Scuse

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Dopo già qualche drink sento la mente più libera e i problemi viaggiare lontano dal mio corpo.

Il centro del salotto è diventata una pista da ballo e tutt'intorno la gente parla, urla e beve.

Mi guardo intorno ma di lui ancora nessuna traccia, non che credo arriverà ma ci spero.

<<Sophie>> grida qualcuno sopra la musica.

Mi giro e vedo Carl alle mie spalle.

<<Come sei entrato?>> non vorrei essere così dura con lui, ma le cose che mi ha detto mi hanno confuso sul tipo di persona che credevo fosse.

Però infondo stavo frugando tra le sue cose e se non voleva che la vedessi probabilmente c'era un motivo.

<<Mi ha fatto entrare Jessica>> sorride rivolgendo il suo sguardo alla porta <<vorrei parlarti>> la musica e le voci sovrastano talmente tanto le sue parole che lo conduco in cucina.

<<Dimmi>> mi appoggio al bancone e mi tocco la testa per il mal di testa che i cocktail mi hanno provocato.

<<Mi dispiace averti trattato così>> mi prende una mano e la stringe.

<<No dispiace a me, non erano affari miei>> è vero, anche se ancora non mi vanno giù le parole che ha usato.

<<Io voglio aiutarti Sophie, davvero>> sto per rispondere ma poi sento un rumore provenire dall'entrata della cucina.

Mi giro e lo vedo.

Trattengo il respiro.

Jack

Non posso credere che abbia fatto davvero questa stupida festa.

L'odore di erba che viene dal piano di sotto mi stuzzica le narici quasi quasi scenderei solo per quella, ma è roba di Luke sicuramente fa schifo.

Chissà cosa sta facendo lei di sotto.

Con quel vestito...

Le sta talmente bene che quando l'ho vista sono rimasto a bocca aperta, ma non credo che per lei valga lo stesso.

Il disprezzo nel suo viso mentre si guardava allo specchio, avrei voluto dirle che era bellissima ma non l'ho fatto.

Eppure immaginarla di sotto tra tutti quei ragazzi, immaginare come potrebbero guardarla, toccarla..

Mi fa venire i brividi al solo pensiero.

Mi guardo allo specchio prima di scendere di sotto.

Sono tutti stretti nel soggiorno, hanno allestito questo posto come una discoteca: ci sono luci colorate e musica ad alto volume.

Non la vedo, la cerco ma non la vedo.

Ci sono poche ragazze rispetto ai ragazzi, sono tutte parecchio belle e hanno tutte vestiti esageratamente corti.

Luke mi si avvicina con una canna, arrotolata male, in bocca.

<<Ei amico>> mi mette una mano sulla spalla ed io non mi muovo. 
<<La stai cercando vero? Si a scuola qualcuno parla di voi due>> mi tira una gomitata sul braccio.

Mi tratta come se fossimo amici, come se non avessi una voglia irrefrenabile di tirargli un pugno.

<<Dov'è?>> stringo i pugni lungo i fianchi.
Ormai ho guardato tutti i partecipanti e lei non c'è.

<<Allora ti interessa davvero>> si mette la canna un bocca e inspira per poi tossire.
I suoi occhi sono rossi e puzza di alcool.

<<Non era questa la mia domanda>> gli prendo ciò che tiene in bocca e la butto per terra per poi pestarla con la scarpa.

<<Amico calmati, non lo so, magari è chiusa in bagno con qualcuno>> il suo sorriso è così irritante che mi viene l'istinto di fargli cadere tutti i denti.

Gli do una spallata infiltrandomi tra la gente.

Dove è finita.

<<Jack>> la sua voce stridula mi giunge alle orecchie anche a pochi centimetri dalla cassa.

<<Fai in fretta>> io e Juliette siamo amici delle medie.

È stata una buona amica all'inizio finché non ha cominciato a montarsi la testa con i ragazzi.

Ha cominciato a volere solo quello da loro, in particolare da me, qualche volta ho abboccato poi ho iniziato a stufarmi.

Ha le sue tecniche e ci cadono tutti come topi nella sua trappola, tutti tranne io, e lo sa bene.

<<Ti ho visto poco quest'anno>> il vestito nero che indossa le copre a malapena il culo e la scollatura lascia poco all'immaginazione.

<<Ho deciso di farmi vedere poco si>> non le sto prestando attenzione, continuo a guardarmi in giro sperando di vederla.

<<Chi cerchi?>> mi accarezza il braccio cercando di attirare la mia attenzione.
<<Devo andare>> sfilo la sua presa e mi allontano velocemente.

Non riuscirò a pensare ad altro finché non la troverò.

Entro in cucina e finalmente la vedo.

<<Mi dispiace averti trattato così>> a parlare è Carl che le tiene una mano.

<<No dispiace a me, non erano affari miei>> si scusa Sophie.

<<Io voglio aiutarti Sophie, davvero>> il modo in cui Carl le sorride risveglia in me lo stesso istinto che avevo prima con Luke.

Respiro profondamente e Sophie si gira a guardarmi incredula.

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