Non è possibile. Non è possibile che io abbia passato una vita intera a credere che lei fosse morta.L'uomo che poco fa mi parlava ora se ne sta in silenzio appoggiato alla parete fissandomi intensamente.
<<Voglio vederla allora>>.
E se mi stanno prendendo in giro?<<No mia cara, non ancora>> mi risponde con tono gelido.
Fa un cenno con il capo al vetro oscurato e in pochi secondi la porta da cui è entrato circa un quarto d'ora fa, si riapre.
Riesco ad intravedere solo una mano grossa e venosa che gli porta una sedia.
La appoggia poco distante da me e con fare pacato ed elegante ci si siede sopra.
Accavalla le gambe e sistema la giacca in modo che non si stropicci.<<C'è un particolare che nessuno ti ha mai raccontato che penso sia ora che tu conosca>> si sistema all'indietro i pochi capelli in testa.
<<Tua madre diceva di volerti così tanto bene, che ha dato la sua vita per te>> esita un attimo <<ma non in senso letterale non fraintendermi>>.
<<Avevamo un patto, io e lei, aveva un debito con me così per ripagarlo le avevo proposto una soluzione meravigliosa>> alza un angolo della bocca in un perfido sorriso.
<<Appena fosse nata la sua primogenita me l'avrebbe portata in dono ed io l'avrei cresciuta nel favoloso mondo del crimine>> si alza in piedi facendo strisciare la sedia per terra producendo un rumore assordante.
<<Saresti potuta crescere colta, capace di violare qualsiasi barriera digitale, ti avrei insegnato l'arte della lotta e ti avrei spiegato ogni cosa per quanto riguarda la tecnologia, l'hackeraggio e i server, saresti stata la mia piccola creazione>> si curva in avanti e avvicina le sue dita gelide al mio viso e lo accarezza dolcemente.
<<Ma lei si rifiutò>> si raddrizza in un attimo e la sua espressione da addolcita torna seria.
Deglutisco pesantemente perché nel mentre di questo racconto ho tenuto la bocca aperta per lo stupore.
<<Ha rimandato per quattro lunghi anni così alla fine le ho proposto un ultimatum, o te o lei, infondo era una delle donne più intelligenti che io avessi mai conosciuto, il suo ingegno qua dentro non sarebbe stato sprecato>> ruota la testa senza mai smettere di guardarmi negli occhi.
<<Ed è così che lei scelse di lasciarti vivere un umile vita e donare la sua per la tua>> concluse incrociando le mani tra loro e lasciandole andare lungo il corpo.
A quest'ora sarei forse una temuta criminale, forse starei hackerando l'ennesimo server o prendendo a pugni delle guardie per infiltrarmi in una struttura proibita.
Quasi non mi rendo conto che va dietro di me e slega con facilità le corde che mi tenevano stretti i polsi.
Poi si accascia e slega anche i miei piedi.Il mio primo istinto dovrebbe essere tirargli un pugno e scappare da qui ma non riesco a muovermi.
Mi alzo in piedi e mi guardo i polsi, sono rossi con qualche graffio sanguinante qua e là.
<<Ti avrei cresciuta come una figlia, e ti avrei insegnato a stare al mondo dignitosamente>> continua a fissarmi anche quando la porta si apre ed io sposto subito lo sguardo verso il rumore.
La porta scatta e si apre lentamente lasciando dapprima intravedere solo il buio dell'altra stanza.
Compare una donna alta, con i capelli biondi e lucenti, gli occhi scuri e le labbra sottili e schiuse.
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Amore e odio
Chick-LitSophie ha avuto un'infanzia memorabile nella grande città di Manchester finché alla tenera età di cinque anni non ha perso sua madre in un incidente stradale. Suo padre ha sempre lavorato molto e rimanendo per lo più sola, dalla solare bambina che...