosa così.
Poi giro la testa e lo vedo dormiente sul letto singolo nella stanza accanto.
Faccio un respiro di sollievo e mi avvicino a lui.
Dorme ma non emette alcuni tipo di rumore, dorme così beatamente che è la prima volta che lo vedo rilassato completamente.
Non so per quale tipo di impulso ma muovo il braccio verso di lui e gli sposto una ciocca di capelli dalla fronte.
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Amore e odio
Chick-LitSophie ha avuto un'infanzia memorabile nella grande città di Manchester finché alla tenera età di cinque anni non ha perso sua madre in un incidente stradale. Suo padre ha sempre lavorato molto e rimanendo per lo più sola, dalla solare bambina che...