Capitolo 58

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Quella mattina quando quando uscì dall'ufficio dell'Hokage con il computo di aiutare Naruto a sviluppare una nuova tecnica. Era un incarico un po' insolito, ma alla castana non dispiacque, anzi, ci voleva un po' di riposo dopo l'ultima missione. Il tempo a sua disposizione stava per scadere, sapeva che non poteva scappare per sempre e, ne aveva avuta la conferma, ormai doveva affrontare gli scheletri che aveva nel suo armadio da ormai  troppo tempo.

Quando raggiunse il luogo dove Naruto si allenava con il maestro Kakashi e il capitano Yamato, Sara sorrise vedendo che avevano modificato il territorio al fine che il giovane dai capelli biondi riuscisse a sviluppare una tecnica. A differenza di prima, infatti, davanti a lei si ereggeva un'immensa cascata con un ponte in legno, dove il ragazzo dai capelli canarino cercava di fermare il flusso d'acqua
-buongiorno
Disse la ragazza avvicinandosi ai due maestri: Kakashi osservava Naruto e dava dei consigli, ma la giovane dai capelli bruno noto che tra le mani reggeva ancora il libro, che era solito leggere, mentre Yamato era in un cerchio circondato da dei pilastri per tenere a bada il spirito della volpe a nove code all'interno del ragazzo
-buongiorno anche a te, Sara, che ci fai qui?
Chiese il Capitano Yamato
-mi ha mandato l'Hokage, mi ha detto che un medico è necessario, dato che Naruto è appena uscito dall'ospedale, poi posso sempre tornare utile
-bene
Disse Kakashi per poi continuare
-il tuo aiuto può essere utile
In quel momento dal corpo del ragazzo dai capelli canarino inizio a uscire il chakra della volpe a nove code, subito Yamato entro in azione bloccando il giovane con l'arte del legno, poi Sara si precipitò verso il giovane e fece uscire dalle sue mani la luce curativa azzurra sistemandole e spostandole in base alle ferite.
-tempismo perfetto
Disse la Naruto osservandola attentamente non sposò, nemmeno per un secondo, lo sguardo da lei la osservava mentre lo curava: gli occhi concenentrari sulle ferite, non gli spostava nemmeno per un secondo, all'improvviso si chiese come mai la osservasse così tanto e se lo avesse fatto anche Sasuke quando lo aveva curato, egli, infatti, sapeva che, anche se non lo avrebbe mai ammesso, il corvino provava una particolare simpatia per Sara
-dovresti stare più attento, non potrò preoccuparmi di te per sempre
Disse la giovane dai capelli bruni mentre il vento causato dalla caduta dell'acqua della cascata sposta i capelli, che quel giorno portava sciolti e che le cadevano dolcemente sulla schiena
-ecco come nuovo
Disse con un sorrise Sara, il biondo si era rabbuiato pensando alla battuta precedente della giovane, ma poi con quest'ultima frase si distrasse, non dando caso alle parole pronunciare dalla giovane. A differenza di Kakashi, che si chiese come mai avesse usato quelle parole in quel preciso istante, perché sapeva che tutto ciò che Sara diceva vi era una ragione più che valida per usare delle ben e determinate parole.
-Sara!
Disse il capitano Yamato per.poi continuare
-sei ingrado di fermare il flusso della cascata?
La giovane lo guardò con un sorriso sulle labbra per poi rispondere con ilarità
-ovviamente
Dopo quella parola il biondo le prese in braccio e la carico con una delicatezza estrema sulla sua schiena, per poi saltare in direzione del ponte in legno. La poggiò delicatamente a terra e poi disse incurvando al testa a destra chiudendo gli occhi e incudvando le labbra in un sorriso a trentadue denti
-allora fallo
La giovane lo guardò, mentre l'espressione di Naruto le scaldava il cuore, sorrise per poi annuire.
Si voltò verso la direzione della cascata poggiò un mano sull'acqua e, concentrandosi maggiormente, immagino che il chakra le uscisse dalle mani per poi raggiungere i lembi della cascata e bloccare il flusso. Fu esattamente quello che successe, quando riaprì gli occhi pochi secondi dopo l'acqua non cadeva più, anzi si bloccava dove ella teneva la mano per tutta la lunghezza della cascata. Naruto sgranò gli occhi, Kakashi e Yamato sorrisero nella direzione della giovane, pensando che era proprio un ninja fuori dal comune.

Sara stava parlando seriamente con Naruto riguardo la nuova tecnica che stava sviluppando con l'aiuto dei maestri Kakashi e Yamato; la ragazza era immersa in una fitta discussione con il biondo fino a quando un ninja non giunse da loro; si diresse tranquillamente verso i due maestri e dissa a loro la terribile notizia. La giovane non sentí nulla dato che era concentrata sul suo dialogo con Naruto, poi il ninja appena arrivato sparì, la castana non vi prestò molta attenzione, pensando che fosse un ninja che aveva mandato l'Hokage per sapere eventuali novità, ma non si sbagliava così tanto da molto tempo.
-Sara, Naruto potere venire un secondo qui
Gli chiamo il mestro Kakashi, i due ragazzi si avvicinarono all'uomo dai capelli argentati e disse solo
-non esistono parole semplici  per dire ciò che è accaduto; ma il maestro Asuma Sarutobi è morto durante l'ultima missione
Sara aveva percepito il loro dolore, Naruto sgranò gli occhi, mentre lei rimase interdetta per un secondo credendo che si trattasse di uno scherzo di cattivo gusto poi vide i volti dei due maestri lì presenti e il dolore prese rappresentazione sul suo volto, si risentì caderere in un abisso, nuovamente le mani le bruciavano per il desiderio di sangue e di vendetta che cresceva in lei, ma l'emozione predominante era il dolore. Un dolore atroce che ti perfora in ogni singola cellula del proprio corpo e che colpisce il cuore peggio di cento lame contemporaneamente. Una lacrima le solcò il viso, mentre diceva con voce
-s.. Scusate...
I piedi si mossero da soli inizio a correre tra gli alberi, i rami che la colpivano, ma non sentiva nulla se non il dolore che le proveniva da dentro e il volto roseo che si bangava sempre di più. Correva nella foresta non riusciva a fermarsi fino a quando le gambe non le cedettero all'improvviso, cadde a terra e con le poche energie che le erano rimaste  si accovacio a un albero portando le gambe al petto e il volto nascosto tra esse, mentre sempre più lacrime le solcavano il viso. Senti dei passi, senti sussurrare il suo nome poi delle braccia la avvolsero mentre il corpo caldo di Naruto la stringeva a sé e gli sussurrava parole dolci e rassicuranti, che lei non udiva.

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